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Il problema delle acque e il progetto del Gran Canale

Il drenaggio delle acque nelle risaie di Leri

"Ho la consolazione di pensare di aver introdotto l'uso del guano nel Vercellese.  Se, potessi ancora farvi penetrare il drainaggio, in allora crederei avere bene impegnata la mia vita". Così si esprime Cavour in una lettera al Corio. Dopo aver visto in Inghilterra grandi applicazioni di pratiche di drenaggio, egli pensa di realizzare una fabbrica di tubi, con argilla di Leri, organizzata da un operaio inglese.

Ma le terre a risaia, se fognate, avrebbero troppo rapidamente smaltita l'acqua di sommersione, di cui ha bisogno il riso, esigendone quantità troppo forti. Cavour studiò il problema con gli ingegneri Bizot e Gauthier, ideando e perfezionando il sistema di fognatura ad effetto intermittente.

Il dreno principale, o collettore, percorre l'appezzamento nella sua lunghezza ed è diviso in più parti con pozzetti aventi da 15 a 20 centimetri di differenza di livello.  I  pozzetti hanno un corpo otturante ed uno sportello che servono, durante il tempo di sommersione della risaia, ad intercettare le comunicazioni dell'acqua fra due porzioni contigue del collettore.
Bizot voleva risolvere il problema in modo diverso con la creazione di un piccolo bacino artificiale di contropressione.
 Fu adottato comunque il sistema delle bocchette otturate voluto da Cavour, anche se , dopo la sua morte, si fognò molto poco nelle risaie di Leri. Non si fecero le necessarie riparazioni e ripuliture e ben presto le condutture rimasero inservibili.


I due tipi di tubi per il drenaggio, adottati e fabbricati dal Conte Cavour,
nelle fornaci da lui appositamente costruite.
 

I problemi irrigui nel vercellese e gli interventi di Cavour 

Un importante problema che Cavour dovette affrontare fu quello della disponibilità di acque per Montarucco e per il Torrone. Per Montarucco cercò di ottenere a condizioni di favore le acque di risulta della vicina tenuta delle Apertole, ma per il Torrone, egli si trovò presto coinvolto in una di quelle guerre di acque che caratterizzavano la vita e le relazioni di gran parte degli agricoltori della zona irrigua. Nella questione Cavour si impegnò con energia e l'inevitabile conseguenza fu una serie di controversie giudiziarie.

Egli si impegnò in numerosi progetti per la regolazione delle acque ( ad esempio quello concernente la costruzione di un canale derivatore di acque dalla Dora a Cavaglià ), ma l'opera più importante sarà la realizzazione
L'Associazione d'Irrigazione dell'Agro Ovest Sesia ( 1853 ) un modello copiato in Francia e in Spagna, che determinò un notevole incremento della ricchezza nella regione.

La maggior parte dei canali era nell'Ottocento di proprietà demaniale, ma si stava lentamente affermando un nuovo diritto di disponibilità delle acque, rivendicato giustamente da quelle persone che volevano trasformare le colture delle terre e migliorarne il rendimento. Cavour creò un apposito ufficio per i canali demaniali, spinto proprio dal disordine esistente nel regime delle acque dopo il periodo della  Restaurazione. L’aumento dei canali aveva determinato una grave difficoltà per il loro diretto esercizio da parte dello Stato, che aveva fatto sempre più ricorso all’uso di concedere in appalto ai privati la loro gestione. Cavour si ritrovò a sperimentare il problema dalle due parti, come utilizzatore delle acque e come titolare del demanio.

Così nacque l’idea di costituire una società per la concessione delle acque. Essa nacque solamente nel 1853 e stipulò con il governo un contratto trentennale per l’affitto delle acque. Tutti i possessori dei beni che possono essere irrigati con acque demaniali sono uniti in società e pagano al governo un tanto per ogni modulo di acqua che derivano dai suoi canali. Aumentando la produzione media, il prezzo dell’acqua diventava 1/12 del prodotto, cioè la metà del prezzo che si sarebbe pagato agli antichi concessionari. L'opera di Cavour portò immediati vantaggi agli agricoltori vercellesi.

Il progetto del Gran Canale

Il canale Cavour, la grande opera che modificò l'assetto idrografico dell'area vercellese, fu ideata dall'agrimensore vercellese Francesco Rossi tra il 1842 ed il 1846, e venne riprogettata dall'ispettore delle Finanze ingegner Carlo Noè nel 1852 per incarico del  Cavour, al tempo Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Piemontese. I lavori di costruzione del canale ebbero inizio nel 1863, dopo la proclamazione del Regno d'Italia e si conclusero nel 1866: Cavour non potrà verificare i benefici effetti della creazione da lui prospettata.


Lavori per la costruzione del Gran Canale Cavour iniziato nel 1863 dopo la morte di Cavour


Il tracciato del Canale Cavour

Il canale ha origine dal fiume Po a Chivasso, viene integrato con le acque della Dora Baltea, ed attraversa la Pianura Vercellese con andamento da sud-ovest verso nord-est. Sottopassa il fiume Sesia in comune di Greggio e percorre poi la pianura Novarese da ovest verso est, per terminare dopo 85 chilometri con uno scaricatore nel fiume Ticino in comune di Galliate. La sua portata massima è di 100 m3/s all'imbocco e 85 m3/s ad est del fiume Sesia.
 

  FontI bibliografiche:
- Rosario Romeo, Cavour e il suo tempo, Laterza 1969 ( vol.1°) - L'attività agricola e i suoi problemi, pp: 656 - 657
-
Cavour agricoltore: lettere inedite di Camillo Cavour a Giacinto Corio, Firenze 1913 - Prefazione di Ezio Visconti, pp.43 sgg.

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