Ludovico Ariosto

Ludovico Ariosto, uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, vive e opera a Ferrara, nell’ambiente della corte estense.

Nato a Reggio Emilia nel 1474, dopo una giovinezza dedita agli studi giuridici e alle lettere, nel 1503 Ludovico entra al servizio del cardinale Ippolito, figlio di Ercole I d’Este, lo accompagna nei viaggi e lo rappresenta in numerose missioni diplomatiche. Dopo il rifiuto di seguire Ippolito in Ungheria, nel 1517 Ariosto passa al servizio del duca Alfonso, presso cui rimarrà fino alla morte (1533).

Alle missioni politiche, però, il poeta preferisce gli studi e le lettere. Realizza numerose opere: liriche latine e volgari, satire, commedie, lettere, e il poema che ne ha consacrato la fama, l’Orlando furioso.


 

Ariosto è considerato la tipica figura dell’intellettuale cortigiano del Rinascimento. Egli, tuttavia, manifesta verso la corte un malcelato rifiuto e ne disapprova falsità e ipocrisia. Il suo rapporto con tale ambiente è ambivalente. L’autore aspira ad una vita appartata, dedita agli studi e all’amore per Alessandra Benucci, intende difendere la propria libertà: ciò è inconciliabile con la vita di corte.
 

La ritrattistica pittorica contemporanea di Ariosto lo mostra come il perfetto cortigiano; il suo sguardo distaccato e ironico, però, indica che egli è consapevole del proprio valore e rivendica la propria libertà e la superiorità sul cortigiano.

 

 

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