Cap. II Dominato da questi pensieri,
passò davanti a casa sua, ch'era nel mezzo del villaggio, e,
attraversatolo, s'avviò a quella di Lucia, ch'era in fondo, anzi un po'
fuori. Aveva quella casetta un piccolo cortile dinanzi, che la separava
dalla strada, ed era cinto da un murettino. Renzo entrò nel cortile, e
sentì un misto e continuo ronzìo che veniva da una stanza di sopra.
S'immaginò che sarebbero amiche e comari, venute a far corteggio a Lucia;
e non si volle mostrare a quel mercato, con quella nuova in corpo e sul
volto. Una fanciulletta che si trovava nel cortile, gli corse incontro
gridando: - lo sposo! lo sposo!
- Zitta, Bettina, zitta! -
disse Renzo. - Vien qua; va' su da Lucia, tirala in disparte, e dille
all'orecchio... ma che nessun senta, né sospetti di nulla, ve'... dille
che ho da parlarle, che l'aspetto nella stanza terrena, e che venga subito
-. La fanciulletta salì in fretta le scale, lieta e superba d'avere una
commission segreta da eseguire.
Lucia usciva in
quel momento tutta attillata dalle mani della madre. Le amiche si rubavano
la sposa, e le facevan forza perché si lasciasse vedere; e lei s'andava
schermendo, con quella modestia un po' guerriera delle contadine,
facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e
aggrottando i lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca s'apriva al
sorriso. I neri e
giovanili capelli, spartiti sopra la fronte, con una bianca e sottile
dirizzatura, si ravvolgevan, dietro il capo, in cerchi moltiplici di
trecce, trapassate da lunghi spilli d'argento, che si dividevano
all'intorno, quasi a guisa de' raggi d'un'aureola, come ancora usano le
contadine nel Milanese. Intorno al collo aveva un
vezzo di granati alternati con bottoni d'oro a filigrana: portava un bel
busto di broccato a fiori, con le maniche separate e allacciate da bei
nastri: una corta gonnella di filaticcio di seta, a pieghe fitte e minute,
due calze vermiglie, due pianelle, di seta anch'esse, a ricami. Oltre a
questo, ch'era l'ornamento particolare del giorno delle nozze,
Lucia aveva quello
quotidiano d'una modesta bellezza, rilevata allora e accresciuta dalle
varie affezioni che le si dipingevan sul viso: una gioia temperata da un
turbamento leggiero, quel placido accoramento che si mostra di quand'in
quando sul volto delle spose, e, senza scompor la bellezza, le dà un
carattere particolare.
La piccola Bettina si cacciò
nel crocchio, s'accostò a Lucia, le fece intendere accortamente che aveva
qualcosa da comunicarle, e le disse la sua parolina
all'orecchio.
- Vo un momento, e torno, -
disse Lucia alle donne; e scese in fretta. Al veder la faccia mutata, e il
portamento inquieto di Renzo, - cosa c'è? - disse, non senza un
presentimento di terrore.
- Lucia! - rispose Renzo, -
per oggi, tutto è a monte; e Dio sa quando potremo esser marito e
moglie.
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Lucia Mondella è la promessa
sposa di Renzo , ragazza povera, modesta e molto semplice, rimasta orfana
di padre, lavorava in un filatoio. Il giorno delle nozze Lucia vestiva il
tipico abito da sposa delle contadine del milanese del '600.
La giovane è nel fiore della
giovinezza; la sua bellezza è modesta, conforme alla sua indole semplice.
Tale bellezza
non ha nulla di fascinoso, di eccezionale ma
comunica un senso di profonda umanità e freschezza. La sua nota distintiva è
la
purezza e il candore di un'animo cristiano, lievemente turbato in
occasione del matrimonio, che conferisce tuttavia un aspetto gioioso al
suo volto. I caratteri della psicologia di Lucia possono essere colti dalle
parole di Manzoni ("e lei s'andava
schermendo, con quella modestia un po' guerriera delle contadine,
facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e
aggrottando i lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca s'apriva al
sorriso" ).
Una bellezza
alquanto diversa da quella neoclassica di Foscolo dove le grazie femminili
sono divinizzate per la loro eccezionalità, eternate ed idealizzate dalla
poesia.
Per Manzoni, invece, la
bellezza contadina di Lucia è fatta di riservatezza e di pudore e di
quella lieve alterazione di quel sostanziale turbamento che conferisce un evento religioso come il
matrimonio cristiano. Questa
giovane ragazza si oppone con tanta forza a tutto ciò che la sua coscienza
non può approvare in modo attivo, agendo in una direzione sola, quella del
bene, usando le armi della fede, della preghiera e del lavoro.
Sensibile al richiamo degli affetti e alla voce della nostalgia, preda
della paura nei momenti più drammatici, non si abbandona mai alla
disperazione, ma istintivamente trova dentro di sé le risorse per
riacquistare l’equilibrio e la pace dello spirito.
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