Ferrara, capitale culturale italiana 


Ferrara
fu, nel XV e nel XVI secolo, una tra le più influenti capitali italiane e un centro di cultura di prima grandezza. Sottomessa alla signoria degli Estensi, dominava su di un vasto Stato che includeva Rovigo, Modena e Reggio Emilia.

Dopo la signoria di
Niccolò III, Lionello (1441-1450) fece di Ferrara un raffinato centro di cultura proto-rinascimentale. Molti classici latini si affiancarono ai romanzi francesi nella biblioteca di corte.

Durante la signoria di Borso d’Este (1450-1471), fu decorata la Sala dei Mesi di Palazzo Schifanoia, che rivela il gusto della corte per una cultura laica, aperta all’Umanesimo, ma ancora sensibile ai valori cavallereschi
 


Francesco del Cossa, Ciclo dei mesi, Palazzo Schifanoia
 

Ercole I (1471-1505) fu un grande mecenate, protesse Boiardo e introdusse a corte il giovane Ariosto. L’Addizione erculea rese Ferrara una delle principali città europee.

Il successore Alfonso I fu coinvolto nelle lotte fra Venezia e lo Stato pontificio, inserite nel più ampio contrasto tra Francia e Spagna per il predominio in Italia. Insieme al fratello, il cardinale Ippolito, protesse Ariosto


Ludovico Ariosto


Nel 1534, il ducato di Ferrara, Modena e Reggio toccò a
Ercole II d’Este. Col figlio di Ercole, Alfonso II, terminò la discendenza legittima della famiglia. Il papa Clemente VIII non riconobbe Cesare d’Este come duca di Ferrara, e nel 1598 la città tornò allo Stato della Chiesa

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