Neoclassicismo idealizzante
Il mito come forma di idealizzazione

A. CANOVA, Paolina Borghese come Venere vincitrice


Canova ricevette dalla famiglia di Napoleone importanti committenze, tra cui la statua in marmo che immortala la sorella dell'imperatore, Paolina Borghese; l'opera gli fu commissionata dal principe Camillo Borghese, secondo marito della donna.In quest'opera, prevale la bellezza naturale femminile, condotta fino al massimo grado di idealizzazione. L'artista veneto si ispirò alla leggenda del giudizio di Paride; Paolina è raffigurata con in mano il pomo vinto. Giace semisdraiata su un lettuccio, con il corpo ricoperto parzialmente da un velo di lino; la superficie di marmo del letto fu modellata in modo da rendere le pieghe provocate dal peso del soggetto.Canova utilizzò, per l'opera, un unico blocco di marmo e ricoprì la statua terminata con della cera sciolta per donarle un effetto luminoso rosato che aumenta il realismo della composizione scultorea. L'opera è ora conservata a Roma, all'interno della Galleria Borghese.

A. CANOVA, Le tre Grazie

Commissionata nel 1813 dalla moglie di Napoleone, l'opera di Canova celebrava uno dei temi particolarmente gradito agli artisti e ai teorici del Neoclassicismo; essa evidenziava un desiderio di grazia e compostezza, che in quegli anni era molto ricercato nell'arte figurativa. Per l'impostazione, Canova si ispirò alle opere dell'antichità classica, dove però la dea centrale era sempre stata raffigurata con le spalle all'osservatore; l'artista, invece, rappresentò la figura di Talia frontalmente e modificò solo le due figure ai lati. L'abbraccio delle tre dee e la posizione delle loro gambe sono impostate in modo tale da suscitare un effetto di movimento circolare, mentre l'espressione dei volti dona una sensazione di delicatezza all'intera opera. Canova scelse di utilizzare del marmo in quanto esso evita gli effetti di chiaroscuro e permette una maggiore levigatezza della superficie. L'opera è oggi conservata all'Ermitage di Leningrado

 

A.CANOVA, Amore risveglia Psiche con un bacio.


La scultura prende spunto da un'intricata favola mitologica narrata nel romanzo "L'asino d'oro" di Apuleio.Psiche suscita la gelosia di Venere, la quale manda suo figlio Amore con la missione di farla innamorare di un uomo bruttissimo. Ma il dio stesso si innamora di lei e ne diventa l'amante, a patto che la ragazza non cerchi mai di vederlo in viso. Una notte però Psiche, contempla il dio dormiente alla luce di una lanterna; da questa una goccia d'olio cade sulla spalla di Amore, che per punizione abbandona la ragazza. Venere fa schiava Psiche e la costringe a recarsi nell'Ade, dove le sarà consegnato un vasetto contenente un po' di bellezza, ma le proibisce di aprirlo. Spinta da curiosità Psiche apre il vaso, da cui si sprigiona un sonno profondo e cade svenuta. Amore che non ha cessato di amare la giovane, corre da lei e la risveglia. Intenerito dalla storia dei sue innamorati, Zeus dona a Psiche l'immortalità. Canova raffigura gli amanti subito dopo il risveglio di Psiche nell'attimo che precede il bacio. Essi sembrano sfiorarsi con sensuale delicatezza. Il tema della passione amorosa è affrontato dallo scultore con una ricerca di armonia e serenità tipicamente neoclassica; , in consonanza con le teorie del Winckelmann . L'idealizzazione; delle fisionomie e dei corpi, la perfetta levigatezza del marmo, la morbidezza delle linee e il calibrato equilibrio della composizione stemperano la tensione erotica in un elegante ritmo di danza, che esclude ogni eccessivo turbamento emotivo,
 

sistema programma, home page