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L'effervescenza della vita urbana: i luoghi di incontro

● Il ballo, lo slancio vitale che attraversa periferie, salotti e ritrovi parigini

Attorno alla metà del XIX secolo si ha un ampliamento del senso storico e la  vita della società parigina viene situata in scenari plausibili e oggettivamente precisate. Il realismo - di cui l'impressionismo è interpretazione particolare - era convinto del resto che solo il mondo contemporaneo costituisse un oggetto adatto per l'artista moderno.
 
 Come tutti gli impressionisti Renoir sceglie per il Moulin de la Galette (1876), esposto alla terza mostra impressionista del 1877, soggetti tratti dalla vita comune: in questo caso un ballo all'aperto in un ritrovo periferico di Parigi: Montmartre ( il celebre colle così importante per la vita parigina) o il giardino di rue Cortot.  Non si tratta un ballo aristocratico ma di un ballo popolare, animato dalla presenza di giovani qualunque rivestiti dei loro abiti quotidiani. Testimoni contemporanei al pittore raccontano come ogni giorno l'artista si facesse aiutare dagli amici a trasportare all'aperto la tela, poi completata in studio. Renoir, come tutti gli impressionisti ama il movimento, perché il nostro esistere è un trapasso spazio-temporale: e il ballo, con le coppie variamente atteggiate, che seguono un ritmo uguale per tutte, spostandosi da un luogo all'altro, è costituito dal movimento. Ma più di tutti gli impressionisti Renoir ama la vitalità e l'animazione dei gruppi: e questo quadro esprime appunto lo slancio vitale nel concatenamento mobile delle figure poste in profondità e lateralmente. La rappresentazione, privo di sostegni prospettici e di equilibri plastici, si regge sul gioioso ondeggiamento della luce che spiove dal fogliame degli alberi sovrastanti e tocca, qua e là, gli oggetti e le persone, determinando macchie luminose; oppure si riflette dal basso verso i visi, quando incontra le stoffe di seta delle figure femminili. Il quadro intende cogliere non un solo attimo di vita e di divertimento, ma piuttosto vuole essere la sintesi dei molteplici momenti della vita di gruppo di figure nel suo ciclico riprodursi. «Trattare un soggetto per i toni e non per il soggetto stesso, ecco ciò che distingue gli impressionisti dagli altri pittori», dirà Georges Rivière (1877), mettendo in luce la novità linguistica di un'opera da lui definita «un monumento alla vita parigina».


 

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Renoir sceglie per il Moulin de la Galette, 1876
 


Sempre improntate al tema della danza - nelle sue varie caratterizzazioni passando da un ambiente provinciale come Bougival ad uno urbano come Parigi - sono le due opere del 1883 Ballo a Bougival e Danza di città.
 


A. Renoir, Ballo a Bougival, 1883
 
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A. Renoir, Danza di città, 1883
 

Diversa è l'occasione che ispira Manet nella composizione di Ballo mascherato all'Opera ( 1873 - 1874 ). Si tratta di un tipico evento mondano, che  non viene affatto nobilitato da  particolare connotazioni atte ad indicare la raffinatezza dei personaggi o dell'ambiente. Manet sceglie un punto di vista freddo e oggettivo, capace di restituire immediatezza alla percezione degli spazi, operando  tagli arbitrari sul complesso degli elementi osservati ( parte del corpo dell'Arlecchino, le gambe della ballerina in alto ), Così la resa pittorica restituisce subito quello che può essere definito un colpo d'occhio casuale - meccanicamente ormai lo si può tradurre in uno scatto fotografico - il quale per forza esclude parte del reale e comunque tratta tutti i suoi aspetti nello stesso modo.

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E. Manet, Ballo mascherato all'Opera, 1873 - 1874
 

● Promiscuità ed intimità di caffè e bistrot. Il caffè-concerto.

Altre tele appartenenti al periodo 1878 - 1879, assieme ai quadri di De Nittis e Zandomeneghi, si possono  includere nei quadri di soggetto popolare, dove  distese atmosfere di svago caotico e chiassoso come La servitrice di birra , si affiancano a momenti di riservato corteggiamento ( Chez père Lathuille ,  Corteggiamento di Giuseppe De Nittis ).
 

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E. Manet, La servitrice di birra, 1878 - 79
 

E. Manet, Al caffè, 1878
 

E. Manet, Chez père Lathuille, 1879

 

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Giuseppe De Nittis, Corteggiamento, 1874
 

Le due opere di Manet restituiscono l'immagine di altri luoghi di relazione della città, quali il caffè ed il caffè concerto. Essi suggeriscono due forme di coinvolgimento più indirette ed anonime nello stesso tempo. Nel quadro Un caffé in place du Théatre Francais l'avventrice abbandona il suo sguardo sulla sala semivuota e si ritaglia uno spazio di osservazione privilegiato, attendendo un presumibile incontro.
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Cantante ad un caffé-concerto l'attesa dell'esibizione apre una parentesi inedita all'interno delle relazioni umane che si strutturano nei luoghi pubblici, in quanto tutti gli sguardi e le attenzioni del pubblico.si focalizzano sulla figura femminile

 

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E. Manet, Un caffé in place du Théatre Francais, 1881


E. Manet, Cantante ad un caffé-concerto , 1880
 


● Conversazioni tra amici. Artisti, attrici, collezionisti in ambienti anticonvenzionali

Verso il 1880 Renoir è colto da un profondo disorientamento che viene fatalmente a coincidere con la diaspora del gruppo impressionista nel quale dubbi e spinte centrifughe si manifestano con sempre maggiore evidenza. La sua pittura comincia ad attraversare una fase critica alla quale non sembra estraneo il fatto che da più parti gli artisti siano stimolati a produrre opere maggiormente risolte dal punto di vista formale, composizioni che superino lo stadio dell'abbozzo, fino a quel momento caratteristica tra le più vistose dell'impressionismo. In quegli anni il dibattito sui problemi dell'arte si fa acuto. Si pongono in rilievo i limiti ed i veri e propri difetti della pittura impressionista accusandone l' incompletezza, l'estremismo, l'incapacità di conquistare uno stile. Anche lo scrittore Zola in alcuni articoli avanza critiche al gruppo, prima chiaramente difeso.  A riflettere la personale insoddisfazione di Renoir e la sua volontà di raccogliere l'implicita sfida contenuta negli interventi di Zola è La colazione dei canottieri (1880-1881), una tela di grandi dimensioni iniziata subito dopo la pubblicazione di quegli articoli. L'opera, fitta di figure, è da un lato composizione d'insieme, dall'altro studio delle singole forme, accuratamente strutturate. L'organizzazione della superfìcie attraverso il colore si intreccia a un metodo che privilegia i valori plastici, che si integrano con il cromatismo del Moulin de la Gallette. Si tratta di una fase di conversazione, avvolta da una calda atmosfera di intimità che vede riuniti amici e conoscenti dell'artista di cui molti chiaramente individuabili. Essa riflette, nell'incisività dell'esecuzione, lo studio condotto da Renoir sulla tecnica dei dipinti a olio di Ingres, una ricerca che porta il pittore impressionista a rivalutare il ruolo del disegno.

La celeberrima scena è ambientata sulla terrazza del ristorante La Fournaise a Chatou, sulle rive della Senna, che Maupassant descrive come il ristorante Grillon in L'amica di Paul - lo stesso racconto in cui parla anche della Grenouillère, il locale che ispirò un'altra celebre opera di Renoir. Tra le quattordici figure che popolano il dipinto - altrettanti ritratti di amici e conoscenti del pittore, molti dei quali chiaramente identificabili - si riconoscono in primo piano, seduti attorno al tavolo, Aline Charigot - la ragazza col cagnolino - l'attrice Ellen Andrée (alle sue spalle, il giornalista Maggiolo) e Gustavo Caillebotte; alla balustra, il proprietario del ristorante, Alphonse Fournaise e sua figlia Alphonsine. Sul fondo, col cilindro, il banchiere Charles Ephrussi, un altro dei ricchi collezionisti conosciuti da Renoir nel salotto di Madame Charpentier.
 

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A. Renoir, Colazione dei canottieri, 1880-81
 

 

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