Poesia romantica
Romantico: la controversa storia di una parola La complessità della cultura romantica è ben documentata dalla difficile storia della parola. Voce di origine inglese, <romantic>, nasceva dalla deformazione dei termine romance con cui si designava il romanzo moderno epico cavalleresco. Già alla fine dei Settecento comunque si era soliti indicare con romantic un atteggiamento fantastico e sentimentale, più rivolto all'immaginazione che al rispetto delle regole della ragione.
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In Germania, intorno al 1760, la contrapposizione tra classico e romantico venne importata per riassumere una polemica alimentata da un giovane gruppo di poeti. Il termine Romantik sembrò idoneo a rappresentare un movimento rapidamente ingrossatosi, che sotto l'insegna di Sturm und Drang (letteralmente impeto e passione,) intendeva rivalutare il genio dell'irrazionalità creatrice contro la misura razionale della cultura illuministica. Le nuove idee nate al nord d'Europa non tardarono a diffondersi grazie alla mediazione della cultura francese. Fu merito soprattutto di M.me De Staël, che si prodigò con una straordinaria attività di promozione culturale, anche al di fuori del suo paese. Fu fondamentale, per i'Italia, la sua Lettera sulla maniera e utilità delle traduzioni ( 1816), inviata alla milanese Biblioteca italiana, per introdurre nel nostro paese le nuove idee nordiche. Il suo messaggio fu rapidamente raccolto da un gruppo di intellettuali milanesi, riuniti intorno alla rivista il Conciliatore, e furiosamente dibattuto, sempre tra i due fronti romantico e classico, fino alla chiusura dei periodico per ordine della polizia austriaca. Quei dibattito, a cui partecipò anche il provinciale Leopardi, fu il primo nucleo di cultura romantica in Italia.
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La poetica romantica
Rispetto al fittizio
universalismo dei gusto neoclassico, il gusto romantico riscopre e ripropone
il valore della storia dei singoli popoli. E' evidente l'affinità con gli
ideali liberali nei vari nazionalismi europei. Si crea in questo modo un conflitto fra l'astratta idea di società illuministica, con l'inevitabile isolamento dell'intellettuale che essa comporta, e l'idea del poeta come interprete di una coscienza collettiva, quello spirito nazionale che si andava lentamente scoprendo. L'artista diventa allora come interprete di una storia nazionale, da scoprire e divulgare, da interpretare nei suoi drammi e nelle sue contraddizioni. Di fronte all'uniformità stilistica dei classicismo, pressoché uguale nei diversi paesi, l'arte romantica tende quindi a differenziarsi sul modello nazionale. Essa sarà volutamente drammatica, popolare, fantastica, stilisticamente libera, a tutto vantaggio dell'ispirazione spontanea, sarà tendenzialmente progressista, ma anche reazionaria, quando si tratterà di difendere un valore nazionale. Di fronte alla regolare monotonia dei mondo culturale neoclassico, il romanticismo produrrà una straordinaria varietà di forme, trovando in ogni realtà particolare motivi di arricchimento e di diversificazione.
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