Giovanni Verga - Vita dei campi ( 1881 )

"VITA DEI CAMPI" è una raccolta di novelle pubblicate dal Verga a Milano nel 1880.Essa si compone di otto racconti :

Cavalleria rusticana, La Lupa, Fantasticheria, Jeli il pastore, Rosso Malpelo, L'amante di Gramigna, Guerra di santi e Pentolaccia. Nelle edizioni successive l'opera riunì una nuova novella :"Il come, il quando e il perché",  analisi delle vicende attraverso cui una donna oziosa e romantica sfiora ed evita il tradimento del marito. Questa storia, ambientata in Brianza, differisce di molto dalle altre che hanno come sfondo la Sicilia e come personaggi umili contadini, pastori e popolani.

Il Verga presenta la popolazione isolana ,intenta alla sua semplice vita, di duro lavoro, di sfruttamento , animata da intense passioni che sfociano talvolta in gesti tragici e sanguinosi. La vita di questi personaggi, pur nella sua semplicità,  risulta essere ricca di valori, dignitosa , autentica.
I sentimenti più forti e più frequentemente ritratti sono: l'amore,l'onore e la difesa del focolare domestico. Viene contrapposto in quest'opera un mondo primitivo ( quello della Sicilia ) a quello di Milano, caratterizzato da un ambiente raffinato e mondano dove i sentimenti sono artificiosi, falsi, inautentici.

L'esempio di tale contrapposizione è dato dalla novella "FANTASTCHERIA" nella quale emerge come personaggio principale una dama dell'alta società, venuta dal Nord. Costei, giunta ad Aci-Trezza per trascorrere un breve periodo di vacanza , viene colpita dalla realtà di miseria del luogo. Non capendo il senso di questa quotidiana fatica , decide di far ritorno in città. Di fronte a questa sua incomprensione il narratore ( che condivide le opinioni dell'autore ) difende la logica di vita della povera gente di Aci-Trezza e dice:

"Insomma l'ideale dell'ostrica....il tenace attaccamento di quella povera gente allo scoglio sul quale la fortuna li ha lasciati cadere,(...) questa rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti, questa religione della famiglia...,sono cose serissime e rispettabilissime anch'esse.
Sembrami che le irrequietudini del pensiero vagabondo s'addormenterebbero dolcemente nella pace serena di quei sentimenti miti, semplici che si succedono calmi e inalterati di generazione in generazione."

Dunque Verga intende schierarsi dalla parte degli umili; egli , nato a  Catania ,conosce i problemi della sua terra e condivide la condizione di coloro che lottano ogni giorno per sopravvivere. Le conseguenze di un 'economia povera ed arretrata si fanno sentire drammaticamente sulla popolazione. Le prime inchieste parlamentari Franchetti e Sonnino tentano di definire più precisamente le dimensioni reali dei fenomeni di indigenza e analfabetismo del Sud. Si fanno ancora sentire gli echi del banditismo.

La novità più importante dell'opera consiste nel linguaggio usato dall'autore. Verga nella prefazione all' " AMANTE DI GRAMIGNA" dice:

" Caro Farina eccoti l'abbozzo di un racconto, un documento umano, come dicono oggi. Io te lo ripeterò come l'ho raccolto pei viottoli dei campi, pressappoco con le medesime parole della narrazione popolare... preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto senza andare a cercarlo fra le linee del libro attraverso la lente dello scrittore ".

Il linguaggio usato dal Verga, dunque,risulta oggettivo e impersonale.

L'autore si astiene dal proporre un'interpretazione soggettiva dei fatti e preferisce narrare le vicende usando le stesse espressioni e lo stesso punto di vista della comunità in cui le storie sono ambientate. Proverbi, modi di dire, espressioni tipiche trovano posto in questi racconti. Non solo, ma anche i personaggi vengono presentati in base ad una caratterizzazione che si adatta al punto di vista proprio della gente del luogo.

Le novelle di Verga  si possono raggruppare in tre gruppi principali:

a) novelle di formazione : storie imperniate su un personaggio ,che è costretto dalle vicende a guardare in faccia la realtà. La storia è un succedersi di avvenimenti che inducono il protagonista a prendere coscienza della propria situazione .( "Rosso Malpelo" ,"Jeli il pastore","Pentolaccia" ).

b)  novelle drammatiche : storie imperniate su una situazione carica   di tensione , con toni forti, narrazioni rapide, caratterizzate dalla presenza di pochi personaggi e da una scansione rapida dei fatti fino alla catastrofe finale. In queste novelle si parla di delitti d'onore,di amori irregolari. ( "Cavalleria rusticana","La Lupa" ).

c)  novelle corali  : storie imperniate su elementi sociali, sullo studio delle condizioni di vita e di lavoro dei popolani siciliani. Novelle di questo tipo ("Malaria", "Libertà"..) appartengono ad altre raccolte di Verga( "Novelle rusticane").

Tuttavia anche in "Vita dei campi" possiamo trovare echi precisi di queste condizioni ampiamente diffuse : ad esempio la vicenda di Jeli  ci illustra dettagliatamente le abitudini dei guardiani di cavalli, dei pecorai nel loro costante contatto con la natura. Rosso Malpelo rappresenta idealmente la categoria dei carusi e dei lavoratori delle miniere , crudelmente sfruttati.
 


Breve contenuto delle novelle.

FANTASTICHERIA - Più che una novella si tratta di una prosa lirica ed autobiografica ,che dà forma ad una specie di "fantasia" ,in cui l'autore si rivolge ad una immaginaria interlocutrice .La novella ci presenta una dama dell'alta società, simbolo del mondo aristocratico e raffinato, che decide si sostare quasi per capriccio tra i pescatori di Acitrezza. Tuttavia nel giro di poche ore la donna si stanca di quella vita apparentemente monotona e animata solo dal lavoro e dai gesti semplici e monotoni dei popolani.  Dopo qualche giorno  si allontana dal villaggio, senza aver capito il significato di quelle sofferenze e di quei sacrifici. Nel racconto vengono presentati indirettamente i personaggi de "I Malavoglia", il romanzo forse più celebre di Verga, ambientato appunto ad Acitrezza.

L'AMANTE DI GRAMIGNA - Nella prefazione , come già detto, il Verga espone i punti fondamentali della sua poetica verista : il racconto come " documento umano", lo stile impersonale, il linguaggio vicino allo stile gergale del popolo siciliano.
Peppa abbandona improvvisamente, senza perché , la casa ed il fidanzato , per diventare l'amante di un feroce bandito, Gramigna ,braccato dalle forze dell'ordine. Quando egli è catturato, gli rimane fedele a modo suo, dando la sua collaborazione e quasi il suo affetto ai soldati e ai carcerieri. Abbandona definitivamente la sua casa e se ne sta fuori dalla caserma in cui Gramigna è stato trasferito.
 

PENTOLACCIA - Un marito apparentemente ingenuo, che tutti credono addirittura consenziente all'adulterio della moglie, colpito da una improvvisa illuminazione, balza sul rivale e lo uccide. La passione rimane il principale movente dell'azione accanto ad una gelosia a lungo repressa e improvvisamente scaturita.

GUERRA DEI SANTI - Si parla degli scontri avvenuti tra i devoti dei santi protettori di due diversi quartieri, nell'atmosfera calda delle passioni e delle superstizioni popolari.

LA LUPA - Sullo sfondo delle vaste pianure bruciate dal sole è presentata una donna passionale, che non sa rinunciare all'amore di Nanni, il marito della figlia Maricchia. La lupa diventa una  vera e propria presenza demoniaca per la comunità in cui è inserita. L'avidità di amore che sa offrire e che costringe gli uomini ad assecondarla, la porta a subire la reazione di Nanni: verrà uccisa perché non rinuncia ad un'ultima seduzione. Il gesto di Nanni è quasi un rito liberatorio ,richiesto dall'intero villaggio per liberarsi dalla sua presenza inquietante. 

JELI IL PASTORE - E' la storia di un guardiano di cavalli e pecoraio, vissuto sempre solo, tra i campi, che si innamora di Mara, l'antica compagna di giochi. Con loro ,nell'età infantile , c'è anche Don Alfonso, il "signorino" figlio di nobili locali, che in estate condivide la vita libera di Jeli ed è quasi invidioso della sua condizione. Jeli perde il padre ed il lavoro , mentre Mara è in procinto di unirsi al figlio di massaro Neri. Alla festa di S.Giovanni egli vede i due baciarsi e prova un sordo dolore. Mara intanto ha una relazione con Don Alfonso che fa naufragare il suo fidanzamento.
Mutata la condizione economica della sua famiglia e forse per riparare ad un fallo commesso con Don Alfonso , Mara accetta di sposare Jeli ma continua a tradirlo. Il povero pecoraio in un impeto di follia omicida, uccide il vecchio compagno di giochi che aveva invitato Mara a ballare.
Questa è forse una delle novelle più riuscite per la accurata descrizione dell'intimo rapporto tra l'uomo e la natura, che fa di Jeli una cosa sola con la sua mandria. Egli è fino in fondo capace di condividere il dramma dello stellato , il cavallo precipitato nel burrone e finito dal padrone con un colpo di fucile.
La gente  del posto dice di Jeli:"... E' stato sempre solo per i campi come se l'avessero figliato le sue cavalle, ed è perciò che sa farsi la croce con le due mani ".
Tutta la psicologia del personaggio è da porre in relazione con questa sua semplicità ed ingenuità nel rapporto con le cose. Egli è incapace di reazioni calcolate: anche il suo gesto estremo di ribellione al tradimento di Mara si legge in questo senso.

ROSSO MALPELO - E' un giovane minatore,emarginato, rifiutato dagli altri compagni e dalla stessa famiglia ,che accetta il suo ruolo di subordinazione con rabbia istintiva. Prova rancore per la morte del padre, avvenuta in miniera e rifà la sua stessa esperienza di vita,preparando lentamente la sua morte,   che avverrà in circostanze simili. Il suo carattere è scontroso, violento : "malpelo" è appunto un appellativo popolare che indica un cattivo carattere.
Tuttavia Malpelo sa anche essere sensibile alla fatica di un essere incapace di sopportare le fatiche della miniera :Ranocchio: A lui insegna la dura legge della sopravvivenza, (indicando la carcassa dell'asino grigio morto e spolpato dai cani nella sciara ) ,prima che    la malattia contratta in miniera lo uccidano.
Infine anche Rosso Malpelo morirà sepolto da una frana , mentre si attarda a completare un lavoro  che nessuno dei suoi compagni  ha accettato.
La novella è importante perché mette in rilievo le leggi del determinismo darwiniano ( tratto dai romanzi di Zola ) in base al quale solo gli esseri più forti e adatti riescono a sopravvivere in un ambiente ostile come quello della  miniera. Inoltre essa è un documento storico attendibile sulle condizioni di vita dei carusi siciliani.

CAVALLERIA RUSTICANA - Molto famosa anche per la sua riduzione in opera teatrale da parte dello stesso Verga e per il melodramma di Mascagni. Turiddu amoreggia con Santa per far dispetto a Lola che, mentre egli era soldato gli ha preferito il carrettiere Alfio. Lola si incontra di  nascosto con Turiddu, ma Santa gelosa e disperata, denuncia il fatto al marito Alfio. Questi sfida il rivale e nel duello lo uccide. La madre di Turiddo piange la sua tragica morte.
 

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