La società liquida

La società di massa e l'avvento dei totalitarismi

Mutamenti della famiglia

Il problema della lingua

Lo straniero

Il soggetto romantico

Sviluppo sostenibile

Violenza e storia

Il primo conflitto mondiale

Globalizzazione

Bioetica

Carta costituzionale

Industria e società nel XIX secolo

Liberalismo e democrazia

Imperi e imperialismi

Memoria storica

Guerra, dopoguerra e società civile nel romanzo neorealista italiano

L’incognita del terrorismo sulla società occidentale

EDUCAZIONE LINGUISTICA
Curricolo di scrittura - Preparazione alle prove scritte di Italiano
 

CLASSE 5^ RAGIONERIA A MERCURIO – PROVA IN CLASSE DI ITALIANO - 22 NOVEMBRE 2008

TIPOLOGIA B  -  REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del  “saggio breve”,  interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
 

   AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO      

ARGOMENTO: Senso del limite  di fronte alla natura e sentimenti di  pienezza vitale bene esprimono la tensione contraddittoria dell'uomo romantico verso la realtà

DOCUMENTO 1

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro?
Ove più il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d'erbe famiglia e d'animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l'ore future,
né da te, dolce amico, udrò più il verso
e la mesta armonia che lo governa,
né più nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell'amore,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a' dì perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
...............

 

Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l'illusion che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi
, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.

Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, vv.1 - 15, vv. 23 - 38

DOCUMENTO 2

" Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente di supporle come se fossero avvolte nell' oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo dinnanzi a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. " 

Emmanuel Kant, Critica della ragion pratica, 1788

DOCUMENTO 3

" Grandiosi monti mi circondavano, abissi mi stavano innanzi, e torrenti vi cadevano precipitosi; i fiumi scorrevano sotto di me, e ne risuonavano la selva e il monte; ed io le vedevo, le misteriose Forze, operare e generare congiunte nelle profondità della terra; mentre sopra la terra e sotto il cielo brulicavano le generazioni di innumerevoli specie. Tutto in ogni dove, è popolato di straordinarie forme, ma gli uomini si chiudono fra loro nelle loro casucce, vi si annidano, e si proclamano signori del creato. Illuso tu che vedi tutto piccolo, perchè sei piccolo".

Johann Wolfgang Goethe, I dolori del giovane Werther, 1774

DOCUMENTO 4

" Un Islandese, che era corso per la maggior parte del mondo....vide da lontano un busto grandissimo, che da principio immaginò dover essere di pietra... Ma fattosi più vicino, trovò che era una forma smisurata di donna seduta seduta in terra, col busto ritto, appoggiato il dosso ed il gomito a una montagna; e non finta ma viva; di volto tra bello e terribile, di occhi e capelli nerissimi, la quale guardavalo fissamente; e stata così un buono spazio senza parlare, all'ultimo gli disse.
Natura
. Chi sei? che cerchi in questi luoghi dove la tua specie era incognita?
Islandese
. Sono un povero Islandese, che  vo  fuggendo la Natura; e fuggitala quasi tutto  il  tempo della mia vita per cento parti della terra, la fuggo adesso per questa.
Natura
. Così fugge lo scoiattolo dal serpente a sonaglio, finché gli cade in  gola  da  se medesimo. Io sono quella che tu fuggi.

Giacomo Leopardi, Dialogo della Natura e di un Islandese, 1834

DOCUMENTO 5

 

Quale vivente,
dotato di sensi,
non ama tra tutte
le meravigliose parvenze
dello spazio che ampiamente lo circonda,
la più gioiosa, la luce
coi suoi colori,
coi raggi e con le onde;
la sua soave onnipresenza
di giorno che risveglia?
Come la più profonda
anima della vita
la respira il mondo gigantesco
delle insonni costellazioni,
e nel suo flutto azzurro
nuota danzando -
la respira la pietra scintillante,
che posa in eterno,
la pianta sensitiva che risucchia,
l'animale multiforme,
selvaggio e ardente -
ma più di tutti
il maestoso viandante
con gli occhi pieni di profondi sensi,
col passo leggero, e con le labbra
ricche di suoni
dolcemente socchiuse.
 

 

(....)

 Da lei mi distolgo e mi volgo
verso la sacra, ineffabile
misteriosa notte.
Lontano giace il mondo -
perso in un abisso profondo -
la sua dimora è squallida e deserta.
Malinconia profonda
fa vibrare le corde del mio petto.
Voglio precipitare
in gocce di rugiada
e mescolarmi con la cenere. -
Lontananze della memoria,
desideri di gioventù,
sogni dell'infanzia,
brevi gioie e vane speranze
di tutta la lunga vita
vengono in vesti grigie,
come nebbie della sera
quando il sole è tramontato.
In altri spazi
piantò la luce le festose tende.
 

 

Novalis, Inno alla Notte, 1800

   DOCUMENTO 6

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura
. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi, L'infinito, Piccoli idilli, 1819

   DOCUMENTO 7



Caspar David Friedrich,
Un uomo e una donna davanti alla luna, 1819

   AMBITO STORICO-POLITICO              

ARGOMENTO: La modernizzazione è un fenomeno che muta i caratteri della produzione e dei consumi, imprimendo nuovi ritmi e caratteri alla società e alla cultura occidentale del XX secolo.

DOCUMENTO 1



Auguste Renoir, Moulin de la Galette
, 1876

Renoir, come tutti gli impressionisti ama il movimento, perché il nostro esistere è un trapasso spazio-temporale: e il ballo, con le coppie variamente atteggiate, che seguono un ritmo uguale per tutte, spostandosi da un luogo all'altro, è costituito dal movimento. Ma più di tutti gli impressionisti Renoir ama la vitalità e l'animazione dei gruppi: e questo quadro esprime appunto lo slancio vitale nel concatenamento mobile delle figure poste in profondità e lateralmente. La rappresentazione, priva di sostegni prospettici e di equilibri plastici, si regge sul gioioso ondeggiamento della luce che spiove dal fogliame degli alberi sovrastanti e tocca, qua e là, gli oggetti e le persone, determinando macchie luminose; oppure si riflette dal basso verso i visi, quando incontra le stoffe di seta delle figure femminili. Il quadro intende cogliere non un solo attimo di vita e di divertimento, ma piuttosto vuole essere la sintesi dei molteplici momenti della vita di gruppo nel suo ciclico riprodursi. «Trattare un soggetto per i toni e non per il soggetto stesso, ecco ciò che distingue gli impressionisti dagli altri pittori», dirà Georges Rivière (1877), mettendo in luce la novità linguistica di un'opera da lui definita «un monumento alla vita parigina».

   DOCUMENTO 2

«La nostra epoca non è meno ricca di temi sublimi di quella precedente [...] Ho osservato che la maggioranza degli artisti che hanno condannato i soggetti moderni si sono accontentati di soggetti pubblici e ufficiali [...] Ci sono invece dei soggetti privati che sono molto più eroici di quelli pubblici. Lo spettacolo della vita alla moda e le migliaia di esseri - criminali e mantenute - che galleggiano alla deriva nei bassifondi di una grande città. [...] La vita della nostra città è piena di spunti poetici e meravigliosi: ne siamo avvolti, vi siamo immersi come in una meravigliosa atmosfera, ma non ce ne accorgiamo».

Charles Baudelaire, Dell'eroismo della vita moderna, 1846
 

   DOCUMENTO 3

   
I
grandi magazzini Printemps in una foto di fine '800 e la costruzione della Tour Eiffel nel 1888

Nella seconda metà dell'Ottocento il positivismo rappresenta l'elaborazione ideologica di una borghesia industriale e progressiva per cui, in particolare in Inghilterra, ma anche nel resto d'Europa, trova corrispondenze con l'affermazione del pensiero economico del liberismo. È in questa fase che il positivismo, messa da parte la filosofia idealistica considerata come un'inutile astrazione metafisica, si caratterizza per la fiducia nel progresso scientifico e per il tentativo di applicare il metodo scientifico a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana.

Sarà la crisi economica degli anni '70 a mettere in crisi tale modello culturale e ad aprire il lungo periodo di competizione economica e politica tra le maggiori potenze europee che approderà al primo conflitto mondiale. All'ottimismo della prima metà dell'Ottocento subentreranno le politiche protezionistiche di fine secolo, che segneranno il tentativo degli stati di proteggere le loro deboli economie dalla concorrenza degli altri stati. E' in questa fase che si sviluppano anche politiche imperialistiche e colonialistiche.

   DOCUMENTO 4

"La civiltà è il benessere, e in fondo ad esso, quand'è esclusivo come oggi, non ci troverete altro, se avete il coraggio e la buona fede di seguire la logica, che il godimento materiale. In tutta la serietà di cui siamo invasi, e nell'antipatia per tutto ciò che non è positivo - mettiamo pure l'arte scioperata - non c'è infine che la tavola e la donna. Viviamo in un'atmosfera di Banche e di imprese industriali, e la febbre dei piaceri è l'esuberanza di tal vita.   Non accusate l'arte, che ha il solo torto di aver più cuore di voi, e di piangere per voi i dolori dei vostri piaceri.  Non predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per  chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create, - voi che vi meravigliate come altri possa lasciare  il cuore e l'onore là dove voi non lasciate che la borsa, - voi che fate scricchiolare allegramente i vostri stivalini inverniciati dove folleggiano ebbrezze amare, o gemono dolori sconosciuti, che l'arte raccoglie e che vi getta in  faccia."

Giovanni Verga, Eva, prefazione, 1873

    DOCUMENTO 5

La seconda rivoluzione industriale è il processo di sviluppo industriale attuato nella seconda metà dell'Ottocento. L'acciaio permise nuove soluzioni nel campo della meccanica e il cemento armato, nel 1870, in quello delle costruzioni. Nel corso dell’Ottocento il paesaggio economico dell’Europa si presenta piuttosto differenziato. Rivoluzione industriale e meccanizzazione dei processi produttivi sono da tempo patrimonio dell’Inghilterra e anche della Francia, che disponeva fin dai primi decenni del secolo di prospere attività manifatturiere. Attorno alla metà dell’Ottocento il processo di industrializzazione si è decisamente affermato in Germania, soprattutto a Berlino, dove sorgono numerosi complessi siderurgici. In Austria la produzione industriale decolla in Boemia e nella regione di Vienna. Alla fine del secolo l’Europa centro-settentrionale appare nel pieno della seconda rivoluzione industriale, mentre Italia, Russia e Spagna sono ancora legate ad un'economia prevalentemente agricola. Lo stesso modo di produrre nei primi del Novecento mutò a fondo: accanto a macchine sempre più evolute sul piano tecnico e integrate con i processi produttivi, in grado di prendere il posto dell'operaio, comparve la catena di montaggio: una  lavoro difficile, come costruire un'auto, veniva ora diviso in tante piccoli semplici mansioni, che anche un operaio non specializzato sapeva svolgere.

      
Ford, Detroit, Due immagini della catena di montaggio per la produzione della Ford "modello T", 1908

   DOCUMENTO 6

A partire dai primi decenni del Novecento, si è assistito all' estendersi quantitativo e al farsi progressivamente indistinta la condizione degli strati sociali medi e inferiori, che sono venuti assumendo tratti culturali e modelli comportamentali tipici delle masse. E' nata la cosiddetta società di massa, che troverà forme di partecipazione politica nei moderni partiti di massa ( legati all'ideologia socialista e al pensiero cattolico ). La loro affermazione è stata favorita dal forte aumento demografico, dalla concentrazione della popolazione in territori urbano-metropolitani, dalla diffusione della scolarità in strati sociali prima esclusi, dall'accesso universale al voto e dall'estendersi della partecipazione politica. Inoltre queste società sulla via della modernizzazione sono caratterizzate da una produzione industriale standardizzata e alla ricerca di vasti mercati di consumo, dall'avvento infine di sistemi di comunicazione di massa. Emerge tra gli altri il problema della possibilità di manipolazione dell'opinione pubblica, orientando i comportamenti sociali e le abitudini di consumo, enormemente accresciute dalla disponibilità di sempre più potenti e influenti mezzi di comunicazione, la stampa e la televisione in primo luogo.
 

   DOCUMENTO 7

La ripresa del socialismo europeo dopo il 1860 fu dovuta all'opera di Ferdinand Lassalle in Germania (che promosse l'Associazione generale degli operai tedeschi) e dalla fondazione dell'Associazione internazionale dei lavoratori (prima Internazionale, Londra 1864), sorta come organismo di collegamento tra gli operai inglesi e francesi ed entrata in crisi con la repressione della Comune di Parigi nel 1871 e quindi scioltasi nel 1876. Il paese decisivo per l'affermazione della versione del socialismo di Marx ed Engels fu la Germania, il cui Partito socialdemocratico (1875), perseguitato da Bismarck fino al 1890, costituì da allora fino alla prima guerra mondiale il punto di riferimento per i socialisti europei grazie alla sua organizzazione e all'intensità del dibattito teorico. Nell'ultimo quarto dell'Ottocento si diffusero i partiti socialisti di ispirazione genericamente marxista. In Italia, l'egemonia di Mazzini nel movimento democratico fu scalzata dagli anarchici, ma l'influenza bakuniniana declinò di fronte agli insuccessi degli anni settanta e lasciò posto a gruppi che si indirizzarono verso la creazione di un Partito socialista (1892)

   DOCUMENTO 8


Giuseppe Pellizza da Volpedo - Il Quarto Stato 1901

   AMBITO SOCIO-ECONOMICO              

ARGOMENTO: Il lavoro tra sicurezza e produttività.

   DOCUMENTO 1

Il lavoro nell'antichità non aveva il valore morale che gli è stato attribuito da venti secoli di cristianesimo e dalla nascita del movimento operaio. Il disprezzo per il lavoro manuale è apparso a molti come contropartita della schiavitù e, nel contempo, causa del ristagno delle tecniche. Dell'esistenza di questo disprezzo si potrebbero dare molteplici prove. Nella Politica Aristotele esalta il fatto che i cittadini abbiano tutto il tempo libero «per far nascere la virtù nella loro anima e perché possano adempiere i loro doveri civici». È la stessa nozione dell'otium cum dignitate che appare come l’ideale di vita degli scrittori romani alla fine della Repubblica e all'inizio dell'Impero. Ciò significa affermare anche che il lavoro è un ostacolo a questo tipo di vita e, quindi, una degradazione.”

C. MOSSE, Il lavoro in Grecia e a Roma, trad. it. di F. Giani Cecchini, Firenze, 1973

   DOCUMENTO 2

Nella produzione moderna il lavoro ha assunto un’importanza crescente tanto da essere considerato il soggetto e non più l’oggetto di qualsiasi attività produttiva. Per il codice civile (libro V, artt. 2060 e sgg.), che regola il lavoro nell’impresa come elemento soggettivo e dinamico, oltre che fattore primario della produzione, il lavoro consiste nella prestazione di energie lavorative effettuata, contro il corrispettivo di una retribuzione, da una persona fisica (lavoratore) a favore di un’altra persona fisica o giuridica (datore di lavoro). Il lavoro può concorrere alla produzione in modo subordinato o autonomo.”

ENCICLOPEDIA UNIVERSALE, vol. 13°, a cura di G. Ceccuti-S. Calzini-R. Guizzetti, Ed. “IL SOLE 24 ORE”, Milano, 2006

   DOCUMENTO 3

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” (art. 1)

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” (art. 4)

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

   DOCUMENTO 4

“Dal Rapporto [ISFOL 2007] emerge una discrasia tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in quei segmenti della popolazione - donne e over 55 anni in primis – per i quali, anche in linea con gli obiettivi di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività. Sul fronte della qualità della crescita economica del Belpaese, il rapporto sottolinea come i lavori siano sempre più o meno conformi alle aspettative degli individui, sia per la qualità del lavoro disponibile per i nuovi entrati, sia per le prassi selettive. Le scarse prospettive di carriera rappresentano il principale fattore di scoraggiamento sul fronte lavorativo.…Fa riflettere il dato che quasi il 20% degli occupati ritenga di svolgere mansioni che utilizzano solo parzialmente le loro competenze professionali.…Tra le iniziative da intraprendere per contrastare le criticità del nostro mercato del lavoro, la ricetta dell’Isfol è migliorare la coerenza e l’adattabilità reciproca tra domanda e offerta di lavoro. Soprattutto sfruttando al meglio le potenzialità del sistema dei servizi per l’impiego. Inoltre, un funzionamento più fluido e trasparente del nostro mercato del lavoro passa anche attraverso la conciliazione fra competitività e meriti e l’equità dell’accesso alle opportunità. Ma su tutti, prioritario, è investire nella sicurezza del lavoro e nel contrasto del lavoro irregolare.”

C. TUCCI, Rapporto Isfol: lavoro precario per 10 lavoratori su 100, 20 novembre 2007

   DOCUMENTO 5

L’ambiente di lavoro, non rappresenta soltanto un’accezione più ristretta della nozione di ambiente, ma si caratterizza in termini assai diversi. Anche esso costituisce infatti l’oggetto di una normativa amministrativa e penale diretta a garantire la salute dei lavoratori addetti ad attività particolarmente rischiose, e che in taluni ordinamenti impone alle imprese l’adozione di sistemi generali di controlli preventivi;…ma sovente è dato riscontrare disposizioni che, attraverso la garanzia della salute a livello di rapporto individuale, attuano una vera e propria tutela dell’ambiente di lavoro come oggetto di una situazione soggettiva specifica del prestatore di lavoro, autonomamente tutelabile.…Così delineata, la tutela dell’ambiente di lavoro si prospetta, più che come tutela di un luogo (e cioè dell’ambiente in genere), come garanzia della salute (e quindi della persona) del lavoratore.”

L. RICCA, La tutela dell’ambiente di lavoro nel quadro del sistema dei diritti sociali, in “Protezione dei diritti sociali e prevenzione degli incidenti sul lavoro nel quadro dei diritti dell’uomo lavoratore”, Ed. Giuffrè, Milano, 1988

   DOCUMENTO 6

Il fattore tecnologico è stato nelle ricerche più recenti piuttosto trascurato a vantaggio di una impostazione che accentuava l’influenza delle variabili psico-sociologiche nel complesso fenomeno dell’infortunio. Non si può negare però che un processo produttivo deve essere analizzato sotto l’aspetto tecnologico, per poter rilevare di quanto il comportamento umano venga condizionato dalla velocità e dalle caratteristiche della produzione. L’infortunio nella sua apparente obiettività si è rilevato quale fenomeno la cui ricostruzione fotogenica non è riconducibile a un meccanismo casualistico.”

C. DI NARO-M.NOVAGA-G.COLETTI-S.COLLI, Sicurezza e produttività: influenza delle variabili tecnologiche sul comportamento lavorativo, in “Securitas”, n° 7, anno 58, 1973

   DOCUMENTO 6

Tutto il tempo perduto a causa degli infortuni rappresenta ore-lavoro e ore-macchina aggiunte al tempo richiesto per produrre una data quantità di beni o di servizi e, di conseguenza, riduce la produttività aziendale….A parte le perdite dirette di tempo, allorché il lavoro viene interrotto a causa di un infortunio, condizioni pericolose di lavoro comportano un rallentamento delle lavorazioni stesse, poiché gli operai devono stare in guardia e muoversi e lavorare con maggiore attenzione e prudenza di ciò che sarebbe invece necessario se non esistesse il pericolo stesso. Di particolare importanza, a questo riguardo, sono ad esempio, le trasmissioni dei motori, le cinghie di trasmissione e le parti mobili delle macchine nelle cui vicinanze gli operai sono costretti a lavorare oppure a passare.”

A. BERRA-T. PRESTIPINO, Lo studio del lavoro e la psicologia della sicurezza lavorativa, Ed. Angeli., Milano 1983

   DOCUMENTO 7

“A tale principio del rischio professionale si ispirò, fin dall’inizio, la nostra legislazione per gli infortuni sul lavoro; la quale per la protezione del rischio stesso impose al datore d’opera l’obbligo dell’assicurazione. Con ciò, da un lato, si volle meglio garantire agli infortunati il pagamento delle indennità sostituendo l’Istituto assicuratore (ente finanziariamente più solido) all’imprenditore, soggetto all’insolvibilità; dall’altro lato si volle salvare l’imprenditore da oneri eccessivi rispetto alla sua potenzialità economica, per casi di infortuni gravi, ripetuti o collettivi.”

G. MIRALDI, Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, Cedam, Padova, 1979

 

 TIPOLOGIA D  -TEMA DI ORDINE GENERALE

Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di oggi è incorporea, impersonale e immediata.
Discuti la questione proposta, illustrandone, sulla base delle tue conoscenze ed esperienze personali, gli aspetti che ritieni più significativi.

 

CLASSE 5^ RAGIONERIA A MERCURIO – PROVA IN CLASSE DI ITALIANO - 17 OTTOBRE 2008

TIPOLOGIA B  -  REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del  “saggio breve”,  interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
 

   AMBITO SOCIO - ECONOMICO              

ARGOMENTO: La società contemporanea è definita liquida per la sua imprevedibilità, complessità e rapida mutazione, tanto da generare incertezza e insicurezza.  

DOCUMENTO 1

La nostra è una vita 'liquida', costituzionalmente incapace di mantenere invariata la propria forma e seguire per lunghi tratti la stessa rotta. La vita 'liquida' è una successione ininterrotta di nuovi inizi ed è proprio per questo che le fini rapide e indolori - senza cui quei nuovi inizi sarebbero impensabili - tendono a rappresentare i momenti di massima sfida, i più insopportabili. Uno scotto da pagare in una società che non può mai star ferma e che, sospinta dall'orrore della scadenza, deve modernizzarsi o soccombere. Ciò che occorre fare è correre con tutte le proprie forze per restare nella stessa posizione. La vera posta in gioco è la salvezza (temporanea) dall'esclusione.
( Zygmunt Bauman, La società dell'incertezza. Baumann è un sociologo polacco teorico della società liquida )

DOCUMENTO 2

Da  di Z. Baumann. "La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. In una relazione, puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia". I protagonisti di questo libro sono gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno. Eppure sono gli stessi che hanno paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono né pensano di poter sopportare.
( Zigmunt Bauman, Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi )

DOCUMENTO 3

Aumenta la paura di esser vittima di reati. Il 34,7% degli italiani è convinto che la propria zona di residenza negli ultimi anni sia diventata più pericolosa e ben il 66,4% pensa che in Italia i reati siamo aumentati. Una grande sensazione di insicurezza, solo in minima parte correlata alle statistiche, che purtroppo non spiegano tutto. E molti italiani scelgono la via della difesa personale, adottando comportamenti spontanei di prevenzione: il 72% di norma è guardingo con gli sconosciuti; il 68,4% evita di uscire da solo la notte; il 40,6% evita di attraversare a piedi determinate zone-quartieri; il 45,3% ha installato una porta blindata; il 38,3% un antifurto sull’automobile. Ma gli italiani si spingono anche verso forme esasperate di autotutela organizzata: ben il 31,7% si dice "favorevole alla costituzione di ronde da parte di privati cittadini, vista l’insufficiente presenza delle forze dell’ordine".
( CENSIS,
Centro Studi Investimenti Sociali, è un istituto di ricerca socioeconomica )

DOCUMENTO 4

La prospettiva nazionalistica -che equipara la società con i cittadini della nazione stato- ci rende ciechi davanti al mondo in cui viviamo. Per poter afferrare la correlazione tra popoli e popolazioni di tutto il globo, occorre innanzitutto una prospettiva cosmopolita. Il comun denominatore del nostro pianeta così densamente popolato è la "cosmopolitizzazione", che sta a indicare l'erosione dei confini che si frappongono tra mercati, stati, civiltà, culture e non da ultimo tra le esperienze di vita dei vari popoli. Il mondo non ha perduto le sue frontiere, ma questi tracciati si fanno sempre più sfocati e indistinti, e diventano permeabili al flusso di informazioni e capitali. Un po' meno quando si tratta del flusso delle persone: i turisti sono ammessi, gli immigrati no. 
( Ulrich Beck, sociologo tedesco si è occupato di modernizzazione e di globalizzazione )

DOCUMENTO 5

Se la mole di lavoro e l'ansia associata al lavoro rappresenta il rovescio della medaglia del dinamismo economico, allora c'è da chiedersi se esista un qualche modo di ottenere il massimo del dinamismo minimizzando contemporaneamente i costi sociali e personali. Circa 120 anni fa, un interrogativo simile venne sollevato in relazione alla nuova industrializzazione. Il dibattito si incentrò sulla possibilità o meno di godere dei benefici di questo nuovo ordine industriale temperandone però le ingiustizie e riducendone gli eccessi. Da tutto quel fermento, nella prima decade del ventesimo secolo, derivarono le norme che fissavano la settimana lavorativa di 40 ore e i tetti allo straordinario, le leggi contro il lavoro minorile e quelle per la sicurezza sociale e l'assicurazione contro la disoccupazione. Questo insieme di leggi avrà anche reso l'ordine industriale un po' meno efficiente e rallentato forse un po' la crescita, ma i vantaggi per la società sono stati senz'altro prevalenti ed ha inoltre contribuito a ridurre i rischi di una reazione violenta contro l'industrializzazione. Credo che ci troviamo ora allo stesso punto relativamente alla cosiddetta new economy. Incertezza e imprevedibilità sono in aumento e, a meno che non adottiamo misure cuscinetto per proteggere le persone dai capricci, dalle incertezze, dall'instabilità della new economy, siamo destinati ad assistere a reazioni sempre più negative e all'eventualità crescente di una risposta violenta contro la liberalizzazione finora raggiunta. ( Robert Reich, ministro del lavoro durante la Presidenza USA di Clinton )

DOCUMENTO 6

Le produzioni strategiche sembrano tutte legate allo stesso un pò funereo concetto: sfruttare anche ciò che sta morendo o rarefacendosi, fare della crisi dello sviluppo durevole la ragione di nuovi profitti: l'energia apprezzatasi quanto più lo sfruttamento delle fonti non ricostituibili ci avvicina all'esaurimento; l'acqua quanto più la desertificazione del mondo avanza, quanto più ci sono città come Agrigento e Palermo che razionano l'acqua o la lasciano alle speculazioni dei privati; l'informatica delle comunicazioni rapide quanto più si allarga la società della solitudine; il recupero o lo smaltimento dei rifiuti e le industrie ecologiche quanto più il mondo è avvelenato. E ancora, la logistica per un traffico asfittico, le nuove autostrade, i nuovi raddoppi di valico quanto più il territorio è coperto da immani lastre che impediscono il deflusso delle acque.( Giorgio Bocca collaboratore de l'Espresso )

DOCUMENTO 7

Lo scoppio violento della bolla della new economy, gli avventurismi politici come la guerra in Iraq, il prezzo raggiunto dal petrolio e da altre materie prime, il difficile avvio dell'euro, le discutibili scelte dei vertici della Federal Reserve americana e della Banca centrale europea, la crisi di produttività del Vecchio continente, l'ascesa dei nuovi giganti asiatici: gravi incognite pesano sul presente e sull'immediato futuro dell'economia mondiale ( De Cecco, esperto in storia della finanza e della moneta )

TEMA DI CARATTERE STORICO

Il concetto di nazione è mutato nel corso della storia. Esso si è andato configurando nel corso dell'Ottocento, come riconoscimento dei nuovi diritti di cittadinanza di popolazioni, che non si riconoscevano più all'interno di vaste compagini imperiali e plurietniche, legate a logiche di potere dinastiche e conservatrici. Oggi si profila un inedito concetto di nazione, che rifiuta la pluralità delle società multietniche, e che talora rivendica autonomismo e separatismo di popoli ed etnie, che non si sentono rappresentati dagli interessi delle strutture statali.

 

 
CLASSE 5^ RAGIONERIA A MERCURIO – PROVA IN CLASSE DI ITALIANO - 28 MARZO 2008
Vedi allegato -

1.  AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: I luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria.

 

 2.  AMBITO SOCIO - ECONOMICO              vedi commento

ARGOMENTO: Alle basi della convivenza civile e dell’esercizio del potere: giustizia, diritto, legalità.

4.  AMBITO  TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: «Sensate esperienze» e «dimostrazioni certe»: la nascita della scienza moderna.
 

  CLASSE 5^ RAGIONERIA A MERCURIO – PROVA IN CLASSE DI ITALIANO - 26 febbraio 2008

TEMA DI CARATTERE STORICO

Il primo dopoguerra vede nel peggioramento delle condizioni di vita degli strati della media e della piccola borghesia e nella radicalizzazione dei contrasti sociali le sue dinamiche più specifiche. E' in questo ambito che avverranno la lenta crisi dello stato liberale e la nascita di movimenti eversivi, che porteranno all'affermazione di regimi totalitari.

 TEMA DI CARATTERE GENERALE

Nella moderna società globalizzata il quotidiano assume inedite funzioni rispetto al passato. Deve vincere la concorrenza di mezzi di comunicazione di massa più potenti e veloci nella trasmissione delle notizie, ma decisamente meno analitici nel proporre le interpretazioni dei fatti e dei fenomeni. L'opinione pubblica e le giovani generazioni come potrebbero sfruttare i contributi informativi del moderno giornalismo? Come potrebbe contribuire viceversa il giornalismo ad educare più consapevolmente la società civile? 
 

  CLASSE 5^ RAGIONERIA A MERCURIO – PROVA IN CLASSE DI ITALIANO - 3 dicembre 2007

TIPOLOGIA B  -  REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del  “saggio breve”,  interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

 

1.  AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli ultimi decenni nella struttura della famiglia italiana

DOCUMENTO 1

"Alla base della formazione e della sopravvivenza di una famiglia "tradizionale" tutta pervasa dalla morale cristiana, come era la famiglia italiana fino agli anni Cinquanta, vi erano due regole fondamentali: 1) rapporti sessuali consentiti solo tra coniugi; 2) matrimonio considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere: l'asimmetria fra i due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia; l'atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della coppia per il grande valore attribuito ai figli; il forte legame con tutta la parentela […]. Lo straordinario incremento dell'istruzione e una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri diritti e del proprio status (il che ha comportato, fra l'altro, una loro larghissima immissione nelle forze del lavoro che ha modificato gli stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di identità e di autoconsiderazione fuori del quadro familiare. Tutto ciò ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della unione coniugale, spingendola sempre più verso una struttura simmetrica."

A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in
"La famiglia italiana dall'Ottocento a oggi", Laterza, Bari 1988

DOCUMENTO 2

"La famiglia moderna è oggigiorno in una situazione di crisi: si stanno mettendo gradualmente in discussione i suoi lati positivi come pure la sua validità all'interno della società occidentale e ciò avviene in modo più radicale, come si può immaginare, tra i giovani […]. La famiglia è comunque senza dubbio l'istituzione più importante della sfera privata […]. Si è avuto un sostanziale mutamento nella posizione sociale complessiva della famiglia. Ciò comporta una conseguenza degna di nota, vale a dire un'enorme differenza nel rapporto microcosmo e macrocosmo […]. Oggi, nelle società moderne, la barriera tra il microcosmo della famiglia e il macrocosmo della società è in genere molto marcata e palese, ne consegue che l'individuo, dalla sua nascita alla maturità, varca una serie di soglie sociali chiaramente definite. Il varcare queste soglie molto frequentemente lo conduce ad estraniarsi dalla famiglia dove ha iniziato la sua carriera nella società."

P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 1987

DOCUMENTO 3

"I figli del 2000: cresce il numero dei bambini da 0 a 13 anni con ambedue genitori occupati (39,3); diminuisce il numero dei bambini con padre occupato e madre casalinga (41,3), aumentano i bambini senza fratelli (26,7) o con un fratello (52,5); diminuiscono i bambini con 2 o più fratelli (20,6) […]. Aumentano le persone sole (21,3); aumentano le coppie senza figli (20,8); aumentano le famiglie di 2 componenti (26,4) […]. Nasce "la coppia pendolare": sono 2 milioni e mezzo di persone, il 4,5% della popolazione che vive per lunghi periodi fuori dalla dimora abituale, per motivi di studio o di lavoro. Tra questi però anche partner che preferiscono mantenere due abitazioni. Pendolari per scelta o per necessità. Ci sono poi nuovi tipi di famiglie: quelle costituite da single genitori soli non vedovi, le libere unioni e le famiglie ricostituite: 3 milioni e mezzo di nuclei familiari, il 10,4% della popolazione italiana."

(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)

2AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Il problema della lingua come veicolo comunicativo e di espressione artistica

DOCUMENTO 1

Innanzitutto è opportuno dire che nessuna nazione dell’Europa e forse del mondo è stata attraversata, come l’Italia, da un’eterna questione della lingua. Le ragioni di questo fatto sono tante, ma la principale è che la penisola italiana, a differenza delle altre nazioni, non ha mai avuto un centro culturale veramente predominante, come per esempio Parigi in Francia. Non avendo avuto mai un centro culturale che dettasse legge, ha avuto, però, il privilegio di poter contare sempre su uomini di grandissima intelligenza ed immensa cultura, che, a loro volta, sono stati il prodotto di una civiltà storica. Sicché, quando sul grande ceppo latino,tra i secoli IX e XII d. C., sorsero le lingue romanze o neolatine (il portoghese, lo spagnolo, l’italiano e il francese), l’Italia tra i secoli XII, XIII e XIV subito si distinse dando vita ad una civiltà che non aveva l’eguale in Europa. Basta pensare alle Repubbliche marinare (Venezia, Genova, Pisa e Amalfi) e ai Comuni (Firenze, Lucca, Milano, Napoli e Bologna, dove ebbe origine la prima Università), per rendersi conto a che punto di ricchezza, di bellezza e di cultura giunse l’Italia tra i secoli XII e XIV.

DOCUMENTO 2

"L'uso è, in fatto di lingua, la sola autorità". ( A. Manzoni )
Ma al di fuori degli studi e dei vari interventi, spesso assai dotti, è la nostra stessa esperienza che può farci toccare con mano certe cose. Senza spingerci troppo lontano nel tempo, possiamo subito notare che differenza ci sia tra l'italiano scritto, e quindi anche parlato, di un secolo fa e quello che scriviamo e parliamo oggi. Che significa? Non è che si sia avuta nel giro di cento anni, la formazione di una nuova lingua. Si sono però avute delle grosse novità in senso - letterarie, politiche, economiche, scientifiche, tecniche, ecc. - e la lingua appunto perché serve a comunicare tutto ciò che si pensa, si sente, si sperimenta, non può fare a meno di rispecchiare, di venirne trasformata in un senso o nell'altro. Così la lingua del Trecento rispecchia la vita dei Comuni, in quella del Cinquecento si noteranno fortissimi elementi politici, in quella del Settecento avremo tutte le preziosità dell'epoca, in quella dell'Ottocento troveremo gli ideali dell'Italia risorgimentale ecc. Perché la lingua è essa stessa storia. Abbiamo partecipato, a volte anche senza rendercene conto, ad una forma di progresso tecnico, scientifico, politico e culturale.

Corriere d'Italia, Giornale italiano in Germania dal 1951

DOCUMENTO 3

Dal punto di vista glottologico ed espressivo, non c'è alcuna differenza tra lingua letteraria e dialetto: entrambe hanno una formazione storica dovuta a fattori assai complessi, anche se i dialetti esprimono una tradizione di cultura e letteratura meno complessa ed autorevole. Perciò è errato ritenere che i dialetti siano una degradazione della lingua letteraria. La verità è che tra il concetto di "dialetto" e l'altro di "lingua letteraria" esiste solo un rapporto logico, per cui l'una cosa non può intendersi senza l'altra, tanto che sarebbe assurdo parlare di dialetto senza presupporre una lingua nazionale e viceversa. Sono false polemiche, quindi, quelle sulla maggior o minor espressività della lingua o dei dialetti, quando deve esser chiaro che l'espressività deriva solo dallo spirito dei parlanti

In buona parte le nuove tecnologie ripropongono il problema della divaricazione socio-culturale fra le persone. La tecnologia del computer, però, è relativamente più semplice e più popolarmente accettabile, più connessa al nostro mondo, fabbricato di pulsanti, di "clic": in questa realtà multimediale la giovane generazione si orienta bene, come pure l'anziana, poiché risulta più semplice attivare un computer, e l'uso di un computer, che non sviluppare la capacità di leggere ed acquisire tranquillità nel consultare un libro. Visti in questa prospettiva, gli effetti della distanza culturale fra le persone che può provocare l’approccio alle tecnologie, possono essere minori, anche se, certamente, esistono.

Tullio De Mauro

DOCUMENTO 4

Cosa pensano gli italiani della loro lingua? Quanto la conoscono realmente? E i giovani come si accostano all'idioma che fu di Dante e Manzoni? A questa domande cercano di rispondere i sondaggi realizzati da Eurisko, Ipsos e Istituto Piepoli per la Società Dante Alighieri, che ha presentato i risultati nell'inaugurazione del suo 78° convegno.

Ne esce fuori il ritratto di un paese ancora alle prese con la sua "questione linguistica". Autocritico sulla propria competenza ma desideroso di migliorare. Severo con gli oratori pubblici, legato alla propria lingua ma ancora alla ricerca di un'identità collettiva. E desideroso di vedere apprezzato l'italiano nel resto del mondo, con iniziative che lo valorizzino rispetto alla dilagante avanzata delle molte lingue franche. Non fanno eccezione i giovani che anzi sono molto meglio di certi luoghi comuni: amano il loro paese e coloro che lo hanno illustrato nei secoli. Sospesi tra sacro e profano, in una scala di valori che contempla Dante e Moccia, sono pronti ad accettare le sfide del futuro: frequentano sempre più la rete ma non disdegnano di leggere libri e quotidiani.

1.  AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Lo straniero nella percezione quotidiana del vivere sociale

DOCUMENTO 1

Si può ben dire che, dopo quelle tragedie xenofobe, la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” del 1948 rappresenti, nell’essenziale, la condanna di quel modo di concepire l’umanità per comparti sociali e territoriali, ostili tra loro. «Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti»: l’appartenenza a uno Stato o a una società, piuttosto che a un’altra. Da allora, l’idea di una comunità mondiale dei diritti ha fatto strada. Le convenzioni e le dichiarazioni internazionali si sono moltiplicate e hanno riguardato ogni genere di diritti. Se si tratta di essenziali diritti umani, la protezione non dipenderà dalla nazionalità, riguardando tutte le persone che, per qualsiasi ragione, si trovano a essere o transitare sul territorio di un Paese che aderisce a questa concezione dei diritti umani e non è condizionata dalla reciprocità

GUSTAVO ZAGREBELSKY

DOCUMENTO 2

Il concetto di “straniero” trae la sua forza soverchiante, non ultimo, dal fatto che ci si vede confrontati con sfide e ambivalenze che rendono stranieri. È l’ansia esistenziale del nazionalismo e dei nazionalismi ormai superflui ad attizzare l’odio contro tutto ciò che è straniero. Chi odia gli stranieri è diventato lui stesso straniero. È diventato superfluo e assurdo. Nella società aperta al mondo ci si sente perduti. Ci si sente storditi ed estraniati da una libertà fin troppo ampia... E attualmente è in corso la grande migrazione dei popoli, la mescolanza dei popoli attraverso i mass media
Chi fa discendere dal proprio essere-qui diritti che gli appartengono in quanto “autoctono”, compreso il diritto di escludere gli stranieri, dovrebbe affermare, se preso in parola, di essere sempre stato qui - una tesi che può essere molto facilmente confutata

ULRICH BECK

DOCUMENTO 3

La paura del diverso potrebbe sparire se considerassimo che non esiste uno straniero assoluto, poiché siamo sempre stranieri rispetto agli altri come loro sono stranieri rispetto a noi. Non esiste una terra in cui nascano soltanto stranieri. È impossibile. Lo straniero è un cittadino che si muove. Tutto dipende dalle motivazioni. Potrebbe venire da me per prendere la mia casa come potrebbe intervenire per salvarmi se vengo attaccato o c’è un incendio. Ma l’idea più diffusa è quella dell’invasore, quello che vorrebbe approfittare dei miei beni o magari anche portarmeli via. Come direbbe l’umorista francese Coluche, oggi "ce n’è che sono più stranieri di altri"

Tahar Ben Jalloun

DOCUMENTO 4

Gli emigrati dall'Italia meridionale, tra gli anni '70 del 1800 e l'inizio del 1900, prevalentemente addetti all'agricoltura e braccianti, costretti all'espatrio dalla povertà dei loro Paesi erano disposti ad accettare qualsiasi lavoro e anche a stabilirsi definitivamente all'estero, nelle terre d'oltremare; al contrario, l'emigrazione dall'Italia settentrionale, più altamente qualificata e, in genere temporanea, era per lo più assorbita da Paesi europei.


Italiani appena sbarcati negli USA - inizi XX secolo

 

  CLASSE 5^ RAGIONERIA A MERCURIO – PROVA IN CLASSE DI ITALIANO - 26 Ottobre 2007

TIPOLOGIA B  -  REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del  “saggio breve”,  interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1.  AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

Argomento: La tensione del soggetto, nella cultura romantica, si spinge oltre i confini del reale in un continuo desiderio di superare i limiti della propria natura.   commento alla prova


DOCUMENTO 1
faust
Comunque mi vesta, la pena
di questa angusta esistenza terrena
la sentirò. Troppo vecchio per giocare
soltanto. Troppo giovane per non desiderare.
Che mi può ancora offrire, il mondo?
«Rinunciare tu devi, rinunciare!»
È questo l'eterno motivo
che suona all'orecchio di tutti,
che, per la vita intera,
rauca ci canta ogni ora.
È atroce il risveglio, al mattino.
Lacrime amare vorrei piangere
quando vedo la luce di un giorno
che passerà senza adempiere un solo
dei miei desideri, uno solo;
che anche l'augurio d'un qualche diletto
contrasterà con sofismi ostinati
e con le inezie della vita innumerabili
soffocherà l'ardore che in me crea.

GOETHE, FAUST -
Goethe nacque nel 1749 a Francoforte, studiò legge a Lipsia e a Strasburgo dove fu coinvolto dal movimento letterario dello "Sturm und Drang", di cui divenne uno dei protagonisti. Chiamato dal granduca Carlo Augusto, dal 1775 passò tutto il resto della sua lunga vita a Weimar dove faceva parte della corte come consigliere. Trasformava la piccola città in uno dei più vivaci centri culturali del tempo ("età classica di Weimar"). Ammirava la cultura classica greco-romana. A Weimar aveva anche una intensa e proficua amicizia con lo scrittore Friedrich Schiller. Fece due viaggi in Italia (durante il primo viaggio si fermò in Italia per quasi due anni) che influenzavano profondamente la sua personalità e stimolavano la sua produzione letteraria. Oltre che di letteratura si occupò, come ministro, anche dell'amministrazione del granducato, condusse degli studi scientifici sulle piante e sulle pietre ed elaborò una teoria dei colori. È considerato il più grande poeta di lingua tedesca. Morì nel 1832 all'età di 83 anni

Al Faust Goethe lavorò per tutta la vita,dalla prima redazione del 1775, l'Urfaust,al compimento della seconda parte,avvenuta nel 1831, a pochi mesi dalla morte. Il Faust si ispira ad una leggenda apparsa per la prima volta in un libro popolare del 1587,a sua volta ispirato ad un personaggio storico, Georg Faust,oscura figura di mago vissuto nella Germania del primo Cinquecento. Nel libro popolare Faust stringe un patto col diavolo per aver accesso ai segreti della natura,ed è visto negativamente,in una prospettiva luterana ortodossa,come esempio della superbia peccaminosa dell'uomo che non sa stare entro i limiti della conoscenza segnati da Dio. Il libro ebbe largo successo e numerose ristampe, subendo in seguito vari rifacimenti, sino al Settecento

DOCUMENTO 2
A egregie cose il forte animo accendono
l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta

FOSCOLO, DEI SEPOLCRI

DOCUMENTO 3
La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii.

LEOPARDI, PENSIERI


FRIEDRICH, Viandante sul mare di nebbia, 1818

Caspar David Friedrich (  1774 – 1840 ) è l'artista più importante di tutto il romanticismo tedesco. Meglio di chiunque altro ha saputo incarnarne l'essenza attraverso la pittura. Nelle sue opere si colgono alcuni motivi tipici del romanticismo: lo stupore al cospetto dei grandi fenomeni della natura e l'aspirazione dell'uomo ad entrare in comunione con lei, la corrispondenza tra eventi naturali e tempeste dell'animo umano, il senso dell'immensità dell'universo, la notte come momento di ineffabili sensazioni.
 

1.  AMBITO STORICO - POLITICO

Argomento: Il valore della memoria storica   commento alla prova

 DOCUMENTO 1
…..ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l'itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l'alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t' invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
intelletti rifulga ed all'Italia,
quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi
venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a' patrii Numi, errava muto
ove Arno è piú deserto, i campi e il cielo
desîoso mirando; e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l'austero; e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno: e l'ossa
fremono amor di patria.


U. FOSCOLO, DEI SEPOLCRI, 1806


DOCUMENTO 2
"L'Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl'anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaueri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia. Ma gl'illustri Campioni che in tal Arringo fanno messe di Palme e d'Allori, rapiscono solo che le sole spoglie più sfarzose e brillanti, imbalsamando co' loro inchiostri le Imprese de Prencipi e Potentati, e qualificati Personaggi, ( …..) solo che hauendo hauuto notitia di fatti memorabili, se ben capitorno a gente meccaniche, e di piccol affare, mi accingo di lasciarne memoria a Posteri, con far di tutto schietta e genuinamente il Racconto, ouuero sia Relatione.

A. MANZONI, PROMESSI SPOSI ( introduzione )

DOCUMENTO 3
Chi non conosce la storia non ama il progresso

Benedetto Croce


DOCUMENTO 4

STORIA - Non è solo elenco di fatti, cronache di re e condottieri: è anche frutto di intuizione dei " profeti ", lento sviluppo di antropologie culturali.

Romano Forleo

DOCUMENTO 5
La Storia è un'illusione ottica. Sono solo faccende di pochi, vendute come se fossero la vita di tutti. Ma non è vero. E' roba loro. A. BARICCO ( 1958 )

DOCUMENTO 6
 “Lo studio della storia può apparire inutile in un tempo, come quello odierno, attraversato da un progresso tanto tumultuoso, da annullare apparentemente la necessità del ricordo e dell’esperienza dei fatti passati. La memoria di ciò che è stato può apparire insignificante, marginale, quasi superflua se noi la riduciamo a pura rievocazione di episodi freddi e distanti nel tempo. Entrando in un nuovo millennio, tuttavia, se l’uomo si chiede il perché dei suoi sforzi, il significato dei valori che persegue, la validità dei modelli di vita che costruisce, non può fare a meno di ripensare al passato con interesse e riflessione  critica per capire da dove viene e dove è diretto”.  

TEMA DI CARATTERE STORICO

 I concetti di nazione e di nazionalismo incarnano due tendenze ben distinte nel pensiero politico ottocentesco, destinate a perpetuarsi nella storia del XX secolo. Attraverso alcuni esempi tratteggiate il senso di tali differenze.

 TEMA DI CARATTERE GENERALE

Compito della scuole e delle istituzioni educative in genere è quello di valorizzare, attraverso la conoscenza e la ricerca, la storia e le vocazioni economiche del territorio in cui esse operano:  le forme di sapere in tal modo elaborate, recuperano la significatività delle culture locali, sviluppate durante il tempo da parte delle varie comunità di appartenenza.
 

TITOLO DEL MODULO E MATERIALI DESCRIZIONE DELL'UNITA' DIDATTICA

1) Preparazione alla prova scritta in classe sotto forma di articolo o saggio breve a partire da un dossier di 4 inserti argomentativi.

Tematica: Lo sviluppo sostenibile
materiali


Nel corso del mese si sollecita la lettura di alcuni articoli relativi al vertice di Joannesburg ( agosto - settembre 2002 ) , dove si sono dibattute le problematiche più scottanti legate al tema dello sviluppo sostenibile.

La problematica, decisamente complessa, va approfondita attraverso letture di carattere generale e relative a specifiche problematiche 
( climatologiche, energetiche, ecologiche, economiche, demografiche...) con i seguenti obiettivi cognitivi e ed applicativi: 

- di approdare ad una definizione del concetto di sviluppo sostenibile
- di saper definire in sintesi almeno tre problematiche di settore, con riferimenti tecnici semplificati
- di costruire ad un mappa argomentativa  del tema che tenga conto delle sue caratteristiche strutturali più significative.
- di operare la corretta decodificazione concettuale del dossier, che dovrà essere utilizzato unitamente alle informazioni possedute dai singoli sulla stessa problematica.

14 OTTOBRE 2002  - CLASSE 5^ A RAGIONERIA MERCURIO - PROVA DI ITALIANO.  


1) Costruite un articolo o un saggio breve sulla seguente tematica di carattere socio-economico.

La società del terzo millennio dovrà affrontare una nuova problematica storica: il rapporto futuro tra l’uomo e l’ambiente della Terra. Tale problematica, molto articolata e complessa, vede in un nuovo rapporto tra economia ed ecologia, in gran parte ancora da costruire, l’unica possibilità per le future generazioni di avere le stesse opportunità che la nostra generazione ha avuto relativamente alla qualità della vita.

  DOSSIER

1° Documento La vita della terra e la sopravvivenza dei suoi abitanti sono legate alla soluzione di un problema molto complesso;  per sostenere il peso della crescita demografica ed accrescere il benessere, gli uomini utilizzano le risorse naturali; ma se questo sfruttamento non verrà regolato, la terra progressivamente impoverirà, a causa di stili di vita sempre più inquinanti. Per ricomporre il difficile mosaico dello sviluppo sostenibile, occorre conoscere tutti gli aspetti del problema, e ricercare soluzioni globali capaci di soddisfare le necessità degli uomini di oggi e di domani.

 (A. LANZA )

·2° Documento        Il nostro modo di vivere, di consumare, di comportarci, decide la velocità del degrado entropico (misura dello stato del disordine di un sistema), la velocità con cui viene dissipata l'energia utile e il periodo di sopravvivenza della specie umana. Si arriva così al concetto di sostenibilità, intesa come l'insieme di relazioni tra le attività umane, la loro dinamica e la biosfera, con le sue dinamiche, generalmente più lente. Queste relazioni devono essere tali di permettere alla vita umana di continuare, agli individui di soddisfare i loro bisogni e alle diverse culture umane di svilupparsi, ma in modo tale che le variazioni apportate alla natura dalle attività umane stiano entro certi limiti così da non da non distruggere il contesto biofisico globale. ( H. DALY )

3° Documento       La costruzione di uno sviluppo sostenibile e la pace si conquistano soltanto con la giustizia nell'uso dei beni della Terra, unica nostra casa comune nello spazio, con 'una giustizia planetaria per un uomo planetario'. Senza giustizia nell'uso dei beni comuni della casa comune, del pianeta Terra, non ci sarà mai pace".,( E. BALDUCCI )

 4° Documento Si ha la percezione della globalità  dei fenomeni. La natura non è più lo sfondo immutabile delle azioni umane;  non è risorsa perennemente disponibile;  sostenibilità  dello sviluppo significa sostituibilità  delle risorse naturali e  corretto rapporto tra uomo e ambiente. ( G. PAULI )

TEMA DI CARATTERE LETTERARIO

L’arte di Ugo Foscolo ci proietta in una nuova dimensione della letteratura: essa cessa definitivamente di essere oggetto di semplice intrattenimento e di evasione per il lettore, ma diventa confessione, testimonianza e nello stesso tempo continua verifica dei più alti valori umani. Definite l’attualità del messaggio foscoliano dopo aver tratteggiato il contesto storico in cui si situa la sua produzione.

TEMA DI CARATTERE GENERALE

La violenza è l'espressione di un modo irrazionale di concepire i rapporti umani, del rifiuto di soluzioni come la cooperazione e la solidarietà. Si preferisce una soluzione primitiva, nevrotica e maladattativa costituita dai rapporti di potere. Una società competitiva come la nostra, basata su rapporti di potere, favorisce negli individui lo sviluppo di sensi di insicurezza e li abitua a fronteggiare questi sensi di insicurezza con l'aggressività. Negli esseri umani la violenza è generalmente violenza nei riguardi dei più deboli.


2) Preparazione alla prova scritta in classe sotto forma di articolo o saggio breve a partire da un dossier di 4 inserti argomentativi.

Tematica: La violenza come dimensione della storia contemporanea

 


Le riflessioni proposte durante il periodo di preparazione della prova sono scaturite sia da alcune riflessioni relative alla trattazione dell'opera manzoniana, che certamente è ricca di riferimenti alla realtà della violenza e disumanità della guerra (es. Adelchi, Coro, Atto III ), sia dal commento di recenti fatti di cronaca ( terrorismo ceceno in Russia, conflitto arabo-palestinese, azioni terroristiche dei fondamentalisti islamici in Nigeria ed in Kenya...). 
Ne è emerso un quadro della violenza nella storia passata e presente abbastanza composito e certamente eterogeneo, che gli alunni avranno il compito di riconfigurare attraverso un'opportuna scelta di esemplificazioni e distinzioni concettuali. Alcune letture sulla violenza dell'Olocausto ed in genere sulle forme di totalitarismo del XX secolo, potranno completare il quadro dei riferimenti contestuali del discorso.
 

2 DICEMBRE 2002  - CLASSE 5^ E RAGIONERIA MERCURIO - PROVA DI ITALIANO.  


1) Partendo dalla lettura dei documenti del dossier costruite un articolo o un saggio breve ( max 4 pagine ) sulla seguente tematica di carattere storico - politico. Utilizzate titoli di ingresso all'articolo e titolazioni dei singoli paragrafi. Proponete alcune chiare esemplificazioni storiche che sostengano le vostre argomentazioni.


La violenza come dimensione della storia contemporanea  

DOSSIER

1° Documento

Con il termine Olocausto si intende il periodo di persecuzione che colpì milioni di persone, tra il 1933, anno in cui Hitler divenne Cancelliere della Germania, e il 1945, anno della fine della seconda guerra mondiale. In 12 anni oltre 10 milioni di civili furono ammazzati dalla furia e dall'odio nazista: più della metà erano ebrei. Gli altri erano zingari, politici d'opposizione, esponenti appartenenti alle resistenze di ogni nazionalità, omosessuali o persone definite "anti-sociali" come, ad esempio, vagabondi, malati di mente, handicappati o portatori di malattie congenite e anziani infermi. 

Secondo un decreto del 14 novembre 1935, ebreo è "chi ha almeno tre nonni ebrei. Chi appartiene alla religione ebraica". Chi appartiene alla Comunità ebraica, o vi sia iscritto successivamente; chiunque sia sposato con un ebreo o un'ebrea; chiunque discenda da un matrimonio o da una relazione extraconiugale con un ebreo. Viene approvato il decreto per il lavoro obbligatorio. Molti ebrei vengono arruolati per lavori di pulizia o raccolta dei rifiuti municipali o per svolgere lavori pesanti. Dal 23 novembre 1939 gli ebrei hanno l'obbligo di portare al braccio una fascia bianca con una stella di Davide. Dall'11 dicembre 1939 gli ebrei hanno l'assoluto divieto di cambiare casa, devono rispettare il coprifuoco dalle 21 alle 5. Sui documenti viene apposto un timbro speciale.

2° Documento

Il concetto dello stato totalitario rappresenta una novità senza precedenti nella storia, fondamentalmente diverso dagli stati autoritari nella forma conosciuta come dittatura, dispotismo, tirannide. Solo due stati sono riusciti a installare un  sistema totalitario: La Germania nazista di Hitler e l'Unione Sovietica di Stalin.  Nonostante una ideologia ovviamente diversa dietro entrambi i sistemi, la struttura e gli scopi dei nazisti e bolscevichi erano in fondo gli stessi. Infatti,  l'ideologià non è altro che un cappotto per il totalitarismo, un veicolo per trasportare ed applicare l'idea centrale totalitaria, il dominio assoluto. I pretesti dei fenomeni degli stati totalitari in Europa sono stati l'antisemitismo e l'imperialismo. Il razzismo era del resto integrato  nella civilizzazione dell'Europa occidentale alla fine del 1800 e  l'imperialismo già sperimentava le possibilità di crudeltà e strage. Ogni movimento totalitario si regge poi su una precisa propaganda e organizzazione, il regime totalitario  sfrutta l'apparato statale, la polizia segreta e i "Lager", 
e il terrore.( sintesi da H. Arendt, Le origini del totalitarismo )

3° Documento

Il fondamentalismo nega che sia possibile una chiara distinzione fra sfera politica e sfera religiosa. Sia esso religioso, economico o etnico, è sempre politico e prospera nelle società che negano l'umanità nella sua diversità e che legittimano meccanismi violenti di assoggettamento di un gruppo all'altro, di una persona all'altra. Per essenza escludenti e bellicosi, i fondamentalismi minano la costruzione di un progetto di Umanità in cui tutte le persone abbiano diritto ad avere diritti, sacrificando, con una perversione sempre maggiore, la vita delle donne. ( Foro Sociale Mondiale di Porto Alegre -  Articulaciòn Feminista del Marco Sur - Campagna di sensibilizzazione contro i fondamentalismi. )

4° Documento

Due brutti episodi, quello dell’assedio di Israele e dei colpi di cannone alla Chiesa della Natività di Betlemme, dove nacque Gesù e quello della "sharia" islamica, della legge ispirata al Corano e con cui si voleva lapidare Safiya, esprimono chiaramente di quanto sia stato varcato il limite del rispetto dei luoghi sacri ed intangibili per qualunque religione e quello dell’analogo rispetto dovuto alla persona. Di qualunque fede, etnia, opinione politica essa sia. L’assedio di Betlemme, dove i francescani rinchiusi nella Chiesa della Natività insieme a qualche decina di palestinesi in fuga non intendono abbandonare il santo luogo, è un crimine perché i luoghi che i credenti ritengono sacri ed inviolabili in quanto custodiscono storia e memoria di quella identità religiosa, non possono e non devono essere mai violati. Non solo per il rispetto dovuto a chi abbia una fede, una qualunque fede, ma anche perché i luoghi-simbolo di una identità religiosa soprannaturale non dovrebbero esser mai violati dal materialismo di una qualunque guerra, anche –se mai ve n’è una- se giusta e giustificata. ( Iniziativa Meridionale )

2) Tema di carattere letterario

L'opera di A. Manzoni presenta molte riflessioni sulla negatività della storia, in particolare sulla sua violenza e disumanità, così da impedire spesso la realizzazione di alti valori. Partendo dall'originale interpretazione della storia - sviluppata dall'autore nel primo Ottocento - ed orientata in chiave cristiana, tentate di cogliere attraverso un'opportuna esemplificazione, quali stimoli suggerisce al nostro tempo.

14 GENNAIO 2003  - CLASSE 5^ E RAGIONERIA MERCURIO - PROVA DI ITALIANO.  


Partendo dalla lettura dei documenti del dossier costruite un articolo o un saggio breve ( max 4 pagine ) sulla seguente tematica di carattere storico - politico. Utilizzate titoli di ingresso all'articolo e titolazioni dei singoli paragrafi. Proponete alcune chiare esemplificazioni che sostengano le vostre argomentazioni.

Il primo conflitto mondiale e la cultura della guerra come fenomeno legato alla crisi degli equilibri internazionali.

DOSSIER

1° Documento  L'attentato di Francesco Ferdinando

Vienna 28 giugno, notte - La notizia dell'assassinio di Sarajevo, capitale della Bosnia, è arrivata a Vienna, nei circoli governativi, poco dopo il mezzogiorno. I primi particolari erano piuttosto incerti ed oscuri.(....) Come in altre circostanze analoghe la polizia aveva preso larghissime misure di precauzione. Molti arresti preventivi erano stati operati in questi ultimi giorni, specialmente tra gli iscritti al partito radicale serbo e a tutta la frontiera serba era stato stabilito un rigorosissimo servizio di vigilanza allo scopo di impedire che i fuorusciti serbi della Bosnia - Ervegovina
< regioni aggregate all'Impero austro-ungarico nel 1908 > tentassero di penetrare nel paese durante la presenza dell'Arciduca. Ma tutte le misure di sicurezza non furono sufficienti. E' da notarsi che proprio recentemente avevano avuto luogo parecchi conflitti, tanto in Bosnia quanto in Erzegovina, fra studenti serbi ed ufficiali austriaci delle guarnigioni e che questa circostanza e che questa circostanza aveva contribuito ad irritare oltremodo la popolazione serba.

Da un articolo del  "Corriere della sera" del 29 ottobre del 1914

2° Documento  La missione del popolo tedesco

"Una cosa è certa: i tedeschi non sono affatto infatuati dalla parola"civiltà" o "civilizzazione" quanto le vicine nazioni occidentali. Hanno sempre preferito quale parola e concetto il vocabolo "cultura". (...) Perché questo popolo < tedesco > (...) non ha un orientamento politico, bensì morale. Ed ecco perché nel progresso politico si è dimostrato più titubante e meno interessato di altri alla democrazia, al governo parlamentare, perfino al repubblicanesimo....Ma al nostro moralismo è concatenato il nostro militarismo; il militarismo tedesco è forma e aspetto della moralità tedesca. (...) L'anima tedesca è troppo profonda perché la civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione e il disordine dell'imborghesimento le sembrano un ridicolo errore. E la stessa profonda, istintiva antipatia la nutre per l'ideale pacifista della civilizzazione.(...) Questa nazione dovrà venire conosciuta ad ogni costo, vita e storia lo esigono e proveranno come non sia fattibile negare con la forza e per rozza ignoranza l'indispensabile missione e caratteristica di questo popolo.

Thomas Mann, Scritti storici e politici

3° Documento Caratteri dell'economia di guerra

Durante i mesi in cui si compendiò la prima fase dell'economia di guerra tutti gli indici segnalano unanimi i lineamenti di grave depressione economica: sottile volume di traffico con l'estero, ristagno dell'attività industriale, con profitti falcidiati, anormali ragioni dei cambi, esiguo volume per molti tipi di transazioni bancarie, contrazione dell'entità dei depositi, forte ribasso di molti titoli di credito, gran riduzione del traffico marittimo e ferroviario, ampia disoccupazione malgrado i primi richiami militari, indebolimento della resistenza operaia e cessazione dei conflitti di lavoro.
Chiusa la prima tumultuosa fase, calmati un poco i sobbalzi, l'economia di guerra è venuta consolidandosi in più stabili schemi. La vita degli affari sembrò trovare gradualmente un assestamento nelle nuove pur tanto anormali condizioni e molti organi del sistema economico ripresero le funzioni. Così le aspettative a brevi risoluzioni poterono ancora formularsi infondendo stimoli all'attività e animando specialmente gli audaci. Indici vari segnalarono un più ritmico pulsare di parecchie sezioni dell'economia.(...) Il fenomeno guerra polarizza ogni attività, ogni opera, sposta e determina ogni situazione. Simbolo del dominio assoluto di questo fenomeno è la posizione nuova assunta dallo Stato, lo Stato quale imprenditore della guerra.

R. Bachi, L'economia di guerra, 1918

4° Documento  Effetti psicologici della guerra sui soldati

Esaminiamo ora le condizioni nelle quali si trova il soldato in guerra. Il pericolo ad ogni momento rinnovato, di morte, la necessità di cogliere ad ogni istante piccoli fatti che potrebbero avere conseguenze decisive, la necessità di prendere decisioni rapide costringono il soldato ad un dispendio di energia psichica che richiede il massimo di tensione. Si pensi a quanta attenzione è necessaria nel soldato che è di sentinella o di pattuglia per percepire piccoli movimenti, piccole mutazioni; si pensi quale sforzo di volontà è necessario per compiere atti che importano con la loro esecuzione una parte notevole di rischio, e si comprenderà come il vivere in queste singolari circostanze richiede un dispendio enorme di energie...

A. Gemelli, Le superstizioni dei soldati in guerra, 1917
 

5° Documento La realtà della trincea

Veglia

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita

Giuseppe Ungaretti, L’Allegria 1919


3) Preparazione alla prova scritta in classe sotto forma di articolo o saggio breve a partire da un dossier di 4 inserti argomentativi.

Tematica: La globalizzazione:
- Mondializzazione, modernizzazione, globalizzazione

 


Il tema della globalizzazione appare certamente molto complesso in quanto riconduce alla trasformazione di realtà storiche, geoeconomiche e geopolitiche di medio e lungo periodo. Si lega alla crisi petrolifera degli anni '70 ed alla necessità di lenta riconversione delle strutture produttive degli stati industrializzati, ma tocca anche la sorte dei paesi sottosviluppati danneggiati dalle politiche monetarie e finanziarie della Banca mondiale ( Stiglitz ). La preparazione è avvenuta attraverso documentazione cartacea e presente in rete.
La prova dovrà verificare se gli alunni, partendo dai documenti del dossier, sono in grado di richiamare con argomentazioni conseguenti alcune delle connotazioni dell'attuale società planetaria  sotto il profilo strutturale della produzione, dei consumi, dei flussi di informazioni, di capitali, di servizi....... Globalizzazione e  mondializzazione andranno innanzitutto ridefinite come tematiche storiche e quindi richiamate alla luce di alcuni intrecci problematici fondamentali di tipo socio-economico, assicurando preventivamente una corretta esposizione dei fenomeni e solo in un secondo tempo approdando ad una critica argomentazione degli effetti negativi e positivi degli stessi.
 

24 FEBBRAIO 2003  - CLASSE 5^ E RAGIONERIA MERCURIO - PROVA DI ITALIANO.  


1) Partendo dalla lettura dei documenti del dossier costruite un articolo o un saggio breve ( max 4 pagine ) sulla seguente tematica di carattere socio-economico. Utilizzate titoli di ingresso all'articolo e titolazioni dei singoli paragrafi. Proponete alcune chiare esemplificazioni che sostengano le vostre argomentazioni.

La globalizzazione come struttura organizzativa della società del terzo millennio.

DOSSIER

1° Documento  I cambiamenti che si sono venuti accentuando nell'ultimo quindicennio nelle società industrializzate sono imponenti: tra l'altro l' aumento della disoccupazione tra la forza lavoro con caratteristiche di mancata riconversione, la fine della fabbrica tayloristica   ( basata sulla catena di montaggio ), un invecchiamento più rapido della popolazione che ha costretto a correggere le politiche del welfare. Tali fenomeni appaiono tra loro intrecciati e stanno alla base di altre trasformazioni recenti delle strutture produttive, commerciali e finanziarie che contraddistinguono gli assetti socioeconomici della postmodemità. e che vanno sonno il nome di globalizzazione.

2° Documento Mentre si abbattono le frontiere per permettere a capitali e produzioni di circolare liberamente e competere su scala mondiale, si erigono altre frontiere, invisibili ma non per questo meno concrete che escludono la maggioranza della popolazione mondiale dai benefici di quella crescita economica che essa contribuisce in modo determinante a creare con il proprio lavoro e le proprie risorse. Oltre un miliardo e mezzo di persone viene così relegato nell'immenso ghetto della povertà assoluta, dove vanno ad aggiungersi ogni giorno 70.000 bambini, donne e uomini che dovrebbero vivere con il simbolico dollaro a testa fissato dalla Banca mondiale quale confine tra la vita e la morte.
(
Dinucci,Il sistema globale )

3° Documento  L'omologazione mondiale è un processo complesso di natura culturale, ma con una presenza grandissima dell'economia perché essa ha raggiunto nella società occidentale dimensioni ipertrofiche. In essa si ritrova una tendenza ad uniformare modelli di vita e  modi di pensare. Il movimento è strettamente collegato con l'ascesa dell'Europa come potenza mondiale e poi all'egemonia americana.
(
Latouche, Il pianeta uniforme, 1997 )

4° Documento  L'idea di globalizzazione si riferisce espressamente alle forze anonime che operano nella vasta terra di nessuno, nebbiosa e melmosa, difficile da attraversare e da dominare, al di sopra delle capacità che ciascuno di noi ha di progettare e di agire.
(
Baumann, Dentro la globalizzazione )

 Tema di carattere artistico – letterario

Alla luce  dei testi  di Zola e di Verga da voi esaminati, illustrate il senso della seguente affermazione critica.
La volontà di rappresentare gli oggetti senza mediazione alcuna spinse, nella seconda metà del XIX secolo, il Naturalismo ed il Verismo ad abbracciare sempre più esclusivamente il criterio dell’ impersonalità dell’arte, demandando la descrizione della realtà sociale allo sguardo del personaggio ( testimone oculare), mentre l’autore cercherà di interferire il meno possibile con questa  visione. Tale atteggiamento ebbe come importante conseguenza un nuovo rapporto asettico e scientifico fra autore e  lettore, poiché il messaggio letterario, assumendo un valore quasi esclusivamente informativo, si spogliava di gran parte della sua tensione emotiva. “

Tema di argomento storico

La complessità della crisi del primo dopoguerra crea nelle varie società europee numerose tensioni, che sfoceranno dapprima in una radicalizzazione dei conflitti sociali e quindi nella nascita dei regimi totalitari. Definite il carattere delle problematiche rimaste aperte dopo la pace di Versailles e l’incidenza dei fatti della rivoluzione russa del 1917 nel determinare il mutamento degli equilibri interni ai vari stati; mutamento che porterà – seppur in tempi e modalità diverse - alla crisi dello stato liberale e parlamentare.
 

Costruzione di un testo argomentativo

Utilizzando gli spunti teorici del testo del filosofo tedesco Hans Jonas definite – attraverso un’opportuna esemplificazione - quali problematiche etiche deve affrontare la scienza e la ricerca applicata nel nostro tempo, ricordando i ruoli ricoperti da scienziati, industrie, istituzioni ed organismi nazionali ed internazionali.

“ Il tema vero e proprio è costituito dalla comparsa stessa di un nuovo obbligo, sintetizzato dal concetto di responsabilità. Pur non essendo certo un fenomeno nuovo in ambito morale, la responsabilità non ha mai avuto un tale oggetto e finora anche la teoria etica se ne è occupata poco. Sia il sapere che il potere erano troppo limitati per includere il futuro più lontano nelle previsioni e addirittura il globo terrestre nella coscienza della propria causalità. Anziché interrogarsi oziosamente sulle remote conseguenze di un destino ignoto, l’etica si è concentrata sulla qualità morale dell’atto momentaneo, nel quale il diritto del prossimo che condivide la nostra sorte ha da essere rispettato.

Nel segno della tecnologia l’etica ha a che vedere con  azioni ( non più del soggetto singolo ) che hanno una portata causale senza precedenti, accompagnate da una conoscenza del futuro che, per quanto incompleta, va ugualmente al di là di ogni sapere precedente. A ciò si aggiunge la scala delle conseguenze a lungo termine e spesso anche la loro irreversibilità”..”

Hans Jonas “ Il principio di responsabilità”, 1971
 

6/A) Preparazione alla prova scritta in classe sotto forma di articolo o saggio breve a partire da un dossier di 4 inserti artistico-letterari.

 Il tema dell'identità nella cultura del '900
 

La prova si pone al termine del modulo sul romanzo decadente

6/B) Preparazione alla prova scritta in classe sotto forma di articolo o saggio breve a partire da un dossier di 4 inserti a carattere storico-politico

La Costituente e la Carta Costituzionale.

La prova si pone al termine del modulo storico sul secondo dopoguerra e presenta una stretta interdisciplinarietà con Diritto.

20 maggio 2003 - Esercitazione domestica

Articolo o saggio su tematica di carattere artistico-letterario
 
Prendendo spunto dai testi di L. Pirandello  tratti da“ Il fu Mattia Pascal” ( 1904 ) e  da “Uno , nessuno, centomila “( 1925 ) , dal quadro cubista di Picasso “ Ritratto di L. Vollard “  ( 1911 ) e dall’opera metafisica di De Chirico “Canto d’amore” ( 1914 ) e dalla poesia di E. Montale “ Forse un mattino andando in un’aria di vetro”, definite come la tematica della mancata  univoca identità del soggetto venga, provocatoriamente,  messa al centro degli interessi  della cultura del primo Novecento ed in particolare coinvolga  gli sviluppi del romanzo decadente italiano.

1° Documento

2° Documento


1911 Picasso, Ritratto di A.Vollard


De Chirico, Canto d’amore, 1914

3° Documento


“Man mano che la familiarità cresceva per la considerazione e la benevolenza che mi dimostrava il padron di casa, cresceva anche per me la difficoltà del trattare, il segreto impaccio che già avevo provato e che spesso ora diventava acuto come un rimorso, nel vedermi lì, intruso in quella famiglia, con un nome falso, coi lineamenti alterati, con una esistenza fittizia e quasi inconsistente. E mi proponevo di trarmi in disparte quanto più mi fosse possibile, ricordando di continuo a me stesso che non dovevo accostarmi troppo alla vita altrui, che dovevo sfuggire ogni intimità e contentarmi di vivere così fuor fuori.

- Libero! - dicevo ancora; ma già cominciavo a penetrare il senso e a misurare i confini di questa mia libertà  ( dal Fu Mattia Pascal, 1904 )

4° Documento


“Nessun nome, nessun ricordo oggi del nome di ieri: del nome d’oggi, domani. Se il nome è la cosa: se un nome è in noi il concetto d’ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto. E la cosa resta in noi come cieca non indistinta e non definita: ebbene questo che portai tra gli uomini ciascuno lo incida, epigrafe funeraria, sulla fronte di quella immagine con cui gli apparvi e la lasci in pace e non ne parli più. Non è altro che epigrafe funeraria, un nome. Conviene ai  morti. A chi ha concluso. Io sono vivo e non concludo. La vita non conclude. E non sa di nomi la vita. Quest’albero, respiro tremulo di foglie nuove. Sono quest’albero. Albero, nuvola; domani libro o vento; il libro che leggo, il verso che bevo. Tutto fuori, vagabondo”. ( da Pirandello, Uno nessuno, centomila, 1925 )

5° Documento

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida,rivolgendomi vedró compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sará troppo tardi; ed io me n'andró zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto
.
                                                                                          
 

E. Montale , da Ossi di seppia, 1925

Articolo o saggio su tematica di carattere storico-politico

Dopo aver brevemente esaminato le vicende che portarono alla nascita della nostra Costituzione repubblicana, definite i principi fondamentali a cui essa si ispira ed a quali tradizioni di pensiero politico si richiama nella  moderna ed eterogenea compresenza di elementi culturali che si rifanno al liberalismo, alla tradizione cattolica e a quella della socialdemocrazia. Tenendo conto dei brevi testi qui presentati definite lo sforzo di conciliazione delle varie posizioni e tenendo anche conto delle opinioni espresse da Piero Calamandrei sul valore democratico della pubblica istituzione scolastica

1° Documento

Lelio Basso : “Se con questo si vuol dire che il progetto di Costituzione é il frutto di uno sforzo di diversi partiti per trovare un’espressione concorde che rappresenti l’espressione della volontà della grande maggioranza degli Italiani, questo non é un difetto”.

Emilio Lussu : “La Costituzione è stata un compromesso fra le classi in una rivoluzione nazionale pacifica”.

I veri protagonisti della negoziazione costituzionale, esponenti delle fazioni opposte, presero la parola a difesa del lavoro svolto.

Giorgio La Pira, “ Cercare i punti di contatto, i punti di passaggio, i punti di organizzazione” significava una costruzione comune per soddisfare il bisogno di rifondazione della nazione.

Atti dell’Assemblea Costituente, 1947

2
° Documento

Piero CalamandreiLa scuola, come la vedo io, è un organo “costituzionale”. Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. Come voi sapete (tutti voi avrete letto la nostra Costituzione), nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola “l’ordinamento dello Stato”, sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, la Camera dei deputati, il Senato, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue
 

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