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L'Atlas Novus Italia - La Signoria di Vercelli


Theatrum Orbis Terrarum sive Atlas Novus edito ad Amsterdam nel 1655  da W. e J. Blaeu,
Incisione su rame riprodotta in stampa dall' Istituto Geografico De Agostini, Novara 1984


La tavola è inserita nel
Theatrum Orbis Terrarum sive Atlas Novus edito da Joan Blaeu ad Amsterdam nel 1655. Si tratta del primo atlante veramente innovativo dopo quelli di Mercatore e Ortelio. Nell'edizione del 1655 in 6 volumi, quasi un intero volume è dedicato all'Italia. Le tavole che lo compongono si rifanno all'opera del Magini, l'Italia Nuova ( 1608 ). Il Magini fu il primo geografo-cartografo italiano a potersi servire largamente di fonti ufficiali. per esempio pare che solo a lui fosse concesso accedere alle grandi carte parietali raffiguranti i domini veneti, ricoperte di pannelli lignei apribili solo con permessi speciali. Sulla base di queste preziose carte, i Blaeu costruirono da veri artisti incisori le loro tavole ricchissime di particolari.

Il distretto vercellese rappresentato solo parzialmente nell'area gialla è confinante con altri territori ( il Monferrato < area rosa in basso >, la Parte del Pavese < area verde in basso a sinistra > , il Territorio Novarese < area rosa ad est di Vercelli >, la Valle di Sesia < area verde a nord >, la parte del Ducato di Aosta < area rosa a nord ovest di cui si intravede una piccola propaggine >, la badia, Abbazia di S.Maria di Lucedio < area verde >). Vengono evidenziati nella tavola i corsi d'acqua, la maggior parte dei centri abitati. Spicca la macchia verde del bosco a ovest di Rovasenda, tra Buronzo e Busonengo. Sono anche delineati i rilievi collinari di Fara e Sizzano.

La zona geografica del Vercellese non è quella di una circoscrizione precisamente determinata, né secondo gli attuali confini amministrativi, né secondo la delimitazione distrettuale configuratasi nel corso dei secoli; delimitazione, per altro, sempre mutevole e condizionata dall'alterno prevalere e concorrere di fattori di varia natura: corografici, economici, etnici, e soprattutto politici.

Si tratta della pianura irrigua situata alla destra del fiume Sesia e irradiantesi, a nord-ovest di Vercelli, fino al primi rilievi collinari gattinaresi e biellesi, e, a sud-ovest, fino alle bassure del Po e della confluente Dora Baltea lungo la linea Alice - Cigllano - Saluggia - Crescentino - Trino - Motta dei Conti.  Essa coincide grosso modo con l'ambito entro il quale l'associazione d'Irrigazione Ovest Sesia esplica ormai da più di un secolo la fondamentale funzione di razionale gestione del regime delle acque.
La pianura digrada verso il Po a sud e verso la Sesia a est.  La fascia settentrionale di essa è caratterizzata dall'altipiano detto delle Baragge, compreso fra il Cervo e la Sesia; la sua parte centrale, più bassa, si stende tra la Sesia e la Dora fino alla «Costa» di Rive; la propaggine meridionale, infine, che include a ovest la zona cosiddetta delle «Grange», si avvalla con marcata depressione fino alle rive del Po.

Nel corso dei tre secoli che vanno dal XVI al XIX  questo territorio ha quasi sempre coinciso, sotto il profilo amministrativo, con l'antica provincia sabauda di Vercelli, salvo che nel periodo della dominazione napoleonica ( 1796-1814 ), quando le unità amministrative furono ridisegnate secondo nuovi modelli, e salvo che nel decenni successivi all'Unità, quando il Vercellese fu retrocesso a circondarlo della provincia di Novara.
 

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