La tragedia manzoniana e la tragedia classica
differenze di genere

Il teatro classico ( greco, romano, francese ) ed il mito
L'Edipo Re di Sofocle , esempio di teatro greco classico.
 


Prende in esame le vicende del mito, inteso come evocazione-rappresentazione di vicende dal significato universale, governate dal volere del fato degli dei. I miti riprendono in forma tragica le grandi passioni incontrollabili da parte dell'uomo le sue pulsioni inconsce, il suo erotismo violatore della morale ( amori adulterini, incestuosi ) e la conseguente punizione divina della sua violenza ( ubris ). Tra i modelli antichi ecco Edipo uccisore del padre, unito in amore incestuoso con la madre Giocasta e punito dagli dei con l'accecamento e la rovina della sua stirpe (Edipo re di  Sofocle ). Il recupero del teatro greco e romano viene operato nel '600 in Francia da Corneille e Racine. Ecco Fedra innamorata vanamente del figliastro Ippolito, che si vendica facendolo condannare a morte da Teseo ( Racine ). In Italia è Alfieri ad attualizzare il mito tragico di ascendenza classica: Mirra innamorata del padre Ciniro si suicida dopo la rivelazione dei suoi sentimenti inconfessabili ( Mirra di Alfieri )

Il mito è fonte di ispirazione, non la storia. Sono adottate le tre unità di spazio, tempo e azione per concentrare al massimo l'azione scenica e garantire un pieno effetto tragico ( la catastrofe finale , sempre cruenta ).
 

Il teatro storico manzoniano
L'Adelchi di Manzoni, esempio di dramma storico


Il teatro manzoniano si ispira alla storia e non al mito. La storia è infatti la vera sostanza della vita umana, dove l'uomo può ritrovare se stesso e le sue contraddizioni.
La rilettura della vicenda storica ( vero storico ) attraverso la rappresentazione letteraria del drammaturgo ( vero poetico ) permette al lettore di cogliere le contraddizioni dell'agire umano, la dura legge del più forte, che nega la moralità del giusto. La storia è dunque dramma, che impone leggi necessarie ( pessimismo ). L'uomo incolpevole nella logica storica soffre e sconta anche colpe non sue ma del suo popolo (Adelchi, Ermengarda) Emerge dalla storia una legge superiore: la legge cristiana, capace di consolare gli oppressi dal destino..
Il lettore è chiamato a riflettere sul senso degli eventi, utilizzando una prospettiva più alta: quella del cristianesimo manzoniano. Anche la sorte dei popoli può essere interpretata analizzando dall'interno (psicologicamente ) gli eventi. ( coro atto III Adelchi )
 
Manzoni nega valore a due delle tre unità aristoteliche.
Si conserva solo l'unità di azione, intesa come centralità di un avvenimento storico, che può comunque dilatarsi nel tempo (es.la lotta tra Franchi e Longobardi,772-774). Il coro in questo tipo di tragedia è lo spazio che l'autore si riserva per commentare il senso della vicenda rappresentata (il dramma del popolo italiano ) o la prospettiva in cui va letto il dramma di alcuni personaggi ( Ermengarda ).
E' recuperato il modello del teatro di Shakespeare e di Schiller, ispirato a fatti storici liberamente reinterpretati per evidenziare il dramma composito dei sentimenti umani.
 

MODULI DI ITALIANO CLASSE 5^, PAGINA INIZIALE, DOCUMENTI