L'umano naufragio del soldato Ungaretti ed il suo disperato viaggio verso la riaffermazione della vita.


E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
 




 

Il viaggio alla ricerca dell'essere; dall'acqua purificatrice dell'Isonzo a ritroso verso I fiumi della sua vita.

I Fiumi ( 1918 )

Mi tengo a quest’albero mutilato
abbandonato in questa dolina
cha ha il languore
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
e guardo
il passaggio quieto
delle nuvole sulla luna

Stamani mi sono disteso
in un’urna d’acqua
e come una reliquia
ho riposato

L’Isonzo scorrendo
mi levigava
come un suo sasso

Ho tirato su
le mie quattr’ossa
e me ne sono andato
come un acrobata
sull’acqua

Mi sono accoccolato
vicino ai miei panni
sudici di guerra
e come un beduino
mi sono chinato a ricevere
il sole

Questo è l’Isonzo
e qui meglio
mi sono riconosciuto
una docile fibra
dell’universo

Il mio supplizio
e quando
non mi credo
in armonia

Ma quelle occulte
mani
che m’intridono
mi regalano
la rara
felicità

Ho ripassato
le epoche
della mia vita

Questi sono
i miei fiumi

Questo è il Serchio
al quale hanno attinto
duemil’anni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madre

Questo è il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
e ardere d’inconsapevolezza
nelle estese pianure

Questa è la Senna
e in quel suo torbido
mi sono rimescolato
e mi sono conosciuto

 

Questi sono i miei fiumi
contati nell’Isonzo

Questa è la mia nostalgia
che in ognuno
mi traspare
ora ch’è notte
che la mia vita mi pare
una corolla
di tenebre
 


Dolina carsica dell'Isonzo


Il Serchio nella Lucchesia


Il Nilo ad Alessandria d'Egitto


La Senna e Parigi


L'Isonzo, scenario di guerra

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