Madame de Staël
e il poeta romantico.
Theodore Gericault, La zattera della
Medusa, 1818
Stampato nel 1810, il libro, non gradito ai
prìncipi imperiali, fu sequestrato e distrutto dalla polizia napoleonica e
vide la luce soltanto nel 1813, in Inghilterra, quando l'astro di Napoleone
già volgeva al tramonto. Il liberalismo aristocratico
e intellettuale dell'autrice, affermatosi all'ombra dell'enciclopedismo e
nettamente in opposizione con la volontà dittatoriale di Napoleone, spingeva
la Staël a richiamare il pensiero francese alla fede nella libertà e ad
affermare i valori dello spirito contro il dominio della materia. |
La natura dell'ispirazione poetica “Ciò che è veramente divino nel cuore dell'uomo non può essere definito; vi sono parole che ne descrivono alcuni aspetti, ma non per rendere l'insieme, e soprattutto il mistero della vera bellezza in tutti i generi. E’ difficile dire ciò che non è la poesia, ma se si vuole capire cosa è, accorre rifarsi alle impressioni suscitate dalla vista di una bella contrada, di una musica armoniosa, la vista di un oggetto caro, ma soprattutto un sentimento religioso che ci fa provare in noi stessi la presenza del Divino. La poesia è il linguaggio naturale di tutte le religioni. La Bibbia è piena di poesia; Omero è pieno di religione, e ciò non significa che la Bibbia è piena di brani narrativi, né che Omero riporta dogmi; ma piuttosto che l’entusiasmo ricompone sentimenti diversi, l’entusiasmo è lo sforzo della terra verso il cielo, e li avvicina. Il dono di rivelare con la parola ciò che sta al fondo dei cuore umano è molto raro, ma c'è poesia in tutti gli esseri capaci di affetti vivi e profondi; la capacità espressiva manca a coloro che non sono esercitati a trovarla. li poeta non fa, per così dire, che liberare il sentimento chiuso al fondo dell’anima; il genio poetico è una disposizione interiore, uguale a quella che rende capaci di un sacrificio generoso: tale per l'eroismo come per l'ispirazione poetica. Se il talento non fosse così duttile, non ispirerebbe così spesso sia le belle azioni che le parole più emozionanti. Poiché infatti esse partono ugualmente dalla coscienza del bello che si fa sentire in noi.” La poesia lirica “La poesia lirica si esprime direttamente in nome dei poeta, il quale non si trasferisce più in un personaggio (come nella poesia drammatica); è in se stesso che trova i vari movimenti da cui è animato. J.J. Rousseau nelle sue Odi religiose e Racine in Atala si sono dimostrati poeti lirici. L'enigma del destino umano non significa nulla per la maggior parte degli uomini, mentre il poeta lo ha sempre presente nella propria immaginazione. L'idea della morte, che deprime gli spiriti comuni, rende il genio più audace, e la fusione dell'idea di morte con le bellezze della natura e i terrori della distruzione eccita un certo delirio di gioia e terrore, senza il quale non si può né comprendere né descrivere lo spettacolo di questo mondo.” Il poeta romantico La poesia lirica non racconta nulla, né si preoccupa della successione dei tempi e delle limitazioni dello spazio: essa plana sui paesi e sui secoli; dona durata all'istante sublime, nel quale l'uomo si eleva al di sopra delle pene e dei piaceri della vita. Egli si sente al centro dell'universo, come un essere nello stesso tempo creato e creatore, destinato a morire, ma che non può cessare di essere, il cui cuore tremante, e forte nel medesimo tempo, si inorgoglisce di sé e si prostra davanti a Dio. (La Germania, li, 10)
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