SITUAZIONE STORICA IN ITALIA E IN FRANCIA NEL 1848

FRANCIA

I moti rivoluzionari europei che si verificarono nel 1848 ebbero inizio con la "rivolta di Parigi" che portò nel febbraio dello stesso anno alla proclamazione della Repubblica in Francia.

La rivoluzione industriale aveva portato nel paese un nuovo progresso, ma con esso nuovi problemi sociali, con il rischio di una crisi economica che colpì l’industria francese nel 1846 - 1847.

Negli stessi anni si verificò una grave crisi agricola che fece aumentare il prezzo dei prodotti. Ovunque scoppiavano manifestazioni di protesta da parte dei contadini; una di queste, a Parigi, fu proibita dal governo di Luigi Filippo e il 22 Febbraio dello stesso anno degenerò in uno scontro armato che determinò la fine della monarchia.

Nacque quindi la "seconda repubblica" guidata dal socialista Louis Blanc, rappresentante degli operai. Sotto la spinta dei socialisti il governo prese nuove decisioni democratiche:

  1. indisse le elezioni a suffragio universale
  2. soppresse la schiavitù nelle colonie
  3. proclamò il diritto al voto e per realizzarlo organizzò gli "Ateliers nationaux " (fabbriche nazionali) , dove furono impiegati in opere pubbliche più di 110.000 disoccupati.

Proprio quest’ultimo provvedimento suscitò la preoccupazione degli aristocratici, dei borghesi e dei piccoli proprietari terrieri che temevano di perdere i loro diritti acquisiti ormai da tempo.

Nonostante il suffragio universale indetto dai socialisti, la maggioranza dei voti andò ai liberali moderati.

Nel giugno 1848 gli operai e i disoccupati parigini insorsero, rivendicando il diritto al lavoro. Essi non combattevano più a fianco della borghesia, poiché per la prima volta borghesi e proletari si trovavano uno contro l’altro. Questa rivolta durò tre giorni e finì soffocata, lasciando numerosi morti.

Fu approvata una nuova Costituzione, che manteneva il suffragio universale e prevedeva un’assemblea legislativa di 750 membri e un Presidente della Repubblica eletto ogni 4 anni.

Nel dicembre del 1848 le elezioni proclamarono presidente Luigi Napoleone Bonaparte, nipote del celebre imperatore, che seguì una politica molto conservatrice come l’Assemblea Legislativa, che prese i primi provvedimenti per abolire il suffragio universale.

Luigi Napoleone decise di fare un " colpo di stato " e nella notte del 2 dicembre 1851 fece occupare dall’esercito la sede dell’Assemblea Nazionale e fece affiggere per le strade dei manifesti che dichiaravano la fine dell’Assemblea.Dopo poco si fece eleggere presidente della Repubblica per 10 anni e nel 1852 con un altro plebiscito si fece nominare imperatore col nome di Napoleone III. La vita della "Seconda Repubblica" era ormai finita, nasceva quella del "Secondo Impero".

ITALIA

In Italia nel 1848 si manifestò una grande riscossa nazionale contro il dominio straniero che durava ormai da troppo tempo sul nostro territorio e prese il nome di Risorgimento.

L’ obiettivo degli italiani era quello di conquistare un’unità politica e territoriale per finalmente risorgere. Il 4 Marzo 1848 re Carlo Alberto promosse lo "Statuto Albertino", primo indice di rinnovamento.

Al sud, invece, nonostante la richiesta della popolazione, Ferdinando II era contrario ad ogni riforma.

La prima regione ad insorgere fu il Lombardo-Veneto che si ribellò all’Austria con le eroiche "Cinque giornate di Milano" (18 - 22 Marzo 1848). Carlo Alberto dichiarò guerra all’Austria il 23 Marzo 1848. Le truppe austriache guidate dal Maresciallo Radetzky si asserragliarono nel famoso quadrilatero formato da Verona, Legnago, Peschiera e Mantova.

Due furono le vittorie piemontesi, a Pastrengo e Goito, e seguirono i sacrifici dei volontari toscani a Curtatone e Montanara. Ma il 25 Luglio a Custoza Carlo Alberto venne sconfitto e con l’Armistizio terminò la prima fase della 1° Guerra d’ Indipendenza.

I democratici intanto fondarono a Venezia e Roma una Repubblica, ma Venezia fu assediata dagli Austriaci e Roma cadde dopo pochi mesi. Carlo Alberto riprese la guerra contro l’Austria, ma dopo pochi mese subì una disastrosa sconfitta a Novara.

Dopo poco tempo egli abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II e si ritirò dalla scena politica italiana andando in esilio.

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