Modularità

(appunti a cura di Walter Lezzi) 
 
 

Lo scenario della modularità
 

Il sistema scolastico di un paese è strettamente connesso con la struttura e le dinamiche socio culturali, politiche e produttive che vi emergono all'interno.

Nel nostro paese:

La scuola tradizionale ha privilegiato prevalentemente l'intelligenza linguistica e, in parte, quella logico-matematica con una metodologia didattica basata in prevalenza su lezione-studio-interrogazione, su spazi e tempi ben definiti e su libri di testo strutturati secondo una logica sequenziale.

I programmi scolastici risultano, spesso, enciclopedici ossia contenenti tutto lo scibile umano con la conseguenza della mancata connessione fra i vari saperi foriera di un analfabetismo funzionale.

I nuovi saperi devono avere nuove caratteristiche ed essere: 

-  significativi: in grado di coinvolgere dal punto di vista cognitivo, affettivo e motivazionale (vista la perdita della funzione di promozione sociale della scuola) gli studenti;

- sistematici: ossia in grado di organizzare un vero reticolo di conoscenze;

- stabili: capaci di replicarsi nel tempo come strumenti di conoscenza adeguati alla interpretazione del nuovo;

- di base: in quanto da questi saperi sono nati tutti gli altri;

- capitalizzabili: in grado di essere utilizzabili per padroneggiare nuove abilità e nuova competenze.

Nel nostro paese la teoria e la pratica della modularità nascono nell'ambito della formazione professionale agli inizi degli anni settanta con scarsa fortuna per oltre un ventennio. Al contrario, nei sistemi anglosassoni, ma anche in quello tedesco, hanno una maggiore diffusione.

Le tre cause che hanno portato nella fase attuale ad una utilizzazione della modularità sono le seguenti:

Possiamo pertanto giungere a formalizzare un concetto di modularità intesa come una strategia formativa flessibile, ma altamente strutturata, in cui l'organizzazione del curricolo, delle risorse umane e materiali, del tempo e dello spazio prevede l'impiego opportunamente modellabile di segmenti di itinerari non lineari di insegnamento apprendimento (moduli) che hanno struttura, funzioni ed estensione variabili, ma formalmente definite. 
 

Aspetti positivi di una didattica modulare. 
 

La didattica modulare consente al docente una maggiore flessibilità del percorso di insegnamento, in particolare:

In tal modo al centro dell'attività didattica viene posto il binomio insegnamento-apprendimento e non la sequenzialità del programma da svolgere, di conseguenza si autoalimenta l'auto-aggiornamento del docente anche in funzione di un importante processo innovativo.

La necessità di una impostazione modulare è rapportata al raggiungimento degli obiettivi prefissati mediante l'ottimizzazione dei tempi con la conseguenza di consentire la valorizzazione delle capacità dello studente.
 

Timori connessi alla modularità
 

  1. Il rischio potrebbe essere quello di disconoscere l'aspetto affettivo della relazione didattica. Al contrario necessario puntare sulla motivazione per potenziare l'impegno cognitivo.

  2. Un secondo timore nasce da una possibile standardizzazione in basso con la creazione di ruotine e meccanicismi

Il passaggio fra moduli diversi può avvenire mediante un sistema di crediti formativi che presuppongono una descrizione puntuale delle competenze acquisite nei diversi moduli. 
 

Obiettivi della didattica modulare 
 

L'obiettivo principale della progettazione modulare è quello di far emergere l'impianto strutturale della disciplina, ossia la sua struttura reticolare con la conseguenza di individuare:

A tal proposito merita un ricordo il Novak che suggerisce per la programmazione sia di una disciplina che di un intero curricolo l'uso di mappe concettuali.

Mediante la rilettura critica della disciplina collegata alla sua progettazione in  moduli si riesce ad accettare in modo più sereno i diversi stili e ritmi di apprendimento degli allievi ponendosi come strumento di base per la individualizzazione e differenziazione della proposta formativa.

La modularità consente di raggiungere obiettivi molto vari e significativi:

  1. significative per ciascun allievo;

  2. sistematiche ossia in grado di creare reticoli di conoscenze e non saperi parcellizzati;

  3. stabili cioè capaci di rimanere nel tempo come coordinate culturali;

  4. di base in senso epistemologico e pertanto collegate agli ultimi esiti della ricerca disciplinare;

  5. capitalizzabili e pertanto aperte all'acquisizione autonoma di nuovi saperi pur nella possibilità di una spendita immediata:

L'organizzazione modulare dell'attività didattica comporta alcune conseguenza definite:

    1. la rottura dell'organizzazione tradizionale delle classi chiuse e delle discipline rigidamente definite e collocate sul medesimo piedistallo;

    2. il superamento dell'unità oraria come standard;

    3. l'individuazione dei nuclei fondanti di ogni disciplina interno ai quali costruire i blocchi tematici;

    4. l'organizzazione all'interno e fra le discipline di blocchi tematici interconnessi o potenzialmente interconnettibili intorno ai quali costruire i moduli disciplinari o interdisciplinari;

    5. la costruzione di un nuovo modello organizzativo scolastico nel quale i docenti operano in base alle proprie competenze disciplinari ma inseriti in una rete modulare di discipline interrelate (logica reticolare).

La scelta modulare comporta la necessità di destrutturare e ristrutturare le discipline di insegnamento tradizionali in modo da perseguire il fine ultimo di organizzare in modo innovativo il sapere scolastico basato su competenze certificabili ossia su conoscenze consapevolmente contestualizzate e flessibilmente inseribili in realtà celermente variabili.

In tale contesto si abbandona la disciplina come compartimento stagno per spingere il docente a progettare moduli interconnettibili con le altre discipline.

Le ricerche pedagogiche recenti (Bruner, Gardner) affermano che la costruzione di una scuola autonoma nell'organizzazione e nella didattica può essere aiutata:

La modularità permette di cambiare le modalità dell'insegnamento e l'organizzazione dell'esperienza formativa degli studenti.
 

La certificazione delle competenze 
 

Per una efficace impostazione modulare occorre stabilire per ogni obiettivo:
1 ) i descrittori
2) il livello minimo irrinunciabile
 
 

Docente e modularità
 

Perchè la didattica modulare possa essere in grado di rispondere alle nuove esigenze del sapere occorre che il docente abbia la capacità? di:

  1. descrivere/attestare il percorso compiuto dagli studenti

  2. progettare la didattica superando la programmazione per obiettivi e passando ad una programmazione per mappe di competenza

Attuazione della modularità

Il percorso da seguire nella pratica per attuare una modularizzazione della discipline o di un curricolo potrebbe essere il seguente

  • analisi della disciplina;

  • individuazione dei nuclei fondamentali e dei blocchi tematici;

  • segmentazione del percorso;

  • organizzazione del percorso in unità omogenee;

  • individuazione dei rapporti infra e interdisciplinari con eliminazione delle ridondanze

  • strutturazione interna delle unità con particolare attenzione per le prove di verifica e agli indicatori ai fini della certificazione ( o attestazione in modo più attenuato)
     

Il modulo 
 

Il modulo (G. Domenici) costituisce una parte significativa ma altamente omogenea e unitaria (in termini di contenuti informativi offerti, di categorie e schemi concettuali proposti, nonchè di processi cognitivi attivabili) di un più esteso percorso formativo, disciplinare o pluri, multi, interdisciplinare programmato o programmabile, una parte del tutto, ma in grado di assolvere ben specifiche funzioni educative e didattiche, e di far perseguire ben precisi obiettivi cognitivi verificabili, documentabili (quando necessario certificabili) e capitalizzabili (cumulabili).

Una seconda definizione è quella data da Margiotta "Il modulo è una mappa organizzata di conoscenze ed esperienze che, attraverso percorsi semi strutturati, segnala il traguardo, gli ambienti, ed indica in modo dettagliato i passi, ma solo quelli che consentono di arrivare al tesoro. Sostituire il termine modulo al termine unità didattica è una rivoluzione copernicana in quanto costringe ad abbandonare l'ottica riduzionista dell'unità per promuovere in se stessi, insegnanti, e negli altri, alunni, la capacità di selezionare ed elaborare informazioni."

Occorre poi mettere in rilievo come la prima bozza del Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche (scomparsa nella formulazione definitiva) mette in rilievo come "il modulo è una parte del percorso formativo, anche articolato in unità didattiche, che ha una propria autonomia in quanto consente di raggiungere competenze  determinate in una o più discipline. La didattica modulare può comportare il superamento del gruppo classe e una diversa articolazione del lavoro dell'insegnante".

Già il Zuccon, in verità, nel 1980 con riferimento all'istruzione professionale, affermava che "il modulo è un itinerario didattico relativamente compiuto, utilizzabile in curricoli diversi, strutturato in modo che attraverso contenuti, esperienze, situazioni di apprendimento disciplinari e/o multidisciplinari, di ampiezza variabile, mediante una sequenza articolata di attività didattiche si raggiungono, in tempi flessibili, obiettivi ben identificati in termini di atteggiamenti, di conoscenze e di capacità. Ogni modulo è costituito da una serie di unità?didattiche: più moduli definiscono un grado formativo all'interno di un processo lavorativo".

Il modulo non è un nucleo chiuso ma il nodo di una rete di relazioni ed interferenze, interdisciplinari o tecnico-professionali.

L'estensione relativa del modulo e le caratteristiche che lo caratterizzano consentono il monitoraggio continuo delle variabili che identificano  il processo di insegnamento-apprendimento.

Nell'ottica già vista di snellire i programmi nazionali di insegnamento i moduli possono rappresentare i segmenti unitari dell?architettura del sistema d'istruzione.

A tal proposito occorre definire:

- l'indicazione univoca delle competenze da raggiungere

- i prerequisiti richiesti

- il livello di complessità degli argomenti trattati

All'interno del curricolo di studi programmato modularmente ogni modulo ha una vita molto flessibile, essendo possibile una sua eliminazione o una sua modifica (nei contenuti o nella durata) o una sua sostituzione o un suo cambiamento all'interno della sequenza prevista al fine di conformare la proposta formativa alle necessità dello studente. 
 

Le unità didattiche 
 

I moduli, a loro volta, possono essere costituiti da ulteriori segmenti unitari "le unità didattiche, che rispetto al modulo di cui fanno parte permettono di compiere le stesse operazioni che esso consente di fare nei confronti di un intero itinerario di istruzione, rendendo così particolarmente personalizzata la proposta didattica".

Le unità didattiche viste come unità minime di apprendimento si completano nell'ambito del modulo ed in collegamento con le altre unità. Di solito si propongono secondo uno sviluppo sequenziale 

E' importante che il modulo si ponga come obiettivo didattico prioritario il raggiungimento da parte degli allievi delle competenze minime fissate dai docenti anche sulla base di quanto effettivamente raggiunto negli anni passati  
 

La modularità nella normativa in vigore 

Il Regolamento sull'autonomia scolastica approvato con DPR 275/99 nell'art. 4 che disciplina l?autonomia didattica ritiene che al fine di realizzare l'autonomia didattica si possono adottare le forme di flessibilità ritenute più idonee, e, a fine esemplificativo, vengono individuate:

  1. l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività;

  2. l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;

  3. l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.

     

Un modello di progettazione modulare (ipotesi di schema)

Prerequisiti

Le conoscenze ritenute necessarie per affrontare il modulo

Finalità formative generali

Finalità ritenute utili da raggiungere al termine di un periodo di tempo di solito un anno scolastico

Obiettivi didattici disciplinari

Obiettivi che lo studente deve conseguire per ottenere una valutazione sufficiente

Obiettivi didattici trasversali

Obiettivi comuni a più discipline (es. abilità di lettura, espressive, di studio etc).

Contenuti

Titolo del modulo ed articolazione in unità didattiche

Tempi

tempo massimo di svolgimento di un modulo

Metodologie applicate

    1) lezione frontale

    2) lezione partecipata

    3) autoformazione

     4) ecc.

Strumenti utilizzati

  1. Testo scolastico adottato

  2. Libri

  3. Codici

  4. Letture integrative

  5. ecc.

Modalità? di verifica

  1. verifica orale

  2. verifica scritta

  3. soluzione di casi

  4. relazione alla classe

  5. autoverifica

Percorsi di recupero

Previsione sistematica di supporto all'alunno in difficoltà

Esempi di percorso

  1. schede di test relativi ai saperi minimi

  2. compiti mirati

  3. classi aperte

  4. sintesi

  5. ecc.


Elementi costitutivi del modulo (ipotesi ragionata). 
 

Titolo di due tre parole (TEMA ) 
 

Sommario: esplicitazione e descrizione del titolo  
 

Giustificazione: collocazione nel curriculum, ambiti contenutistici, raccordi interdisciplinari, aspetti di esercitazione, applicazione.
Ricerca, pratica operativa, laboratorio, stage, riferimento a obiettivi standard.
 
 

Finalità: scopi visti dalla parte dell?istituzione  
 

Prerequisiti (livello di scolarità)
E' la precisa individuazione del grado di preparazione posseduto dagli studenti per accedere al segmento del percorso formativo.
Sarebbe opportuno individuare con precisione conoscenze e competenze richieste, ma può essere considerato sufficiente avere la certificazione del credito dei moduli precedenti.
I prerequisiti non hanno la stessa importanza per tutte le discipline (vedi la differenza fra l'Italiano e la Matematica ).
Il concetto di prerequisito consente di rendere più mirata l'attività di recupero.
 
 

Obiettivi:

Le finalità generali del POF e della disciplina proprio perchè generali non sono definibili dal punto di vista quantitativo.

Gli obiettivi, invece, devono essere:

  • precisi

  • concreti

  • verificabili   

gli obiettivi sono espressi in termini di conoscenze, competenze e capacità? relativi alle 4 aree della comunicazione umana:

  • fisica-senso-motoria

  • emotivo-affettiva

  • cognitiva

  • socio-collaborativa

Gli obiettivi vengono poi dettagliatio ed articolati nelle unità didattiche  
 

Contenuti:
Le attività che si intendono svolgere, contenuti, problematiche a livello disciplinare, pluridisciplinare, interdisciplinare.

Mezzi spazi tempi e metodi: tutto ciò che di fisico e relazionale aiuta  a veicolare i contenuti concettuali.
 
 

Valutazione: indicazioni dei criteri e delle tipologie degli strumenti che si intendono adottare per verificare i processi, misurare prove e prestazioni, attribuire giudizi di valutazione, valutare l'insieme dei processi e dei risultati conseguiti. 

A tal proposito si potrebbe pensare, per moduli altamente qualificanti ad una fase valutativa consistente in tre prove:

- una prova scritta, pratica, test strutturato orientata alla verifica sintetica del raggiungimento degli obiettivi del modulo

- prova scritta, pratica o test a risposte chiuse o aperte orientati alla verifica analitica dei risultati didattici raggiunti

. prova orale   

E' importante la costruzione di una prova di ingresso del modulo e di una prova complessiva finale che costituirà la certificazione delle competenze acquisite che verranno registrate e formeranno la pagella dei crediti/debiti  
 
 

Modularità nuove tecnologie informatiche 
 

Le potenzialità della didattica modulare risultano accresciute in modo significativo dall?impiego dei mezzi informatici

Ai fini di una didattica modulare moderna ed efficace è opportuno seguire la via della multimedialità?.

L'apprendimento e l'uso delle tecnologie multimediali consente infatti di raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. offrire uno strumento di autoformazione moderno e flessibile, basato sull'uso di tecnologie e metodologie didattiche multimediali fortemente innovative rispetto ai metodi tradizionali

  2. ottenere una documentazione alternativa meno noiosa del materiale cartaceo e più completa data la possibilità di integrare media diversi

  3. consentire al docente di presentare le tematiche in modo innovativo e accattivante

  4. mettere a disposizione dello studente uno strumento di formazione guidata in grado di fargli acquisire conoscenze a abilità specifiche.


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