Gli spazi funzionali della cascina a corte
Fonte: Tratto da  De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, estratto da Studi geografici su Torino e Piemonte, n°2, 1965
 

Schemi grafici tratti da De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, Torino 1965
 

  •  I complessi si sviluppano mediante la giustapposizione di nuove corti e si ampliano le dimensioni dell’azienda ogni volta che nuove attività produttive vengono introdotte.

  • Gli accessi carrai sono di solito due ed opposti: per uno si accede dalla strada al cortile principale, per il secondo da questo ai campi;

  • Le aie, inizialmente fuori dal cortile centrale, talvolta sono comprese in una nuova corte che di solito sarà quella dei macchinari

  • La casa del conduttore è situata al centro in modo tale da controllare facilmente l’accesso principale e si trova sempre vicino alla stalla e ai magazzini

  • La stalla e la scuderia sono poste su un lato del cortile principale, ma nei complessi di medie dimensioni possono proseguire in un secondo cortile di nuova costruzione

  • Le abitazioni dei salariati sono tutte uniformI esteriormente e prive di comodità

  • I pollai ed i porcili sono situati nel cortile dei salariati

  • I locali dei salariati stagionali sono situati fuori dal cortile principale.

La cascina risicola negli ultimi vent'anni ha subito trasformazioni sia dal punto di vista strutturale che da quello funzionale:con la modernizzazione si è avuta una meccanizzazione dei sili , un ampliamento della stalla e diversi miglioramenti apportati alle case dei salariati. L'utilizzo delle macchine agricole ha però comportato la progressiva abolizione della manodopera salariata, che ha man mano abbandonato la cascina,  trasformandola in un'unità esclusivamente produttiva.


La grangia di Castelmerlino

 


L'attuale  tenuta di Castelmerlino, presso Leri. Un esempio di risistemazione di un  importante fabbricato rurale dell'Ottocento (Foto M. Borgia).


Un esempio tipico della grande cascina a corti multiple è la grangia di CASTEL MERLINO.

I fabbricati si raggruppano attorno a tre spazi liberi centrali:

  1. il cortile dei salariati

  2. il cortile delle stalle

  3. il cortile dei macchinari e dei magazzini

Queste tre corti rispecchiano le tre fasi di sviluppo della risicoltura:

1) Dal 1600 agli inizi dell'800. Passaggio dalla coltura estensiva alla coltura intensiva e perciò necessita di mano d'opera fissa.  Passaggio dalla mezzadria alla grande affittanza e formazione della classe dei salariati

2) Dagli inizi dell'800 ai primi decenni del '900. Bonifica e irrigazioni. Affermarsi della tecnica delle rotazioni. Aumento della produzione foraggiera e perciò del bestiame.

3) Negli ultimi decenni: sviluppo della meccanizzazione.

I fabbricati intorno al cortile dei macchinari e magazzini sono divisi in due corpi:

  • la prima parte è nata come deposito carburante, rimessa trattori e mietitrebbiatrici;

  • la seconda è a due piani : il pian terreno con la funzione di officina, il piano superiore come magazzino di sementi, mangimi e altre piccole scorte. Dietro all'edificio c'è una cabina di trasformazione per l'energia elettrica.

A fianco delle aie sono stati costruiti due locali in simmetria destinati  l'uno a cucina e refettorio, l'altro a docce e gabinetti per le mondine. Oggi queste costruzioni sono cadute in disuso in seguito alla diffusione dei macchinari.

 


Castelmerlino - Schema funzionale tratto da - De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, Torino 1965, p. 68

 

IL magazzino è a due piani fuori terra. per accedere al primo piano  vi sono due scale a doppia rampa. sul pianerottolo vi è un'apertura nel muro da cui si fanno passare i sacchi che poi vengono fatti scivolare verso il cortile su assi di legno.

IL riso arriva al magazzino attraverso un trasportatore orizzontale a coclea che attraversa tutto il piano ed è distribuito tra i vari locali mediante delle aperture che permettono anche di scendere al piano inferiore: a tal fine è necessario che il complesso trebbia - essiccatoio sia unito al magazzino o vicino. Sul  del magazzino vi è un'ampia tettoia con fondo in cemento che ospita il macchinario per la prima lavorazione del riso.

Un tempo le operazioni iniziavano con la trebbiatura. Ora con l'uso delle mietitrebbiatrici il prodotto arriva dai campi quasi tulio trebbiato. Il riso verde passa in un pulitore e di qui agli essiccatoi, Il riso secco che ne esce viene ancora passato in uno scortecciatore che lo libera della lolla e quindi può essere immagazzinato. Tutte queste operazioni si svolgono sotto la tettoia adiacente al magazzini. In continuazione del complesso degli essiccatoi si sviluppa una tettoia l'unga 50 m, divisa In comparti, che ospita le legnaie dei salariati. Data la distanza dall'abitazione, questa legna è prelevata in piccole scorte che si conservano poi presso casa, In fondo a questa su un lato è ancora un silos per foraggi.

Sul lato opposto delle aie di nord-est è il complesso trebbia-essiccatoi unito ai magazzini i quali ultimi fanno un corpo unico con la casa padronale.

Tutti questi fabbricati sono di costruzione relativamente recente ( seconda metà dell'800 ) e si appoggiano dalla parte nord-ovest a una cappella a pianta ottagonale e volta a cupola, costruita nel '700.

 


Il complesso cappella, casa padronale, magazzini, trebbia, essiccatoi - Foto degli anni '60
 

La casa padronale antica era quella oggi occupata dal fattore. Dal lato opposto alla casa si ha un'espansione corrispondente a un locale a sé stante, che ospitava la pesta da riso; ora è anch'esso adibito a magazzino. Il 1° piano di questa parte venne sopraelevato per contenere l'essiccatoio, che fu poi spostato sotto la tettoia nella parte posteriore, dove esiste anche una riseria ( pila o pileria ), ora quasi inutilizzata.
La casa padronale ha facciata intonacata, di aspetto civile. Il retro da su un orto-giardino cintato, con piante da ombra.

LE ABITAZIONI

Questa struttura ha subito varie modifiche dalla forma originale: prima gli alloggi erano in fila gli uni accanto agli altri per formare un unico fabbricato su un lato della corte e la loro estetica seguiva una rigida simmetria  che ricorda le caserme.
Le scale interne furono in seguito eliminate per  rendere più funzionali gli alloggi, furono divise verticalmente e al piano superiore si accedeva tramite due scale che davano su uno stesso ballatoio.
Gli alloggi comprendevano così solo due vani, posti a fianco, sullo stesso piano . Le varie migliorie apportate negli anni successivi fecero dividere i due vani così da ottenere quattro stanze con finestre scarse e di piccole dimensioni. I salariati avevano a disposizione quasi un intero lato della corte con una lunga fila di porcili, pollai sovrapposti e degli orti. Al centro del cortile vi sono dei platani che erano utilizzati per stendere i panni e una pompa che anticamente era un pozzo.
L'angolo orientale della corte è occupato dalla casa padronale, ora usata dal fattore ed è costruita con gli stessi  criteri di quella dei salariati pur essendo più vasta.

 


Castel Merlino, Abitazione dei salariati  

 


Antica casa padronale ed ingresso alla corte dei salariati
 

La struttura è così organizzata:

  • due ingressi uniti da un corridoio;

  • a pian terreno ci sono la cucina, la sala da pranzo, un ripostiglio e una camera da letto;

  • nel sottoscala c'è il gabinetto;

  • sull'altro lato del corridoio c'è un deposito per attrezzi, biciclette e l'uffici;

  • un locale che d'inverno serve come camera di riunione per gli uomini o da anticamera per chi attende di entrare nell'ufficio;

  • la scala  che porta al piano superiore si divide in due, quella di destra porta alloggio del figlio del fattore.

LE STALLE

Quelle più antiche sono sui tre lati della seconda corte, ma ve ne sono due più moderne. Le stalle più antiche hanno una tettoia ricavata dalla sporgenza  del tetto del fienile e servono per riparo per la paglia, il foraggio fresco e per gli uomini per gli attrezzi e gli animali. Queste stalle sono state poi rimodernate aggiungendo la tettoia anche sul retro degli edifici, migliorando il fondo facendolo in cemento, costruendo cunette di scolo per il liquame e mangiatoie. Sotto i tetti sono posti serbatoi dai quali l'acqua potabile raggiunge le abitazioni e sul retro della corte ci sono le concimaie. Dietro al cortile delle stalle vi è poi un gruppo di fabbricati a sé a cui vi si accede per un androne carraio con portone in legno: esso comprende l'antico dormitorio per le mondine e i taglia riso ora trasformato in scuderia.


La casa dei giornalieri
 


Un'antica  casa dei giornalieri a Formigliana
 

Non costituisce parte integrante della cascina a corte, ma è situata nei centri abitati. Esso ospitava famiglie di braccianti che lavoravano a giornata presso le medie - grandi aziende. Spesso i braccianti finiscono per possedere o affittare porzioni di terreno e, malgrado le loro condizioni economiche precarie, sono almeno proprietari della casa. Ogni abitazione ospita dalle tre alle sei famiglie e poteva assumere due posizioni fondamentali:

  • CASA, AIA o CORTILE e POLLAIO - LEGNAIA a fronte. Qui lo spazio libero vicino all'edificio può essere diviso da reti metalliche che corrispondono alle varie famiglie, ma solitamente è in comune.
     

  • DUE CASE POSTE A FRONTE CON CORTILE IN COMUNE. In questo caso le aie e gli orti con i fabbricati minori sono subito fuori dal paese.

 La casa dei giornalieri è di solito una struttura antica con una scala esterna che da su un unico ballatoio comune. In passato tali strutture erano in legno, ma oggi sono stati completamente ristrutturati in muratura con ringhiera in ferro. L'architettura interna invece mantiene la posizione tradizionale di due stanze sovrapposte che sfruttano tutta la profondità della casa. L'edificio è poi dal pollaio e dal porcile, una bassa costruzione al pian terreno, e dalla legnaia.

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