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Una morale laica: regole del comportamento amoroso

Andrea Cappellano - De Amore
grafo esplicativo

 

 Che cosa sia l'amore.    

II
E dunque prima da vedere che cosa sia l'amore, onde l'amore sia detto, che  sia lo suo effetto, entr'a quali  possa essere, come l'amor s'aquisti e se ritegna, accresca, menomi e finisca; e di conoscere l'amore cambiato, e quello che ll'uno degli amanti debba fare quando l'altro lo 'nganna.

Per certo amore è pena

III    Amore sì è una passione naturale, la quale si muove per veduta o per grandissimo pensiero di persona ch'abbia  altra natura, per la quale cosa alcuno desidera d'averla sovra ogni altra cosa: ciò che ll'amore demanda per lo volere d'ambendui.          

 

     Amore si è pena che viene da natura

IV.   Che l'amore sia passione, lieve  cosa è da vedere: imperciò che anzi che ll'amore tocchil ambendue le parti, niuna è maggiore angoscia, perciò che l'amante sempre teme che l'amore suo non vegna a compimento e che non lavori invano.  Anche teme lo romore  della gente, anche teme ogn'altra cosa che nuocere li potesse per alcuno modo, perciò che le cose che non sono compiute, per poca cosa vegnono meno.  Que' che teme lo povero amante, che la femina non l'abbia per ciò in dispregio, e se sozzo, che per ciò non l'abbia in dispregio, overo che no lasci per un altro più bello di sé; se ricco, dubbia che forse sua scarsità ch'abbia avuta no li noccia. E vuoli ch'io ti dica il vero, niun è che potesse dire la speziale paura ch'ha l'amante. E dunque quello amore, il qual è pur da l'una parte passione, il quale si può chiamare l'amore speziale.  Ma poscia  che l'amore se compie per  ambendue le parti, si hanno maggiore paura, perciò che ciascheduno teme che quello ch' hanno acattato per lor fatica, che per un altro non sia lasciato.  La quale cosa serebbe più grave che s' elli avesse avuta speranza ed ella no-lli avesse portato niuno frutto  perciò ch'è maggiore dolore perdere le cose ch'egli ha, che quelle in cui ha avuta speranza.  Anche teme che non faccia dispiacere al suo amore; anche  sono tante le sue paure, che troppo sarebbe grave  cosa a dire.

Dell'effetto dell'amore

VIII.       Questo è l'effetto dell'amore, che quelli ch'è diritto amante non può essere avaro, e quelli ch'è aspro e no adorno e quelli ch'è di vil gente. sì 'l fa ben costumato; e superbi fa  umili e l'amoroso molti servigi fa con umilitade ad altrui.  Molto è gran cosa l'amore, che fa l'uomo così vertudioso e ben costumato.  Anche ne l'amar è una cosa molto da laudare, che fa l'amante quasi casto, perciò che quelli ch'è innamorato a pena  potrebbe pensarse a un'altra, e a pena può sofferire lo suo animo di guatare  un'altra, (….)

In che modo s'aquisti l'amore

X. Alquanti dicono che in cinque modi s'acquista l'amore, cioè per bellezza, per belli costumi e per savere bene parlare e per ricchezza e se la femina si dà tosto a l'uomo.  Ma mia sentenzia è di tre primi modi che l'amore s'acquisti, e non per li due ultimi, si come t'è mostrato en su' luogo.

      [... ] E sappie che sono XIII i principali comandamenti de l'amore:

 

            I     Fuggire come tempesta l'avarizia ed esser largo.

             II     Schifare al postutto di dire bugia.

            III    Non dir mal d'altrui.

           IV     Non mettere in boce gli amanti.,

           V      Non manifestare il tuo amore a più d'uno.

           VI     Servare castitade al tuo amante.

           VII    Non turbare con tua saputa l'amore altrui ch'è compiuto.

           VIII   Non volere amar femina che sia tua parente.

           X      Ubidire in tutto li comandamenti delle donne.

           X      Sempre ti pena, di volere amare.

           XI     Sie cortese e gentile in tutte cose.

           XII    Non ti storre di fare sollazzi d'amore secondo che vuole lo tuo amante.

           XIII  E non ti vergognare di dare e di ricevere sollazzi d'amore.  

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