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Ripercorrendo l'area del Canale Cavour
Altre notizie sul Canale Cavour - La rete irrigua del Vercellese



Le tappe della visita - Cartogramma interattivo della visita al Canale -
Per accedere alle pagine che illustrano le località visitate cliccare sui riquadri rossi.
 


Il percorso del Canale Cavour nella sua collocazione regionale
 


Una fotografia aerea del Canale Cavour presso Chivasso


L'area della pianura vercellese attraversata dal Canale Cavour
 

Qualche informazione storica e tecnica prima di iniziare il percorso

Nella mappa  a fianco  potete osservare, evidenziato in rosa, il Canale Cavour, grande opera realizzata tra il 1863 e il 1866, ideata dall’agrimensore vercellese Francesco Rossi e riprogettata dall’ispettore delle finanze Carlo Noè, per incarico di Camillo Benso Conte di Cavour.  

Il Canale Cavour ha origine dal fiume Po a Chivasso, viene integrato con le acque della Dora Baltea ed attraversa la Pianura Vercellese con andamento da sud-ovest verso nord-est. Sottopassa il fiume Sesia in comune di Greggio e percorre poi la pianura Novarese da ovest verso est per terminare, dopo 83  km circa, con uno scaricatore, nel fiume Ticino in comune di Galliate. La sua portata massima è di 110 m³/s (circa 110000 bottiglie da 1 litro al s) all’imbocco e 85 m³/s ad est del fiume Sesia.  

È stato il primo canale ad essere costruito con capitale straniero e si basa su un’irrigazione a scorrimento, tipica delle zone in cui la pianura è in pendenza e perciò lo scorrere delle acque non deve essere regolato da pompe come invece succede ad Arles, città gemellata con Vercelli, la cui rete di canali si basa su un’irrigazione a sollevamento.  

Il Canale Cavour deve essere “aiutato” per poter svolgere il suo compito, cioè quello di irrigare la pianura Vercellese e Novarese e per questo è stato scelto come suo primo sussidiario il Canale Farini, lungo solo 3 km ma molto largo. Esso prende le acque dalla Dora Baltea e le immette nel Cavour proprio per aiutarlo ad irrigare meglio e mantenere sempre costante, anche in estate, la sua portata d’acqua.
Il Canale è nato proprio per risolvere il problema che cresceva sempre di più a quel tempo e cioè la difficoltà che incontrava il servizio di distribuzione delle acque di irrigazione ad assicurare a tutti la quantità necessaria di acqua per la coltivazione nei tempi opportuni. Ciò avveniva perché il governo piemontese usava affidare la gestione dei canali ad appaltatori privati i quali perseguivano l’obiettivo del massimo profitto, a danno degli agricoltori.

Fu l’Associazione d’Irrigazione dell’Agro all’Ovest  del Sesia, insieme alla  costruzione del Canale, a porre fine a questo problema migliorando economicamente la gestione del servizio.
Successivamente furono costituite: l’Associazione d’Irrigazione dell’Agro all’Est Sesia e soltanto nel 1978 la Coutenza Canali Cavour costituita dalle associazioni Est e Ovest Sesia per la gestione dei canali di uso comune.
Tuttora le due Associazioni operano sul territorio, agendo su una superficie di circa 350.000 ettari su cui scorrono più di 12000 km di canali.
 

Il Canale Farini, sussidiario del Canale Cavour
 


Le funzioni di questa i notevole rete di canali  sono:

• garantire un’irrigazione efficace sull’intero territorio  in relazione alle tipologie di colture presenti nel comprensorio irriguo
  utilizzare l’acqua per la produzione di energia idroelettrica (nel solo territorio gestito dall’Ovest Sesia sono presenti 14 centrali idroelettriche)
•   raccogliere e smaltire le acque meteoriche

Questo sistema irriguo garantisce una notevole sicurezza nell’approvvigionamento idrico, per l’elevato grado di interconnessione delle fonti e l’efficienza della rete principale.
Tuttavia vi sono fattori sia di origine naturale che antropica che concorrono a rendere fragile questo sistema.
La contrazione dei ghiacciai alpini e il ripetersi di periodo di siccità, i notevoli prelievi di acqua dal sottosuolo, il mancato approvvigionamento delle falde per percolazione dell’acqua conseguente  alla messa a riposo di vaste superfici di terreno potrebbero insieme determinare  la riduzione di oltre un terzo della dotazione idrica  mettendo in crisi il sistema.

Per quanto riguarda la  raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche occorre considerare che la superficie urbanizzata, e quindi non più permeabile  si è incrementata , nella sola provincia di Vercelli, negli ultimi 30 anni,  del 152%. Ciò ha determinato un incremento delle portate di piena che defluiscono attraverso l’intera rete irrigua del territorio, nella quale i principali canali sono stati costruiti tra il XIIII e il XIX secolo. 
 

Tratto da: “ I complessi rapporti tra irrigazione e territorio della padania risicola tra Dora Baltea, Ticino e Po: l’attuale assetto dell’irrigazione e del territorio- Giampiero Barasolo, 21/11/92

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