U. Foscolo - Dei sepolcri - La Battaglia di Maratona


In un paesaggio notturno si inquadra la rievocazione della battaglia di Maratona, epico scontro tra i Greci difensori della libertà della loro terra, ed i persiani invasori. Lo spunto è preso dallo scrittore greco Pausania. Egli dice che
i naviganti, passando di notte lungo l'isola di Eubea (di fronte alla pianura di Maratona) potevano scorgere ombre di guerrieri rinnovare la battaglia. Questo scontro notturno appare quasi irreale, sembra avvenire tra vane parvenze, tra fantasmi impalpabili. Così è colto con sensibilità espressionistica il dramma della sanguinosa battaglia per la libertà greca.

Il luccichio delle armi, i roghi dei cadaveri che emanano fumo, misto a bagliori delle fiamme sembrano dare maggior evidenza epica al combattimento. Mentre l'immagine finale delle Parche, divinità della morte, che stendono il loro canto commemorativo sui caduti, dà a questo quadro notturno una indimenticabile  tragicità ed universalità di significazione.

Nella battaglia di Maratona ( 490 a.C. ) i Greci valorosamente si opposero e  fermarono i Persiani, che avevano invaso la penisola ellenica. Si noti che la "religione" che spira dalla Chiesa di S. Croce per Foscolo non è spirito religioso cristiano, ma la religione dell'amor di patria: è questa una delle numerose manifestazioni di spirito fortemente laico presenti nel carme. La scena notturna inquadra un po' misteriosamente il sacrificio dei combattenti in un contesto indimenticabile e rende suggestiva, a livello concettuale, l'analogia tra i Grandi Italiani sepolti a S.Croce con la morte gloriosa dei soldati greci, martiri della libertà.
 

U. Foscolo - Dei Sepolcri vv.197 - 21

 


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..Ah sì! da quella
religiosa pace un Nume parla:
e nutria contro a Persi in Maratona
ove Atene sacrò tombe ai suoi prodi,

la virtù greca e l'ira.
Il navigante
che veleggiò quel mar sotto l'Eubea,

vedea per l'ampia oscurità scintille
balenar d'elmi e di cozzanti brandi,

fumar le pire igneo vapor
, corrusche
d'armi ferree vedea larve guerriere

cercar la pugna
;
e all'orror de' notturni
silenzi
si spandea lungo ne' campi
di falangi un tumulto
e un suon di tube
e un incalzar di cavalli accorrenti

scalpitanti su gli elmi a' moribondi,
e pianto, ed inni, e delle Parche il canto.

 

 < Foscolo collega la rievocazione delle tombe di S. Croce alle tombe di Maratona >:

 

 ...Ah sì! da quella
pace religiosa di S. Croce sembra parlare lo spirito di un dio; quello stesso spirito di patria che alimentò
il valore e l'ira dei Greci contro i Persiani a Maratona, 
dove Atene consacrò le tombe dei suoi guerrieri.

Il navigatore che passava lungo
l'isola di Eubea,
vedeva tra il buio della notte, i bagliori degli elmi, vedeva fantasmi di guerrieri luccicanti d'armi ferree cercare la battaglia.

E l'orrore di questi notturni silenzi v
iene spezzato dal suono delle trombe di guerra.

Si odono intanto i cavalli che accorrono,
scalpitanti sugli elmi dei moribondi
ed i pianti dei vinti e gli inni dei vincitori e i canti delle Parche, le divinità della morte.

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