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L'aeropittura e la città inghiottita dal vortice del volo
 

"Noi canteremo il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una Colla entusiasta"

dal MANIFESTO DEL FUTURISMO

Nelle velocità terrestri (cavallo, automobile, treno) le piante, le case ecc., avventando contro di noi, girando rapidissime le vicine, meno rapide le lontane, formano una ruota dinamica nella cornice dell'orizzonte di montagne mare colline laghi, che si sposta anch'essa, ma così lentamente da sembrare ferma. Oltre questa cornice immobile esiste per l'occhio nostro anche la continuità orizzontale del piano su cui si corre.

Nelle velocità aeree invece mancano questa continuità e quella cornice panoramica. L'aeroplano, che plana si tuffa s'impenna ecc., crea un'ideale osservatorio ipersensibile appeso dovunque nell'infinito, dinamizzato inoltre dalla coscienza stessa del moto che muta il valore e il ritmo dei minuti e dei secondi di visione-sensazione. Il tempo e lo spazio vengono polverizzati dalla fulminea constatazione che la terra corre velocissima sotto l'aeroplano immobile.
 


G. Dottori, Aeropittura, 1930
 


G. Dottori, Aurora sul golfo, 1935
 

MANIFESTO DELL'AEROPITTURA

Il manifesto fa seguito allo scritto di Marinetti "L'aeroplano del Papa" . Opere successive a questo ed altri documenti furono realizzate da Azari, Dottori, Tato, Marasco, Prampolini, Fillia, Oriani.

NOI FUTURISTI DICHIARIAMO CHE:

1. Le prospettive mutevoli del volo costituiscono una realtà assolutamente nuova e che nulla ha di comune con la realtà tradizionalmente costituita dalle prospettive terrestri;

2. Gli elementi di questa nuova realtà non hanno nessun punto fermo e sono costruiti dalla stessa mobilità perenne;

3. Il pittore non può osservare e dipingere che partecipando allo loro stessa velocità ;

4. Dipingere dall'alto questa nuova realtà impone un disprezzo profondo per il dettaglio e una necessità di sintetizzare e trasfigurare tutto;tutte le parti del paesaggio appaiono al pittore in volo:
a) schiacciate
b) artificiali
c) provvisorie
d) appena cadute dal cielo

6. Tutte le parti del paesaggio accentuano agli occhi del pittore in volo i loro caratteri di:

folto
sparso
elegante
grandioso

7. Ogni aeropittura contiene simultaneamente il doppio movimento dell'aeroplano e della mano del pittore che muove matita, pennello o diffusore;

8. Il quadro o complesso plastico di aeropittura deve essere policentrico;

9. Si giungerà presto a una nuova spiritualità plastica extraterrestre.

G.Dottori, A 300 Km sulla città, 1934
L'opera, che appartiene al secondo Futurismo, è un esempio di aeropittura. Le macchine volanti non solo si spostano veloci davanti allo spettatore, ma trasportandoci rapidamente da un luogo all'altro, cambiano in continuazione i nostri punti di vista, le prospettive, i volumi, presentandoceli ora da un lato ora dall'altro, schiacciandoli, deformandoli. Con il progresso dell'aviazione dopo la prima guerra mondiale, nasce un nuovo modo di vedere la realtà dall'alto, in un vasto cerchio di orizzonte, anzi quasi sfericamente, con una mutabilità legata alla tanto maggior velocità del mezzo.
La città appare in una dimensione lontana, fluttuante in un vortice privo di direzionalità precisa. La vastità, la totalità del panorama urbano sono assorbite nella spirale vorticosa dello spazio, nella pluralità di angoli visuali determinati dal volo.
 



D
G. Dottori,Studio per 'A 300 km. sulla città, 1930

 




Tullio Crali. In tuffo sulla città

 


Alessandro Bruschetti, Senza titolo, 1932
 








F. Lèger, L'aviatore
 

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