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Scafile "preside di guerra"

Nel 1941 l’Italia, scesa «in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente», non presagisce niente di buono per le restrizioni economiche e l’acuirsi di un clima di crescente insofferenza. La propaganda aveva puntato sul sostegno della gioventù  per arginare i primi sintomi di malcontento, se non ancora di aperta ostilità al regime, anche nella provincia di Vercelli: nel 1940 i giornali locali riferiscono delle manifestazioni di studenti favorevoli all’aggressione alla Grecia e nel 1941 degli studenti vercellesi scesi in piazza per esultare ai successi dell’Asse. Nel 1942 tuttavia la situazione appare in tutta la sua tragicità: notizie deprimenti dal fronte, disastrose penurie energetiche ed alimentari; infine le sanzioni cominciano a colpire perfino alcuni iscritti al partito di più vecchia data, che osano semplicemente dare sfogo alle loro preoccupazioni per l’andamento della guerra.
 


 Vercelli, una passeggiata in Corso Libertà durante il regime. Al centro Annibale Visconte ( collezione privata   )

 

Il secondo conflitto mondiale pertanto costituisce un momento critico anche per l’Istituto. Nel 1943 ad ottenere il diploma è sì un numero consistente di giovani, ma occorre dire che molti sono privatisti, sfollati da Torino in conseguenza della guerra. L’Istituto s’ingegna per continuare la routine scolastica, ma certo lo sforzo è grande. L’ingrato incarico di “preside di guerra” tocca a Francesco Scafile, al «Cavour» dal 1941 al 1953: laureato in Chimica pura a Catania aveva iniziato la carriera universitaria a Pavia, dove aveva ottenuto l’abilitazione alla professione di chimico nel 1929. Lasciata l’Università nel 1935 optò per l’insegnamento negli Istituti Tecnici Commerciali: fu docente a Bari, Brindisi, Firenze. Dopo gli anni vercellesi ricoprì la carica di preside all’ Istituto Tecnico Commerciale «Tortelli» di Genova fino al 1958 e da quell’anno all’Istituto Tecnico Commerciale «Sommeiller» di Torino; nel 1963 fu nominato Provveditore agli studi di Mantova.


Il Preside Francesco Scafile
 

Era giunto a Vercelli proprio nel suo primo anno della “carriera di preside”, come ebbe modo di ricordare nel 1982, durante la celebrazione organizzata dall’Associazione ex allievi dell’Istituto in occasione dei quaranta anni del diploma dei licenziati nel 1942-1043. Durante la guerra in un bombardamento perde la vita la professoressa Giuseppina Trotta e nel 1944, vittima dell’antisemitismo, l’ingegner Giuseppe Leblis.
Volendo concludere il discorso sugli anni della seconda guerra con una nota meno malinconica, ricordiamo, fra tutti i contributi presentati dalla pubblicazione della medesima Associazione ex allievi del «Cavour», il racconto di Emilio Raisaro sulla storia del “quadro” diplomandi ragionieri  della sua classe, andato disgraziatamente perso. La storia di quel tabellone, costato tanta fatica, ci conduce sulle tracce di quegli antichi tabelloni. Sia frugando in Istituto, sia cercando altrove, qualche cosa di interessante è saltato fuori.
 


Dalla cartella Modelli d'ornato un disegno utilizzato per i diplomi
 

Ad esempio abbiamo capito che i tabelloni o “quadri”, per un certo periodo, erano commissionati addirittura a importanti pittori locali: nel nostro caso alcuni erano stati opera di Vertice e di Cerallo. Esisteva poi un autentico repertorio iconografico (a cura di pittori e decoratori): era in genere quello utilizzato per “il fregio decorativo” da stampare sui diplomi, nel primo Novecento costituito per lo più da immagini liberty, le stesse che venivano puntualmente proposte nella parte alta, appunto quella pittorica, dei  “quadri”; il resto era completato dalle fotografie degli allievi e dei docenti. Abbiamo ritrovato alcune immagini di quel  “repertorio per diplomi” tra le bellissime tavole della cartella «Modelli di ornato», presenti nella biblioteca d’Istituto.
 

In Modelli d'ornato tavole liberty

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