Indice Habitat Avanti Indietro

La casa rurale della zona periferica: caratteri generali.

Caratteri generali dell'habitat della zona periferica

Come si è visto  esiste nel Vercellese una zona periferica variamente distribuita nell'area risicola e a coltura mista che va dai comuni di Lenta ( zona parafluviale del fiume Sesia ) fino a Trino e Palazzolo ( pianure di Asigliano e di Fontanetto Po ), proseguendo fino a Lamporo, Crescentino e Santhià ( zona a coltura mista ). Comune alla zona periferica e caratterizzante la sua tipologia di abitazione rurale è - come si è visto nello sguardo di sintesi - il predominio della piccola azienda a conduzione familiare. In essa i complessi costruttivi sono di dimensioni piuttosto ridotte e di composizione assai semplice.

Gli elementi essenziali ridotti a quattro: casa d'abitazione, stalla-fienile, tettoia e spazi liberi.  La combinazione dominante è quella più elementare a blocco unico: casa, stalla-fienile, tettoia, con antistante cortile.

L'orientamento delle abitazioni e degli ingressi

Comunque risulti poi la disposizione di questi elementi attorno agli spazi liberi, è comune a tutta la zona  ( ad eccezione della sua parte nord-est parafluviale)  la soluzione di tre problemi tra loro strettamente connessi:
- quello dell'esposizione delle case
-
quello della posizione di queste rispetto alle strade
- quello degli accessi.

- L'orientamento della facciata della casa è sempre compreso nell'angolo che va da sud-est a sud-ovest.
- La facciata della casa è sempre rivolta verso il cortile
-
Le disposizioni rispetto alle strade e le comunicazioni con esse possono invece variare, ma solo nei limiti consentiti dalle due costanti su enunciate. Il numero dei casi possibili è quindi assai ridotto. La casa può essere posta trasversalmente alla strada o parallela ad essa.

Nel primo caso gli accessi saranno costituiti da cancelli posti su uno dei lati liberi del cortile, lungo il fianco della casa. Nel secondo caso occorre distinguere tra il lato meridionale e quello settentrionale della strada. Tenendo presente che la facciata deve essere rivolta a mezzogiorno e dare sul cortile, la disposizione sarà necessariamente quella dello schema b. Cioè lungo il lato sud della strada si ha il muro posteriore della casa e lungo quello nord il muretto del cortile ( o la tettoia opposta alla casa ). Nel primo caso l'accesso carraio sarà dato da un androne con volta a botte, ricavato nel corpo dell'edificio principale e sarà chiuso da una grossa porta in legno ( purtùn ) ad arco, in cui è ritagliata una portella     ( purtìn, purtina ) per il passaggio delle persone. Nel secondo caso si accederà quasi sempre da un semplice cancello con portella a fianco, o da un portone, se il passaggio è aperto nel muro posteriore della tettoia.

 

Disposizione delle case rispetto alle strade e tipi di accessi


 

I fabbricati della zona periferica sono in prevalenza anteriori alla prima guerra mondiale, sebbene non manchino anche molte case costruite tra le due guerre in relazione al fenomeno già rilevato del formarsi della piccola proprietà contadina. Sono invece molto meno numerose le case costruite negli ultimi vent'anni. Si hanno poi da alcuni anni a questa parte sempre più frequenti esempi di ammodernamento di case vecchie. Questi vanno dalla più comune sostituzione delle pianelle laterizie con piastrelle di marmiglia, al rifacimento quasi totale dell'edificio, passando per diversi gradi come la sostituzione delle antiche volte con solai in travatura di ferro, la suddivisione dei grandi vani di un tempo in due o tre ambienti, la sostituzione degli sporti in legno con quelli in cemento o lastre di pietra, e  la costruzione di servizi igienici moderni. In particolare la cucina risulta trasformata per la sostituzione del focolare con cucine economiche e fornelli a gas, la costruzione dell'acquaio, la suddivisione in cucina vera e propria e tinello. Trasformazioni sono pure in atto nelle stalle, ma si limitano per lo più al risanamento del fondo e alla costruzione ( meno frequente ) di cunette di scolo e di concimaie a fossa in cemento, mentre per quanto riguarda l'aerazione, l'attacco delle bestie, l'abbeverazione e le mangiatoie dominano ancora i metodi antichi, notoriamente antirazionali ( anche se occorre sempre ricordare che la rilevazione è ferma agli anni '60 ). Sempre di data recente e comune a tutta la zona periferica è lo sviluppo delle tettoie e delle rimesse, dovuto all'accrescersi degli attrezzi e delle macchine agricole, all'immagazzinamento della paglia in balle, al maggior consumo di foraggi nella stalla.


La disposizione degli edifici indicato nello schema b si ha solo nei centri e solo quando non vi siano strade secondarie lungo un altro lato del cortile, che in questo caso l'accesso è per lo più sul fianco a mezzo di cancello. Sempre sul fianco è nelle case sparse o disposte in nuclei non troppo serrati. In questi ultimi casi la regola dell'orientamento delle case si può dire non soffra eccezioni, mentre nel centro di alcuni abitati, dove le case sono a ridosso l'una dell'altra e difettano gli spazi liberi, si possono avere delle disposizioni diverse. L'eccezione diventa invece regola per alcuni paesi del settore nord-orientale lungo la Sesia, come Arborio, Ghislarengo e Lenta, composti di molte piccole corti allineate lungo le vie principali, con poche soluzioni di continuità.

Interessante sotto questo aspetto è un confronto tra l'abitato di Lenta  e quello di Asigliano. Mentre in quest'ultimo centro vige la regola su esposta, per cui la disposizione delle vie e delle case dipende dalla orientamento quasi costante della loro facciata verso sud - ovest e abbondano le stradicciole laterali con accesso sul fianco del cortile, a Lenta invece la disposizione serrata e simmetrica degli edifici prevale sul criterio dell'orientamento: tutte le case danno sulle due vie principali disposte a croce e, poiché la facciata è sempre verso il cortile interno, essa può essere rivolta verso uno qualunque dei punti cardinali, a seconda del lato della strada in cui è posto l'edificio. L'ingresso poi è sempre costituito da un androne che attraversa il corpo dell'abitazione. 
 


Il centro di Asigliano con numerose stradicciole laterali alle abitazioni.

Il centro di Lenta con disposizione più serrata degli edifici


Passando dalle costruzioni più antiche alle più recenti si nota in genere una sempre maggior uniformità del tipo della piccola cascina, in quanto vanno perdendosi molti degli elementi differenziali che un tempo potevano dare origine a differenti varietà, anche entro settori assai ristretti. Oggi la piccola cascina tende ad assumere la forma più elementare della casa-blocco. Le strutture dell'edificio sono assai semplificate ( eliminazione di archi, di volte e perciò snellimento dell'ossatura dell'edificio ). Anche gli elementi estetici propri di alcuni tipi di case più antiche, come archi con funzioni ornamentali, i loggiati, i cornicioni, le lesene, gli abbaini spariscono e le facciate assumono un aspetto lineare e spoglio.
 


  Fonti bibliografiche:
-  G. De Matteis - La casa rurale nella pianura vercellese e biellese - Torino 1965, pp. 25 - 28
 

Home page, Habitat rurale