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Il Vercellese: geologia e pedologia
Caratteri geopedologici del territorio e distribuzione delle acque per gli usi agricoli



Immagine tratta da   De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, estratto da Studi geografici su Torino e Piemonte, n°2, 1965
 


Le alluvioni che costituiscono i terreni della zona vercellese presentano caratteristiche differenti per quanto riguarda l’alterazione chimico-fisica: infatti, l’alta pianura < area indicata nel cartogramma con il tratteggio verticale > è contraddistinta da terreni molto compatti, chimicamente alterati ( ferretizzati ) ed asfittici, mentre nella bassa pianura < area gialla >  si riscontra una maggiore azione erosiva dei corsi d’acqua.

La situazione morfologica attuale della zona dipese prevalentemente dall’avvicendarsi di diversi fenomeni climatici: in primo luogo le varie espansioni glaciali e, in secondo luogo, l’azione erosiva delle acque. Durante le glaciazioni si ebbero, con l’avanzamento del ghiacciaio della Valle d’Aosta, la formazione di diverse cerchie moreniche, che si rinnovarono continuamente, ma anche la loro rielaborazione da parte dei numerosi scaricatori, con la nascita, all’esterno delle stesse cerchie, di una piatta conoide di depositi alluvionali. Con il ritiro dei ghiacciai si instaurò un clima steppico, caratterizzato da forti venti che asportarono le parti più superficiali dei depositi, portati così verso valle. In seguito si ebbe l’affermazione di un clima subtropicale che fece assumere alla rete idrografica un nuovo ruolo, quello di agente erosivo, specie nell’alta pianura che venne profondamente segnata. I corsi d’acqua dettero poi origine ad isolati lembi di altipiano e, in una nuova glaciazione, ad uno strato di detriti più basso e recente.

 Condizioni morfologiche attuali

Bassa pianura

1)     Nella zona delle Grange  e nella fascia di territorio ad ovest del canale Cavour il terreno è composto, nello strato più profondo, da alluvioni ghiaiose poco alterate, ricoperte da sabbie fini, e forma un sistema di terrazzi digradante verso sud-est;

2)     Nella sezione orientale ( Pianura di Asigliano, zona centrale di Crova, Sali e Salasco ) in profondità risiedono depositi alluvionali più recenti, coperti da argille limose impermeabili su cui poggiano sedimenti sabbiosi dovuti all’acqua di irrigazione del riso: questi terreni sono i più adatti alla coltura per la presenza sia di uno strato superficiale permeabile sia di uno più profondo impermeabile, che consentono di trattenere maggiormente l’acqua;

3)    Ai margini degli alvei del Po e del Sesia si trovano tracce di alluvioni medio-recenti o recenti, ghiaiose e ghiaioso- sabbiose con la quasi totale asportazione dello strato di argilla più antico;

4)     Ne La Costa”, zona di altipiano che rompe l’unità morfologica della bassa pianura e si estende tra Rive e la Cascina San Maurizio, si hanno molti punti in comune con la Baraggia, ma è anche presente, a differenza di quest’ultima, uno strato di alluvioni sabbiose recenti che conferiscono al terreno una maggiore fertilità
5)
     Nella zona di Montarolo ( nord – ovest di Trino ) si trova un altro terreno baraggivo con depositi argillificati giallastri;
 



La collina della Madonna delle Vigne nella zona di Montarolo



6)
     Nella zona di San Grisante ( sud – est di Lamporo) si ha un terrazzo di argille sabbiose lacustri che formano una piccola torbiera

► Alta pianura

Qui si trovano tracce di tutte le alluvioni più antiche. Nei terreni del Brianco ( sud – est di Carisio) lo strato più profondo è costituito da alluvioni ciottolose, grossolane di colore rosso-bruno ( per via dell’elevato grado di alterazione chimica), ricoperte da uno strato si sabbie di origine eolica. Il paleosuolo di tutta l’alta pianura è parzialmente alterato in ferretto: è importante osservare che questi terreni presentano per lo più componenti argilloso-limosi  che li rendono impermeabili, compatti e quindi sterili. Adatti comunque a trattenere l'acqua utile per la germinazione del riso.
L’alta pianura presenta incisioni da parte di alluvioni disposte a terrazzo relativamente antiche, soprattutto tra Gattinara e Albano, a Carisio e tra Massazza, Benna e Candelo.

Al livello inferiore vi sono alluvioni più recenti, prevalentemente ghiaiose, degli alvei abbandonati o attivi dei principali corsi d'acqua ( torrenti Rovasenda, Marchiazza, Ostola, Elvo, Cervo e il fiume Sesia ). Queste alluvioni, geologicamente più giovani, fiancheggiano la rete idrografica in sottile striscia, allargandosi solo presso le confluenze dei torrenti, cioè a valle di Albano, Villarboit, Formigliana e Casanova Elvo. Questi terreni sono meno alterati di quelli dell'altopiano baraggivo e pedologicamente migliori. Infatti presentano uno "scheletro" più abbondante, una ridotta presenza di argilla, una maggiore percentuale di humus e azoto organico e una minore acidità.
 


Rappresentazioni geomorfologiche di dettaglio
 


 


Provincia di Vercelli,  Settore Pianificazione Territoriale, Carta Geomorfologica della Provincia di Vercelli - Comune di Asigliano Vercellese
 


  Fonti bibliografiche:
- PROVINCIA DI VERCELLI, Settore Pianificazione Territoriale, Carta Geomorfologica della Provincia di Vercelli
- http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/dwd/geomorf20.pdf
- Carta geologica d'Italia I.G.M 1:1000.000, foglio 57 - Vercelli
- Bonsignore, Bortolami, Sacchi, Note illustrative della Carta Geologica d'Italia, foglio 56 e 57; Napoli 1969
- http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/sita3.htm
-  http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/sita3.htm
- http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/dwd/cartavulso.pdf
- http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/dwd/cartavulse.pdf
 

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