Rinaldo alla ricerca di Angelica
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    Indosso la corazza, l'elmo in testa, 
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Il 
duello tra Rinaldo e Ferraù, mentre Angelica 
fugge a cavallo
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    Cominciâr quivi una crudel battaglia,
    come a piè si trovâr, coi brandi ignudi:
    non che le piastre e la minuta maglia,
    ma ai colpi lor non reggerian gl'incudi.
    Or, mentre l'un con l'altro si travaglia,
    bisogna al palafren che 'l passo studi;
    che quanto può menar de le calcagna,
    colei lo caccia al bosco e alla campagna.
    
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    Poi che s'affaticâr gran pezzo invano
    i duo guerrier per por l'un l'altro sotto,
    quando non meno era con l'arme in mano
    questo di quel, né quel di questo dotto;
    fu primiero il signor di Montalbano,
    ch'al cavallier di Spagna fece motto,
    sì come quel c'ha nel cor tanto fuoco,
    che tutto n'arde e non ritrova loco.
Rinaldo propone a Ferraù di terminare il duello e di inseguire Angelica
fu primiero il signor di Montalbano,
    ch'al cavallier di Spagna fece motto,
    sì come quel c'ha nel cor tanto fuoco,
    che tutto n'arde e non ritrova loco.
    
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    Disse al pagan: - Me sol cretuto avrai,
    e pur avrai te meco ancora offeso:
    se questo avvien perché i fulgenti rai
    del nuovo sol t'abbino il petto acceso,
    di farmi qui tardar che guadagno hai?
    che quando ancor tu m'abbi morto o preso,
    non però tua la bella donna fia;
    che, mentre noi tardian, se ne va via.
    
    
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    Quanto fia meglio, amandola tu ancora,
    che tu le venga a traversar la strada,
    a ritenerla e farle far dimora,
    prima che più lontana se ne vada!
    Come l'avremo in potestate, allora
    di ch' esser de' si provi con la spada:
    non so altrimenti, dopo un lungo affanno,
    che possa riuscirci altro che danno. -
    
    
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    Al pagan la proposta non dispiacque:
    così fu differita la tenzone;
    e tal tregua tra lor subito nacque,
    sì l'odio e l'ira va in oblivïone,
    che 'l pagano al partir da le fresche acque
    non lasciò a piedi il buon figliuol d'Amone:
    con preghi invita, et al fin toglie in groppa,
    e per l'orme d'Angelica galoppa.
    
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    Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!
    Eran rivali, eran di fé diversi,
    e si sentian degli aspri colpi iniqui
    per tutta la persona anco dolersi;
    e pur per selve oscure e calli obliqui
    insieme van senza sospetto aversi.
    Da quattro sproni il destrier punto arriva
    ove una strada in due si dipartiva.
    
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    E come quei che non sapean se l'una
    o l'altra via facesse la donzella
    (però che senza differenzia alcuna
    apparia in amendue l'orma novella),
    si messero ad arbitrio di fortuna,
    Rinaldo a questa, il Saracino a quella.
    Pel bosco Ferraù molto s'avvolse,
    e ritrovossi al fine onde si tolse.