L'avvento del fascismo
1922: Squadristi danno alle fiamme il
giornale democratico "Paese".
Il loro successo, prima limitato, crebbe col passare degli anni di pari passo con la crisi dello stato liberale dovuta anche alla Guerra del 15-18. Essi apparvero subito come un movimento molto violento, addirittura le loro squadre venivano pagate dalla confederazione degli agrari e poi degli industriali per sedare le rivolte dei movimenti operai e contadini. Le azioni dei Fasci puntualmente corrispondevano a devastazioni delle sedi dei sindacati, intimidazioni dei capi sindacali e addirittura eliminazioni fisiche dei più pericolosi rivoltosi. Il Fascismo come progetto politico era anche caratterizzato originariamente da ideologie avanzatissime come il passaggio dalla monarchia alla Repubblica e la convocazione di una Assemblea Costituente, ed era abilmente impostato come un movimento ambivalente che, ad esempio, durante l'ultimo ministero Giolitti (1920-1921) si presentò inizialmente come spalla subordinata all'uomo politico liberale, per poi impostare una campagna elettorale rivolta contro lo stesso Giolitti nelle elezioni del 1921. In realtà Giolitti aveva forse sottovalutato questo nuovo partito illudendosi di poterlo utilizzare a suo piacimento nello scacchiere della politica interna italiana. Giolitti si dovette dimettere nel 1921 e gli succedettero prima Bonomi (luglio 1921-febbraio 1921) e poi Facta (febbraio-ottobre 1921), sotto i quali ministeri il fascismo crebbe enormemente nei consensi. |
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