L'interazione in classe
G. Fele, I. Paoletti



Giolo Fele  - Isabella Paoletti -
L'Interazione in classe - Il Mulino
 
La classe scolastica: un microcosmo di rapporti
decisivi per la formazione dell'individuo.


Che cosa avviene nel contesto delle classi scolastiche per quanto riguarda le relazioni comunicative tra insegnante e studenti o tra studenti e studenti? Il libro presenta criticamente le teorie che hanno ispirato gli studi sull'interazione in classe, da quelle classiche a quelle più recenti, e lo stato della ricerca sull'argomento. A partire dall'analisi di episodi concreti di interazione, gli autori affrontano alcuni temi centrali in ambito educativo: l'ordine sociale in classe, le dinamiche del potere e del controllo, la costruzione del sapere scolastico. Un ambito interazionale specifico, quello della classe, che sociologicamente riveste un'importanza fondamentale in quanto è possibile verificarvi a livello di micro-processi la dinamica di macro-variabili sociali.
Al sistema classe, infatti, si possono far risalire le basi del rapporto tra scolarizzazione e stratificazione sociale, come pure i problemi legati alla dinamica tra inclusione ed esclusione e alla trasmissione del sapere.

Da vedere anche il testo;
Pier Paolo Giglioli, Giolo Fele [a cura di], Linguaggio e contesto sociale, Bologna, Il Mulino, 2000
 


Indice - Introduzione

1.  L'origine del campo di ricerca -
Che cos'è l'interazione in classe?  Delimitazione del campo - Il linguaggio nei contesti educativi - Dal linguaggio all'interazione in classe - L'etnografia dei processi educativi - La teoria dell'etichettamento  - Etnometodologia e analisi dell'interazione nello studio dei processi educativi - Conclusioni           

2. La struttura dell'interazíone in classe - Parlare in classe - Il brano: «In questo caso, Cernobú che cosa rappresenta.» - L'analisi - La stuttura a tripletta dell'interazione in classe - La presa dei turni di parola in classe - La necessità di coordinare una collettività - I problemi interpretativi degli alunni - Il carattere negoziato delle regole in classe - La tensione insita nella struttura delle relazioni in classe                                                     

 3  Il potere in classe - Mantenere l'ordine in classe - Il brano: «Perché Omar dice delle parole strane?» - L'analisi -Il potere in classe come processo negoziato - Il ruolo degli alunni nella produzione dell'ordine in classe -  Tensioni e conflitti nelle relazioni in classe - Il potere come relazioni di forze - Un processo continuo di conquista       

 4 La costruzione della conoscenza scolastica - Come si definiscono le conoscenze scolastiche - Il brano: «Cosa vuol fare Sandra?»  -  L'analisi -   Le conoscenze degli alunni - Le materie scolastiche - Le procedure conversazionali che definiscono cosa conta come «conoscenza scolastica»

Riferimenti bibliografici                                                                                                          
 


Introduzione

Questo libro è dedicato allo studio dell'interazione in classe, un campo che è stato spesso trascurato nei tradizionali approcci sociologici o pedagogici ai processi educativi, nonostante la sua centralità.  Basterebbe riflettere su un dato di comune esperienza ma non sufficientemente preso in considerazione per ribadire la centralità di quello che si svolge in una classe scolastica.  Se prendiamo in considerazione tutti i livelli della scuola dell'obbligo e gli anni precedenti all’ingresso nell'università o nel mondo del lavoro, le ore passate in classe da uno studente rappresentano un segmento importante della sua intera vita. Il campo degli studi sull'interazione in classe nasce dal riconoscimento che esiste un ambito di fenomeni autonomo e indipendente rispetto ai classici temi studiati dalla sociologia dell’educazione.  Non riguarda tanto i problemi della didattica, di come un insegnante possa costruire una lezione più efficace.  Si tratta piuttosto dello studio di un contesto istituzionale, la classe scolastica, e delle relazioni che lo costituiscono:'vale a dire in concreto, lo studio della comunicazione tra insegnante e studenti e tra studenti e studenti
Per noi la classe scolastica è un tipico esempio di un ordine di interazione specifico e autonomo.  Questo ambito interazionale specifico, con i suoi processi e i suoi andamenti peculiari e tipici, per la sociologia riveste spesso un'importanza fondamentale in quanto è possibile verificare a livello di «micro» processi la dinamica di «macro» variabili sociali.  E’ a livello del sistema classe che s'I possono far risalire le basi del rapporto tra scolarizzazione e stratificazione sociale, dei problemi legati alla dinamica tra inclusione ed esclusione ed alla trasmissione del sapere, ecc., visti come una costruzione continuamente realizzata giorno dopo giorno nel concreto lavoro dell'insegnante a scuola (pratiche di tracking, di valutazione e selezione, di costruzione del sapere scolastico ).

Il libro intende presentare criticamente e in modo approfondito e aggiornato lo stato della ricerca e delle teorie negli studi sull'interazione in classe.  Il modo in cui il libro è costruito vuole essere introduttivo più che divulgativo: riteniamo possa servire come riferimento per la discussione dei problemi sollevati piuttosto che come banalizzazione e semplificazione delle prospettive che un semplice riassunto o un compendio inevitabilmente portano con sé.  Non vogliamo sostituire una conoscenza più approfondita che ciascuno è invitato a fare a partire dalla conoscenza diretta delle fonti e delle ricerche originali.  Questo libro presenta dei dati di ricerca che sono intimamente connessi con la discussione di alcune problematiche centrali nella riflessione sull'interazione in classe in diversi ambiti disciplinari.   L'interesse per lo studio empirico dell'interazione in classe si è sviluppato in ambiti disciplinari molto diversi e a volte tra loro contrastanti per impostazione teorica e approccio metodologico; si tratta certamente di un campo intrinsecamente interdisciplinare, alla cui costituzione concorrono diverse discipline accademiche.  A grandi linee si può tentare di individuare una demarcazione tra due diverse aree di ricerca: una quantitativa e l'altra qualitativa.  Mentre i primi studi tendevano a privilegiare un approccio «oggettivista» di analisi, basato su mere procedure di codifica del comportamento, elaborate in modo quantitativo con lo sviluppo di software specifici, su unità di misura di tipo individualistico, cioè i singoli studenti, e su interrogativi di tipo psicologistico o di senso comune (vale per tutti la ricerca sui cosiddetti "climi di classe"; la seconda area di ricerca  che si è sviluppata successivamente intorno agli anni '70 ed è attualmente in fase di rapida espansione, comprende diversi approcci disciplinari, ma tutti caratterizzati da procedure naturalistiche di ricerca, fondate sull'osservazione etnografica del contesto , la ricerca delle relazioni tra i vari attori, tenendo conto delle caratteristiche sociali ed istituzionali di questo micro-sistema.

Il punto di vista di questo libro fa riferimento alla seconda area di ricerca, e in particolare alle ricerche etnometodologiche in campo educativo  ( Baker 1997; Hester e Francis 2000 ). Pur rendendo anche conto degli scopi, i  metodi, i risultati degli studi classici sull'interazione in classe, il nostro lavoro privilegia la presentazione dell'area qualitativo-interpretativa di indagineA partire dall'analisi di episodi concreti di interazione faccia-a-faccia tra insegnanti e studenti, in contesti ordinati e quotidiani di interazione in classe soprattutto in una prospettiva etnometodologica e di analisi della conversazione ( Atkinson e Heritage 1984; Garfinkel 1967; Sacks 1991; per una introduzione in lingua italiana si vedano Giglioli e Dal Lago 1983; Fele 2002 ), Il libro intende presentare una discussione critica di alcuni temi centrali emersi nell'indagine qualitativa dell’interazione in classe. 

Abbiamo individuato tre grandi aree tematiche su cui si centra il nostro discorso: la questione dell’ordine sociale in classe; le dinamiche del potere e del controllo; la costruzione del sapere scolastico. A ciascuna area tematica corrisponde un capitolo che è articolato in tre parti.
 1) in apertura viene presentata la trascrizione di un episodio significativo di interazione in classe, tratto da materiale videoregistrato di lezioni scolastiche realmente accadute, non simulate o ricordate.  Il brano presenta in modo immediatamente riconoscibile aspetti e tratti relazionali sotto analisi in quel capitolo.  Le note di trascrizione sono riportate in fondo a questa introduzione.
2) In secondo luogo si presenta un'interpretazione del brano, priva di tecnicismi, ma approfondita, mettendo in evidenza la struttura relazionale pertinente.
3) Successivamente viene discusso in modo ampio il tema in oggetto a livello teorico, passando in rassegna la letteratura rilevante sull'argomento.  In questo modo si cerca di rendere più viva e meno astratta per il lettore l'argomentazione proposta, cercando di sollevare problemi reali, legati alla concreta pratica educativa.

Nel primo capitolo, L’origine del campo di ricerca, sull’interazione in classe, si definisce l’ambito che vogliamo analizzare, quello dell’interazione in classe, distinguendolo dai problemi che riguardano aspetti didattici (come si prepara e si presenta una lezione) o pedagogici (la riflessione sulle finalità educative) nel rapporto tra insegnanti e alunni.  In secondo luogo si presenta la storia degli studi e delle ricerche sull'interazione in classe.  In particolare, si esaminano due precedenti significativi che hanno segnato il campo in oggetto: il modello di Flanders ( 1970 ) e la letteratura sui climi di classe  ( Anderson - 1982; 1985; Fraser 1980, 1986 ), in modo da offrire una critica dei modelli quantitativi di analisi dell'interazione. Infine, illustriamo l'approccio basato sull'osservazione naturalistica delle pratiche concrete di interazione in classe, basato non sui ricordi degli insegnanti e degli alunni, o sulle intenzioni, i piani e i progetti di lezioni preparate dall'insegnante, ma sulla registrazione di quanto effettivamente accade tutti i giorni in una classe scolastica.

La struttura dell'interazione in classe costituisce il tema del secondo capitolo. Qui vengono presi in esame i modi in cui l'insegnante organizza la partecipazione alle attività della classe, principalmente attraverso il parlato, il dialogo, la conversazione  con gli studenti che permette di regolare le attività in modo ordinato e controllato,  soprattutto per quanto riguarda chi deve prendere la parola, quando farlo, cosa dire, come farlo. Descriviamo la struttura conversazionale dell’interazione scolastica caratterizzata dalla tripletta “ domada – risposta – commento” ( Sinclair e Couthard, 1975 ). Si tratta di chiarire una delle precondizioni fondamentali della comunicazione e della trasmissione di significati, che riguarda la regolazione del traffico internazionale all’interno della classe.

Nel terzo capitolo, Il potere in classe, si affronta la complessa questione delle dinamiche relazionali di potere. Gli studi relativi alle interazioni in classe offrono degli interessanti contributi alla comprensione del rapporto di potere alunno-insegnante, che è vivo nella riflessione sociologica e pedagogica contemporanea. Innanzitutto cercheremo di vedere il potere dell’insegnante in termini conversazionali, cioè quando si materializza ed è reso osservabile nell’asimmetria dei diritti conversazionali dell’insegnante rispetto all’alunno. L’insegnante è figura guida, che determina le forme della partecipazione all’interazione verbale in classe, che cioè stabilisce l’allocazione dei turni a parlare, la loro durata, la definizione dell’argomento oggetto di discussione, ma anche che giudica e valuta il contributo offerto dall’alunno, sostiene o si astiene, loda o biasima, approva o censura, riformula e definisce cosa è stato detto.

Molti studi interazionali hanno evidenziato, inoltre, come gli alunni partecipino alla costruzione dell'ordine nella classe e che la comprensione del rapporto di potere alunno / insegnante sia tutt'altro che lineare.  Tali studi permettono di osservare come gli alunni non siano esecutori passivi di compiti e ingiunzioni, ma contribuiscano a creare l’ordine imposto dall’insegnante; d’altro canto l’insegnante deve mantenere soggetti capaci e desiderosi di agire ( Foucault, 1982 ) se vuole realizzare un proficuo rapporto educativo, capace di formare persone autonome.

La costruzione della conoscenza scolastica costituisce il tema affrontato nel quarto capitolo.  La trasmissione della conoscenza ha rappresentato da sempre un interesse centrale per un verso della riflessione pedagogica e, per altri versi, della sociologia dell'educazione.  In questo capitolo si mostra come l’aspetto cognitivo dell'insegnamento ( la comprensione e l'acquisizione della competenza ) non sia un attributo mentale individuale e nascosto, ma sia basato su procedure sociali, pubbliche e condivise di verifica, controllo e riproduzione nell’interazione.

In particolare si sostiene che la trasmissione del sapere in classe sia basata su meccanismi di interazione; o meglio, si cerca di mostrare che ciò che conta come conoscenza scolastica viene costruito, definito, negoziato, attraverso l'interazione alunno / insegnante, nel corso di attività scolastiche ordinarie.  Con ciò non si vuol mettere in dubbio che esista un corpus definito di conoscenze, le materie scolastiche, oggetto del lavoro scolastico, ma in primo luogo si vuol evidenziare che tale corpus non è rigidamente predefinito, ma è piuttosto an open-texture domain.
Nell’interazione tra alunno, insegnante e materiali didattici ( libri di testo, materiali strutturati, ecc. ) attraverso specifiche pratiche educative, non solo viene definito cosa conta come conoscenza scolastica, ma è proprio in relazione alla trasmissione di conoscenze che il rapporto di potere alunno / insegnante viene realizzato nel corso della lezione. Benché tutte le pratiche educative siano basate sull’uso della conoscenza informale degli alunni e sulla loro competenza a gestire complesse pratiche interazionali, gli studenti sono costantemente costruiti come incompetenti attraverso la strutturazione conversazionale della lezione. Il potere dell’insegnante riposa sulla sua superiorità conoscitiva ed è materializzato in pratiche in cui l’alunno è necessariamente costruito come incompetente e detentore di conoscenze che vanno subordinate a quelle dell’insegnante e del libro di testo.

Il questo capitolo si cercherà di evidenziare come la struttura della conversazione scolastica incarni il rapporto di potere alunno / insegnante e sia riflessivamente legata alla struttura della trasmissione della conoscenza scolastica, nel senso che il sapere scolastico viene definito nel corso dell’interazione in classe, ma è l’orientamento verso la trasmissione del sapere a costituire la forma dell’interazione verbale in classe.

Il libro non rappresenta un manuale ad uso degli insegnanti per migliorare la loro performance, anche se riteniamo che offra più di uno spunto per la formazione permanente e ci auguriamo che possa essere utile in occasione di seminari, stage, corsi di specializzazione e di aggiornamento.(...)
 

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