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Le vicende legate alla costruzione
del Canale Cavour



Canale Cavour. Tomba sul fiume Sesia - 1864
Immagine tratta da Ministero delle finanze, Direzione generale del Demanio e delle tasse, Il Gran Canale Cavour e i minori canali demaniali di irrigazione, Roma 1928
 



Canale Cavour. Diga sul Po sistemata - 1864 - Immagine tratta da Ministero delle finanze, Direzione generale del Demanio e delle tasse, Il Gran Canale Cavour e i minori canali demaniali di irrigazione, Roma 1928
 

Il perché del Canale Cavour

Il Vercellese, come si è visto, è un'area geografica  solcata da corsi d'acqua naturali e non fin dall'antico medioevo.  Perché, dunque, pur in presenza di una così ricca rete irrigua si sentì il bisogno di un nuovo Canale e proprio nel Vercellese?

Il problema era l’irrigazione della Lomellina. Infatti, mentre il Vercellese vedeva assicurate le proprie necessità dalle acque estive della Dora Baltea, con le derivazioni del Naviglio di Ivrea, del Canale del Rotto e del Canale di Cigliano, il territorio della Lomellina soffriva gravemente delle notevoli magre estive della Sesia: da essa, infatti, attingono i Roggioni Busca, Mora  e di Sartirana,  principali irrigatori del novarese e della Lomellina.
 


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Per ovviare al problema, fu ampliato il Canale di Cigliano aumentando la portata a 45 m cubi/s per alimentare la Sesia alla presa del roggione di Sartirana, ma non bastava.

Intorno al 1842 Francesco Rossi trovò la soluzione: derivare le acque del Po per irrigare il basso novarese e la Lomellina.
 


  Fonti bibliografiche:
- Ministero delle finanze, Direzione generale del Demanio e delle tasse, Il Gran Canale Cavour e i minori canali demaniali di irrigazione, Roma 1928
- Pietro Monti, L'irrigazione del Vercellese, Vercelli 1978
 

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