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L'angoscia urbana di Edward Munch

E.Munch, Sera sulla via Karl Joan, 1890.

Il pittore norvegese, che soggiornò a Parigi e conobbe l'opera di Van Gogh, di Toulouse -Lautrec e di Gauguin, interpreta in modo visionario e decisamente forte la crudele estraneità della città verso il singolo. L'ostile, allucinata presenza dei passanti, si esprime nei volti alterati, contraffati in luminescenti maschere che compongono lo spettrale corteo della folla anonima. Il linguaggio figurativo di Munch e l'uso del colore sono già decisamente espressionisti. Nel suo diario parigino l'artistai annota:
" Mi ritrovai sul Boulevard des Italiens- con le lampade elettriche bianche e i becchi a gas gialli - con migliaia di volti estranei che alla luce elettrica avevano l'aria di fantasmi".
E più volte, come un incubo, ritorna nelle sue opere la visione di una massa sonnambula e straniera. L'artista si identifica in quel viandante solitario che va controcorrente mentre le finestre gialle gridano la loro minaccia e l'ombra scura dei cipressi ricorda il cuore dell'opera più famosa di Bocklin "L'isola dei morti"(1880),

 

vKJ
E. Munch, Sera sulla via Karl Johann, 1892
 


Edvard Munch, L'urlo, 1885



Edvard Munch, , 1885


E. Munch, Malinconia, 1892




E. Munch,

 



Edvard Munch, La danza della vita, 1885

 

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