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La zona centrale della cascina risicola a corte
Gli spazi funzionali della cascina a corte - La grangia di Castelmerlino - La tenuta di Sali


L'area della cascina a corte nella pianura risicola vercellese. In evidenza il complesso di Castel Merlino e quello di Sali Vercellese, descritti nelle pagine seguenti.
 

 La storica diffusione della cascina a corte nella pianura padana

Senza addentrarci nelle innumerevoli analisi di ordine storico, architettonico e socio-economico, legate alla nascita ed alla diffusione della cascina a corte, in questa sede si darà notizia di alcune fonti che consentono di studiare più approfonditamente il problema generale e di cogliere tutta la complessità dei legami che caratterizza l'evoluzione di questo tipo di habitat. G. Caraci sostiene ad esempio l'origine romanavilla rustica ) di questo tipo di casa rurale e G. Dematteis ne sottolinea la relazione storica con l'istituto della grande famiglia ed i suoi derivati.
P. Sereno nel suo importante contributo sulle trasformazioni storiche di questo habitat ci permette di cogliere gli aspetti di complessità legati alla classificazione sub - regionale della cascina a corte e la difficoltà di operare facili parallelismi tra i modelli più antichi e le evoluzioni ottocentesche.

" Nella più recente classificazione delle case rurali italiane compaiono diversi tipi di casa a corte chiusa, in rapporto a modi di produzione diversi. Ne consegue una sub-regionalizzazione definita, là dove in passato, in base soprattutto a considerazioni fisiognomiche, si era riconosciuta un'unica area compatta; la Pianura Padana infatti era considerata l'area elettiva di diffusione delle «corti», assunte come «tipo» insediativo di quella regione naturale. ( ... ) Se passiamo a confrontare i complessi modelli strutturali delle ville romane con le planimetrie sette-ottocentesche di sia pur articolate corti attuali, la possibilità di comparazione appare immediatamente preclusa. La documentazione archivistica per quel periodo ci mostra una presenza rimarchevole e una tendenziale diffusione nella pianura piemontese delle cassine a corte chiusa; ma ci mostra altresì la relativa semplicità del loro impianto, diversissimo non solo da quello delle ville romane o dei chiostri cistercensi, ma persino dal loro assetto attuale. Le trasformazioni di rilievo, tali cioè da implicare un riassetto strutturale, iniziano solo nella seconda metà del XIX secolo."

Osservazioni tratte da Paola Sereno, Una trasformazione dell'insediamento rurale in età moderna: l'origine della dimora a corte in Piemonte, http://192.167.112.135/NewPages/TESTIAM/am80/14.pdf

 


Carta tematica che descrive le tipologie delle varie case contadine in Italia
 http://www.bibliolab.it/casa/cartacase.htm

corti

 



Cascina a corte  lombarda - vista aerea
 


Cascina a corte lombarda - interno


Interno di una cascina a corte lombarda
 




Una corte ormai disabilitata agli antichi impieghi
dei locali destinati alla manodopera avventizia


 

Caratteri generali della cascina a corte nella pianura vercellese

Nella pianura di Santhià, il Canale Cavour e la strada che va da Livorno Ferraris a Crescentino, separano l’habitat della media pianura da quella della zona centrale che è caratterizzato dalla presenza di grossi nuclei rurali ( localizzati nella pianura delle Grange – nei comuni di Bianzè, Livorno Ferraris, Crescentino, Fontanetto Po e Trino ). Nella bassa pianura vercellese, la media e la grande azienda si confondono con la piccola rendendo meno netta la differenza con la zona centrale.
Il prevalere nella parte centrale della pianura vercellese di aziende di grandi dimensioni, il loro formarsi in epoca relativamente antica, il loro estendersi in seguito ai lavori di bonifica, la successiva loro trasformazione in relazione alle nuove pratiche colturali e all'ampliarsi del mercato, conferiscono all'abitazione rurale di questa vasta zona caratteri particolari, che ben la differenziano da quelle della zona periferica. Essi si possono riassumere nella nota comune della maggior complessità, sia sotto l'aspetto dei metodi di conduzione e dei rapporti sociali tra gli addetti ( padrone, fittavolo o fattore, salariati fissi, avventizi e immigrati stagionali ), sia per il numero delle attività che vi si svolgono che per la loro specializzazione. A questo frazionamento delle operazioni e alla suddivisione del lavoro corrisponde una moltiplicazione dei locali di abitazione e degli altri fabbricati, che assumono un'estensione ignota alle piccole aziende della zona periferica. Esigenze di funzionalità impongono che tutti gli edifici del complesso siano il più possibile raggruppati e alcuni in particolare sempre uniti tra loro ( ad esempio per l'abitazione dei bergamini e la stalla, per il complesso trebbiatura-essiccazione e i magazzini ). Questo raggruppamento, che in teoria potrebbe realizzarsi nelle forme più svariate, assume di regola quella della corte quadrilatera (raramente quadrata), inizialmente unica, qualunque sia la dimensione dell'azienda, trasformatasi poi sovente in multipla per giustapposizione o frazionamento, in seguito al crescere delle colture e al mutare delle esigenze tecniche.

Nei cascinali isolati i terreni sono riuniti e al centro di fondi accorpati sorge il complesso degli edifici. Quando la proprietà è più vasta, accanto alla cascina sorge sovente un gruppo di fabbricati non rurali, come la chiesa e l’osteria, che avevano la funzione di creare un centro di raccolta della popolazione agricola. Da qui frequentemente si formano veri e propri paesi (si sono formati così Sali, Lignana, Salasco e Crova ). In casi rari le diverse cascine hanno parti come l’aia, la corte e i dormitori delle mondine in comune; in altri casi invece ogni cascina ha la propria corte ( Larizzate e Cascine Stra' ).

La disposizione dei fabbricati su quattro lati deriva da un'antica tradizione, che si mantenne viva fin quasi ai giorni nostri per le garanzie di sicurezza che presenta. Infatti è sufficiente la sorveglianza della porta carraia per controllare chi entra nella corte e cosa esce da essa. Già lo scrittore latino Columella nel De re rustica sottolineava questo particolare a proposito della villa romana.
Molte corti sono site sui fondi ( nuclei ),  ma esistono anche piccoli centri formati quasi esclusivamente dal raggruppamento di alcune grosse corti, come Lignana, Sali, Salasco e Crova e altri formatisi attorno a una grossa corte di proprietà dell'antico feudatario, come a Balocco, Formigliana e Villarboit. Per il resto nella zona della corte i centri o mancano del tutto, o sono formati in prevalenza da abitazioni di salariati avventizi, come per un vasto tratto a sud-ovest di Vercelli lungo la Sesia ( Prarolo, Pezzana, Stroppiana ) e a nord-ovest della stessa città ( Quinto, Olcenengo, Oldenico, Collobiano).
 


Il centro di Salasco nella pianura centrale, che ospita complessi a corte


Il centro di Crova, costituito interamente da complessi a corte
 



Il centro di Balocco 
 


Il centro di Villarboit


Azienda risicola a corte che ricalca l'antica struttura abitativa del complesso rurale - Foto anni '20 tratta da Borasio - Il Vercellese, 1929
 


Tenuta Darola - Era una delle antiche grange cistercensi dipendenti da Lucedio. Dal Settecento al Novecento si è ingrandita conservando al suo interno resti fortificati medioevali - Foto tratta da -
Borgia ( a cura di ) Le risaie del Vercellese, Guida al paesaggio, alla storia, alla natura delle terre d'acqua - Regione Piemonte

 

Due tipici casi di complesso rurale caratterizzato dalla cascina a corte

Un secondo carattere generale di queste corti è l'uniformità della loro forma e di quella degli elementi che le compongono, contrariamente a quanto avviene nella zona periferica, dove si hanno tipi di case rurali diversi da settore a settore. Verranno pertanto descritti dettagliatamente solo due complessi: Castel Merlino, come esempio di grande azienda della bassa pianura e la tenuta di Sali Vercellese come modello esemplare di ristrutturazione di un grande complesso a corte multipla avvenuto nei primi anni del Novecento.
 


  Fonti bibliografiche :
- Sulla cascina a corte:
- Caraci, Le corti lombarde e l'origine della corte, Mem. Soc. Geogr. Ital.,XVII, 1932
- Paola Sereno, Una trasformazione dell'insediamento rurale in età moderna: l'origine della dimora a corte in Piemonte, ora anche all'indirizzo web
http://192.167.112.135/NewPages/TESTIAM/am80/14.pdf
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De Matteis,
Alcune relazioni tra l'ambito territoriale dei rapporti sociali e i caratteri della casa rurale. XIX Congr. Ital. di Geografia, Como 1964
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R. Biasutti, Ricerche sui tipi degli insediamenti rurali in Italia. I. La carta dei tipi di insediamento nel vol. Scritti rari sulla geografia fisica e antropica dell'Italia, Memorie della Società Geografica Italiana, vol. XVII, Roma 1932,
- De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, estratto da Studi geografici su Torino e Piemonte, n°2, 1965, pp. 44 - 57
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- G. Donna, L'organizzazione agricola della Grangia cistrcense, Riv, Est. Agr, e Genio rurale, Roma 1949
 

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