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Multimedia Tool Book 4.0

Sono qui riportate alcune essenziali nozioni sul software utilizzato per la costruzione dell'ipermedia. Il testo è tratto dal manuale d'uso predisposto dagli alunni.

COS’ E’ TOOLBOOK?

  ToolBook è un programma che permette la creazione di  ipermedia ( libri elettronici multimediali capaci di unire testi ad immagini, suoni, eventuali filmati ) e sfrutta uno specifico linguaggio di programmazione ( open script ) che consente di attivare una serie numerosa di eventi partendo dai suoi oggetti fondamentali ( sfondi, pagine, bottoni, campi di testo, hotword o parole calde ).

  AMBIENTE DI LAVORO DI TOOLBOOK

  Quando ToolBook viene attivato appare la finestra principale del suo ambiente di lavoro, dalla quale si parte per la creazione dell’ipertesto progettato.  La  finestra principale dell’ambiente di lavoro è caratterizzata dalla barra del titolo (prima riga in alto) in cui è evidenziata la scritta Multimedia ToolBook – (Untitled), seguita dalla sottostante barra dei menu con le voci: File, Edit ,View ,Page ,Object, Text, Draw, Tools, Index ,Help. Tutte le suddette voci sono attive e richiamandole mostrano un menù a tendina. Inoltre vi è una serie numerosa di icone che richiamano la  barra degli strumenti  ( Tool bar ) che permette la costruzione e la gestione degli oggetti.

Al centro si trova la zona vuota nella quale si può operare, cioè la vera e propria “pagina” del programma. In fondo si trova la barra di stato, che fornisce utili informazioni circa i vari strumenti che vengono utilizzati. Fermando il puntatore sui vari pulsanti della barra del menù o della tavola degli strumenti, senza cliccare, si può leggere nella barra di stato una spiegazione circa le funzioni dei vari bottoni.

GLI OGGETTI DI TOOLBOOK

  Per mezzo dell’interfaccia grafica della finestra principale di ToolBook (barra degli strumenti )  è possibile: creare campi di testo (zone entro le quali è possibile introdurre un testo), creare pulsanti per i collegamenti, disegnare forme, linee e impostare i colori e le dimensioni degli stessi. Operando sulla barra di stato o sui menù a tendina si possono importare immagini, creare nuove pagine, copiarne, spostarne o cancellarne altre,  animare oggetti e altro ancora. I vari oggetti possono essere collegati ad un comando che produce un evento, ( ad esempio ad un click del mouse si può realizzare il passaggio ad una nuova pagina del book ). Questo comando è costituito da una serie di istruzioni compilate in OpenScript, il linguaggio di programmazione di ToolBook.

Lo sfondo (Background), le pagine, i campi di testo e le immagini sono gli oggetti di ToolBook, i quali, posti a diversi livelli, a seconda della loro tipologia, possiedono determinate proprietà. Le principali proprietà degli oggetti sono:

·         Il nome (Name);

·         Il numero di identificazione (ID), che viene attribuito direttamente dal programma in modo progressivo;

·         Lo strato (Layer), che rappresenta l’ordine con cui un oggetto si trova nella pagina o nello sfondo rispetto agli altri oggetti.

·       Lo “script” dell’oggetto, cioè la serie di istruzioni compilate in OpenScript, che permettono di seguire un comando al verificarsi di un dato evento.  

CREAZIONE DEGLI OGGETTI DI TOOL BOOK

·         LO SFONDO - La creazione dell’ipermedia parte dall’impostazione di uno sfondo, l’oggetto di strato più basso ( primo piano ) che sarà comune a tutte le pagine del book così come gli oggetti che sono stati creati su di esso.

·         LA PAGINA   - E’ un altro oggetto del book ( secondo piano ) che si posiziona con gli oggetti su di essa inseriti sul background ( sfondo ) lo spazio comune condiviso da tutte le pagine.

·         I BOTTONI - Sono pulsanti creati con la barra degli strumenti di MTB4.0, utili per aprire nuove pagine e quindi per inserire approfondimenti legati all’analisi di un tema o di un argomento. Vi sono diversi tipi di bottoni che possono essere adattati alle esigenze dell’utente.

  ·         I CAMPI DI TESTO - Sono spazi creati con la barra degli strumenti di MTB4.0 che permettono di digitare direttamente il testo, oppure di importare o incollare parti di testo prodotte in word o in altri programmi di gestione di testi ( Acrobat 3.0 ).

·         LE HOTWORD ( PAROLE CALDE ) - All’interno dei campi di testo si possono assegnare particolari proprietà ad alcune parole o stringhe testuali, creando le cosiddette hotword ( parole calde ) che consentono di produrre nel book eventi esattamente simili a quelli dei bottoni. ciccando su di esse è possibile accedere ad un’altra pagina dell’ipermedia oppure far comparire un campo di testo sulla pagina ( espansione di livello superiore ).

  •  LE FORME - Con Tool Book è possibile disegnare forme ( linee, archi, poligoni, rettangoli, frecce…). Anche questi oggetti come tutti gli altri possono dar vita ad eventi nel book, purchè siano associati ad uno script adatto.

  • LE APPLICAZIONI MULTIMEDIALI - MTB 4.0 consente di importare immagini, suoni, video e di creare animazioni. le immagini sono importate con il comando import graphic, mentre i file musicali sono contenuti nel clip manager.

    Le immagini possono assumere la funzione di sfondo se inserite sul background oppure essere parte integrante delle singole pagine. Possono intervenire nelle animazioni e nei processi di presentazione di particolare sezioni comparendo e scomparendo automaticamente.

    I commenti sonori  ed i brani musicali di sfondo, che sono inseriti in molte pagine del book, vengono attivati automaticamente all’apertura della pagina ( comando enter page ) oppure da specifici bottoni ( ad esempio dal bottone mappa testuale ).

    ·         L’ANIMAZIONE DI OGGETTI E PAGINE: I PROCESSI.

    Toolbook permette, di animare qualsiasi tipo di oggetto, sia esso un campo di testo,  un’immagine o una semplice linea attraverso modalità varie di eventi, che tuttavia non sono state esaminati sistematicamente.

    Per produrre sviluppi dinamici ed automatici nella consultazione di alcune pagine si sono inseriti nel book alcuni processi. Le pagine appaiono caratterizzate da oggetti che compaiono in successione preordinata. A dirigere la successione di immagini ( ora attivate ora disattivate ) è stato impiegato il comando Wait, che prolunga una fase del processo guidata da un file wav. ( commento sonoro ) e accompagna la presentazione di una forma o di un’immagine.

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