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Il cubismo orfico di Robert Delaunay: Parigi e la Tour Eiffel

Robert Delaunay parte, come i cubisti, dalla scomposizione dell'oggetto reale analizzato nei vari suoi aspetti e da vari piani prospettici. Ma questo oggetto, come accade per esempio ne La Tour Eiffel ( 1910 ) viene inserito nella realtā che lo circonda, scomposta ed analizzata anch'essa nei suoi vari aspetti, conferendogli una forza dinamica rotatoria e verticale. C'č una visione simultanea non soltanto di tutte le facce degli oggetti che definiscono i volumi ( soluzione cubista ) ma anche la sintesi dei tempi successivi durante i quali noi abbiamo conosciuto l'oggetto. Si tratta di uno spazio-tempo intuitivo, che ricorda la filosofia di Bergson, appunto detta intuizionismo e le contemporanee ricerche dei Futuristi.
Il cubismo orfico č un atteggiamento sacrale, che innesta sull'
originario cubismo ricerche sulla luce e sul colore, fondate su analogie con la musica che preludono a soluzioni astratte( Orfeo era il mitico musico-poeta dell'antichitā dotato quasi di poteri magici ). L'orfismo di Delaunay mira ad una pittura assoluta, che trova la sua base nell'armonia e nel ritmo prodotti da contrasti cromatici simultanei. Importanti sono i contatti di Delaunay con l'avanguardia tedesca, con gli artisti del Blaue Reiter ( Kandinskij, Mare, Macke ).

 


R. Delaunay, Champ de Mars: La Torre Rossa, 1911


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R. Delaunay,  La Tour Eiffel, 1910

 

Mentre il Cubismo č considerato un'analitica enumerazione di successive percezioni dell'oggetto, colto e riconosciuto in tutti i suoi profili prospettici, senza nessuna sensibilitā per il colore, l'orfismo recupera il concetto di simultaneitā, che č vita e creazione e fa del colore e della luce un attributo essenziale alla ricomposizione della sensazione.
Nella rappresentazione della cittā di Delaunay ( La cittā, 1910 ) si rintraccia dunque sia l'analisi cubista del volume degli spazi urbani, quanto la suggestione dei
nuovi elementi non ricavati dalla realtā visuale, ma creati totalmente dall'artista e dotati di una possente forza dinamica.
 


R. Delaunay,  La Tour Eiffel, 1926
 



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R. Delaunay, La cittā, 1910

 

 

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