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Amore
Il tema amoroso nella letteratura dell’800 e del ‘900 viene proposto in forme molto diverse passando dal Romanticismo al Decadentismo e più in generale alla letteratura moderna. In
Manzoni l’amore
cristiano
di Renzo e Lucia si chiude nel matrimonio, voluto dalla
provvidenza divina; il voto di rinuncia pronunciato da Lucia viene
sciolto da Padre Cristoforo, che sanziona in tal modo il valore di un’unione
voluta da Dio, purificata dalla sofferenza e dal dolore. Leopardi: l’amore all’interno di una teoria del piacere indefinito.
L’amore
come interiorità negata dagli altri,
come esclusione dalla felicità e come rifiuto
della bellezza della
natura, è rivissuto nell’Ultimo canto di Saffo. Il suicidio
di Saffo richiama ancora il binomio amore-morte
che contraddistingue molti aspetti dell’amore romantico. Leopardi
non
conosce l’esperienza La
pensosa nostalgia del tempo che fugge accompagna dolorosamente il
chiudersi di una giornata festiva ( La sera del dì di festa ).
L’amore mancato, intuito come condizione vissuta
semplicemente da altri ( gli abitanti del borgo ) è una forma di piacere
fragile e instabile che si pone come semplice interruzione del
dolore (La quiete dopo la tempesta ). Il
ricordo < rimembranza > di queste sensazioni e di
questi slanci adolescenziali viene rievocato nell’isolamento e nella
solitudine. Poco alla volta la caduta delle speranze giovanili
inaridisce anche il sentimento ( A se stesso
) la stessa capacità di provare sentimenti si vanifica in un
pessimismo totale. In
Verga l’amore è esperienza difficile e mai pacificatamene
vissuta. E’ esasperazione passionale ne La lupa, è gelosia
e vendetta in Cavalleria rusticana e in Jeli il pastore.
E’ legame tenace nell’Amante di Gramigna, calcolo,
legato all’avanzata sociale di Mastro don Gesualdo ed al
salvataggio economico di casa Trao. La morte in solitudine di Gesualdo
testimonia dell’assenza di qualsiasi legge d’amore che regga il
mondo verghiano. Anche l’umile e devota Diodata non rompe questa
logica di esclusione. L’amore
è infine ridotto nei Malavoglia alla variabile economica
nell’impossibile matrimonio di
Mena e Brasi Cipolla. L’amore non ha mai uno spazio autonomo: è del tutto scavalcato dalle logiche economiche del nucleo famigliare, della casa e del lavoro. L’esperienza
d’amore è negata a Pascoli.
Il primo trauma è la morte precoce del padre e poi della madre,
che priva la casa-nido di quel calore di affetti indispensabile
per elaborare l’esperienza della famiglia, cementata dall’amore
coniugale.( X Agosto ) Pascoli
idealizza la casa
contadina ( La siepe
), ove la donna è l’emblema dell’unità e della coesione
di una piccola e laboriosa comunità rurale. Nel
Gelsomino notturno < epitalamio, poesia benaugurante in onore
di due recenti sposi > il tema dell’ amore coniugale si
confonde con quello della probabile futura nascita di un figlio. Ma
l’evento suggerito dal simbolo floreale ( il calice del fiore come il
grembo della madre pronto ad ospitare una nuova vita ……È
l'alba: si chiudono i petali /
un poco gualciti; si
cova, /
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
) si
confonde nuovamente con simboli ed echi di morte che rendono sia
l’esperienza della nuova famiglia che dell’unione
matrimoniale, insidiata
dai ricordi troppo dolorosi. In
D’annunzio il tema amoroso sembra presente in un po’ tutti i
suoi romanzi a cominciare dal Piacere. In realtà i rapporti con
i personaggi femminili sono condizionati dall’esasperata volontà di
ricreare forme di bellezza e distinzione proprie del
superuomo ( estetismo ). L’amore come abbandono, trasporto,
donazione di sé non ha spazio in D’Annunzio. Esso è invece
tensione , esasperazione, affermazione del superuomo in vicende
d’eccezione che talvolta si capovolgono nel dramma e nella sconfitta
. Nel Trionfo della morte il duplice suicidio dei protagonisti
Giorgio Aurispa ed Ippolita Sanzio segna l’impossibilità di vivere
stabilmente una passione troppo estenuante e vuota nella sua sensualità.
Nel Piacere è impossibile da rivivere la relazione
tra l’esteta Andrea Sperelli ed Elena Muti, mentre nel Fuoco
si consuma, in un’atmosfera autunnale, la passione di
Foscarina per l’imaginifico Stelio Effrena. Un’atmosfera
di
amore
per la natura quasi divinizzata (
sentimento panico di condivisione del tutto ) si ha nella Sera
fiesolana dove si abbandonano le tensioni esasperate dei romanzi ed
emerge un’atmosfera delicata e musicale, quasi religiosa, in
cui prende forma il miracolo delle tenebre. L’amore per le cose
( colline, vegetazione, pioggia primaverile, profumi…) prende il posto
dell’attrazione un po’ ambigua per la bellezza femminile. Anche gli
elementi naturali ( vegetazione, fiori, acque, ….) capaci di propagare e rendere percepibile il segreto regno
d’amore delle cose, vengono talvolta personificati oppure
coinvolti nell’immedesimazione panica dell’uomo con la
natura ( La pioggia nel pineto ). I
Futuristi dicono che l’analogia
non è altro
che l’amore
profondo che collega le cose distanti, apparentemente
diverse ed ostili.
Qui il concetto di
“amore” è metafora che indica il legame analogico che
riunisce i vari elementi della realtà colti simultaneamente attraverso
la nostra vigile percezione. Il linguaggio immaginativo ( parole in
libertà ) deve esprimere tali legami, attraverso forme espressive
creative, che non semplicemente descrivano il mondo, ma diano l’idea
della corrispondenza simbolica tra oggetti, eventi, situazioni anche
lontane tra di loro ( la velocità ed il movimento sono i
nuovi parametri interpretativi del reale ). Ungaretti
parla in Veglia di lettere piene d’amore
scritte
dopo una nottata passata accanto ad un compagno massacrato. Il
sentimento d’amore per l’umanità qui si connota di solidarietà,
di pietà per le vittime della violenza della guerra. Il nuovo
sentire si produce nel momento più cupo per la vita del poeta ( è
definita una corolla di tenebre ). |