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Il reticolo delle acque nel Vercellese
Il Canale Cavour - L'Associazione di Irrigazione Ovest Sesia - La canalizzazione - Falde e risorgive

La configurazione della rete irrigua

Nella pianura vercellese  troviamo una rete idrografica naturale, formata dal fiume Sesia, dal Po e dalla Dora Baltea e da torrenti nell’altopiano baraggivo, le cui magre non garantiscono la continua irrigazione della zona.
La Baraggia è attraversata dal torrente Cervo che la divide in due parti, a loro volta divise da  torrenti minori e canali.
La Bassa pianura presenta tre fiumi molto importanti: il Sesia, il Po e la Dora Baltea, e una vasta opera di canalizzazione, necessaria all’irrigazione della plaga risicola. Il Basso vercellese  ha una struttura più uniforme caratterizzata da terrazzi che delimitano l’andamento della Bona e della Marcova ( i due affluenti del Sesia ).
 

 

Fiumi e torrenti

Il Po ha origine dal Monviso e bagna i territori di Crescentino, Palazzolo, Fontanetto e Trino. Il suo regime è misto, di tipo nivo-pluviale con magre meno accentuate. Grazie al Canale Cavour riesce ad integrare il regime pluviale e idrico nell’alta pianura a causa delle magre estive dei torrenti prealpini.

Il Sesia ha origine dal Monte Rosa ed è alimentato dalle nevi e dalle sorgenti delle vallate alpine situate sopra Alagna. Il suo regime è primaverile, caratterizzato da riduzioni di portata nei mesi di luglio ed agosto. Le sue disponibilità idriche sono utilizzate per l’irrigazione della sponda sinistra, a beneficio del Novarese e della Lomellina. Il fiume scorre da nord a sud bagnando i territori di Gattinara, Lenta, Ghislarengo,  Arborio, Greggio, Albano, Oldenico,  Caresanablot, Vercelli,  Prarolo,  Pezzana,  Caresana,  Motta dei Conti  e sfocia nel Po presso Casale Monferrato.

Alla pianura vercellese appartengono tre derivazioni di sponda destra: la Roggia comunale di Gattinara (canale posto a quota più elevata), la Roggia Marchionale di Gattinara, che provvede all’irrigazione  del torrente Rovasenda, e infine la Roggia comunale di Lenta  per l’irrigazione dei prati.

La Dora Baltea nasce dal Monte Bianco, percorre tutta la Valle D’Aosta e bagna Ivrea, Saluggia e Crescentino. La sua importanza è dovuta anche al fatto che consente l’irrigazione della plaga risicola nel periodo che va da maggio a settembre.

L’Elvo ha la sua sorgente sul Monte Mara nelle prealpi biellesi e bagna i territori di Salussola,  S.Damiano, Carisio, Casanova e Collobiano. Il suo corso delimita il confine tra alta e bassa pianura e il suo regime è soggetto a riduzioni del periodo estivo. Le sue derivazioni sono: di sponda destra la Roggia Cavallera (comune di Carisio) e la Roggia Ghibellina ( comune di Santhià ), mentre quelle di sponda sinistra  sono la Roggia Massa di Serravalle e la Roggia Marana che bagna il territorio di Salussola.

Il Cervo ha la sua sorgente sul Lago della Vecchia nella Valle di Andorno e bagna i territori di Buronzo, Balocco, Formigliana, Oldenico, Villarboit, Collobiano. Il suo regime è simile a quello dell’Elvo e le sue derivazioni sono: la Roggia Marchesa del territorio di Candelo e la Roggia di Busonengo del territorio di Balocco, per quanto riguarda la sponda di destra, e la Roggia di Buronzo, Bastia, Villarboit, la Roggia di Balocco e la Roggia Berzetti del territorio di Formigliana, che appartengono alla sponda di sinistra.

Il Rovasenda è un piccolo torrente di regime pluviale, che discende dai monti di Sostegno e Curino e bagna i territori di Villa del Bosco, Rosaio, Rovasenda, S. Giacomo Vercellese, Villarboit e si immette nel Cervo.

Il Marchiazza è un torrentello che ha origine nelle colline di Lozzolo e attraversa il territorio di Rovasenda, Arborio, S. Giacomo Vercellese, Villarboit, Greggio, Albano e si immette nel Cervo.
Questi ultimi torrenti non alimentano canali di importanza e la loro acqua è utilizzata solo per l’irrigazione dei terreni limitrofi. Il Marcova è uno dei più piccoli torrenti che si trovano nella bassa pianura e non presenta un regime e una portata particolare. Scorre presso Tricerro, Costantana, Pertengo e Caresana. Il Bona ha le caratteristiche molto simili al Marcova e scorre lungo il territorio di Asigliano.

Il Canale Cavour , derivazione in sponda sinistra dal Po, benefica con le sue acque zone di media e bassa pianura, ed anche alcune plaghe di alta pianura, sfruttando l'andamento della sua topografia, che consente al suo percorso di spingersi fin in Lomellina e nel Novarese, nel comprensorio dell'est-Sesia, dopo aver abbandonato il territorio vercellese a nord del comune di Greggio.
Le derivazioni di sponda sinistra della Dora Baltea sono: il Naviglio d’Ivrea, che fornisce acque d’irrigazione alla media e bassa pianura e si estende nei territori di Cigliano, Santhià, San Germano, Salasco e Vercelli;
il Canale della Mandria, che è  diramazione del Naviglio d'Ivrea in prossimità di Cigliano. Le sue acque vengono scaricate nel torrente Elvo nel territorio di Salussola, correggendo il suo regime idrologico a minimo estivo;
il Canale Depretis, che scorre in territorio di Bianzè, Santhià e Carisio;
il Sussidiario Farini, nel quale le acque della Dora Baltea integrano il deficit di portata del Canale Cavour;
il Canale del Rotto, che bagna il territorio di Saluggia.

 

RIFERIMENTO CARTOGRAFICO DI DETTAGLIO
 

Le utenze e l'utilizzazione delle acque nel territorio vercellese

Le utenze e l'utilizzazione delle acque nel Vercellese sono regolate per la maggior parte dall'Associazione d'Irrigazione dell'Agro Ovest Sesia. Essa nasce nella metà del secolo scorso per ovviare al diffuso disordine irriguo causato dalla mancanza di coordinamento nella gestione delle acque, tale da determinare forti sprechi ed impedire un'efficace crescita dell'agricoltura. L'Associazione, costituita con la legge nr. 1575 del 3 luglio 1853, riuniva, nella forma privatistica ancora oggi in vigore, i proprietari dei beni rurali nel territorio compreso tra la Dora Baltea, il Sesia e il Po, i fiumi che costituiscono i confini del comprensorio consortile con una superficie territoriale di oltre 160.000 ha.
Il 40% della produzione nazionale di riso proviene dalle acque irrigue dell'Associazione, ove la coltura occupa quasi l'80% della superficie agraria. L'acqua utilizzata per l'irrigazione del comprensorio viene immessa in un  articolato insieme di corsi d'acqua con uno sviluppo complessivo di circa 9000 km. La rete irrigua principale è in gran parte costituita da canali già di pertinenza dell'Amministrazione Generale dei Canali Demaniali d'Irrigazione ( Canali Cavour). Per effetto della legge nr. 984 del 27 dicembre 1977, ai Consorzi d'Irrigazione Ovest-Sesia ed Est-Sesia è stato consegnato tale importante complesso di opere per la sua gestione. Per la gestione dei canali di interesse comune l'Associazione Ovest-Sesia di Vercelli ed Est-Sesia di Novara hanno costituito nel 1978 la Coutenza Canali Cavour.
L'irrigazione, praticata con i  tradizionali metodi dello scorrimento e della sommersione, consente il riuso non solo delle colature superficiali, ma anche delle acque percolate nel sottosuolo. Infatti la falda freatica, alimentata dalle irrigazioni, esercita una funzione di accumulo e di restituzione delle acque di irrigazione attraverso i fontanili e le risorgive, consentendo di riutilizzare più volte le medesime portate irrigue e mantenendo l'equilibrio delle acque sotterranee.

La stagione irrigua del riso inizia verso la fine di marzo e dura fino al mese di agosto. Le carenze si avvertono all’inizio della stagione irrigua, quando la Dora Baltea è ancora in regime di magra invernale. Altro periodo critico è quello dei mesi di luglio e agosto quando i corsi d’acqua a carattere torrentizio come l’Elvo, il Cervo e il Sesia, sono soggetti a regimi di magra.
Le caratteristiche delle acque di irrigazione sono abbastanza buone:
- in quelle del Po abbiamo delle condizioni ottimali grazie al grado di torbidità molto basso ed alla temperatura di 16-17° all'inizio dell'estate, adatti per la coltura risicola;
- in quelle del Sesia si riscontrano temperature uguali a quelle atmosferiche, a causa della loro disposizione in velo sottile su un letto piuttosto ampio;
- in quelle della Dora Baltea si riscontrano torbide sensibili, con temperature estive attorno ai 14°
- le acque utilizzate con i  canali colatizi raggiungono temperature elevate durante il periodo estivo ( 19-20°), ma sono fredde durante l’inverno, essendo sovente stagnanti. Esse presentano inoltre un maggior contenuto di sali rispetto a quelle dei fiumi.

Nel basso vercellese sono importanti i fontanili e le risorgive le cui acque sono utilizzate per l’irrigazione. L’area caratterizzata da questo fenomeno è compresa tra S. Germano, Bianzè, Ronsecco e Salasco, anche se il territorio più interessato è Fontanetto Po.

 


L'acqua delle risorgive limpida e filtrata e con temperatura costante
 è l'habitat ideale per le erbe acquatiche. ( Foto Borgia )
 



Una risorgiva nel centro di Bianzè prima che uno scolo fognario ne provocasse l'eutrofizzazione ( Foto Borgia )

Caratteri geopedologici del territorio e distribuzione delle acque per gli usi agricoli


La pianura vercellese digrada impercettibilmente verso sud-est. Le canalizzazioni hanno sfruttato questa caratteristica per mantenere un'efficiente distribuzione dell'acqua anche a distanze notevoli dalle prese sui grandi fiumi - Cartogramma tratto da Borgia ( a cura di ) Le risaie del Vercellese, Guida al paesaggio, alla storia, alla natura delle terre d'acqua - Regione Piemonte

 

Il riso nel vercellese cresce nei terreni argillosi dove altre coltivazioni non sono possibili. La pianura, nella provincia di Vercelli, presenta una successione geologica tipica delle aree padane appoggiate alle Alpi. Dai piedi delle montagne si passa a una fascia di alta pianura sui 250-200 metri sul livello del mare, intervallata dai conoidi alluvionali dell'Elvo, del Cervo, del Rovasenda e dello stesso Sesia, con avanzi di depositi morenici. Qui i terreni dominanti sono di tipo argillosoPiù in basso a partire dalla linea corrispondente al corso del canale Cavour inizia la pianura vera e propria dal terreno non uniforme. Dal punto di vista delle tipologie di terreno il triangolo di pianura vercellese compreso tra Crescentino, Motta dei Conti e la stessa Vercelli si può dividere in varie parti che comprendono sostanzialmente una parte di terreni sabbiosi lungo le fasce fluviali del Sesia e del Po, un'altra di terreni misti e di terreni argillosi alle falde della collina della Partecipanza ( Trino ) e nella zona di San Grisante ( Crescentino ).
 

Camere di  risaia e sistema di bocche e arginelli per l'ingresso e il deflusso dell'acqua


Disegno di G.Palazzo tratto da Borgia ( a cura di ) Le risaie del Vercellese, Guida al paesaggio, alla storia, alla natura delle terre d'acqua -
Regione Piemonte
 

" L'acqua di sommersione circola nelle camere di risaia seguendo la leggera pendenza naturale della pianura vercellese. Dal canale che deriva l'acqua da un grande fiume, si passa a un canale distributore di sezione più piccola. Da qui partono i canali locali che, sbarrati a turno, immettono l'acqua nelle camere. Questa da una camera all'altra garantendo un flusso lento ma costante. ( ... ) Le camere sono poste ad altezze diverse, a scalare, lungo le locali curve di livello. In ogni argine c'è una bocchetta che permette all'acqua di non crescere troppo di livello nella camera superiore e di defluire in quella inferiore.
 


Camere di irrigazione poste a livelli diversi seguendo le linee di livello del terreno e bocchette di scorrimento dell'acqua -
Foto tratta da Borgia ( a cura di ) Le risaie del Vercellese, Guida al paesaggio, alla storia, alla natura delle terre d'acqua -
Regione Piemonte
 


Fonti bibliografiche:
- Pietro Monti, L'irrigazione nel Vercellese, Vercelli 1978
- Associazione d'Irrigazione dell'Agro all'Ovest del Sesia in Vercelli, Opuscolo illustrativo
- M. Borgia ( a cura di ) Le risaie del Vercellese, Guida al paesaggio, alla storia, alla natura delle terre d'acqua - Regione Piemonte
 

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