Armida specchia la sua bellezza


Ludovico Carracci, Rinaldo e Armida, 1583, Napoli, Capodimonte
 

Il pittore raffigura la scena degli amori di Rinaldo e Armida, descritta nel canto XIV della Gerusalemme liberata, la cui iconografia si basa su quella rinascimentale degli amori di Venere e Marte. In primo piano, la maga si acconcia civettuola allo specchio sorretto da Rinaldo, che la contempla rapito. Emerge l’abilità della donna nel sedurre il cavaliere con la sua bellezza. In alto al centro si intravede il dettaglio iconografico del pappagallo presente nel testo; esso, insieme allo specchio dorato, conferisce alla scena un carattere di vanità e di edonismo. Sullo sfondo a destra scorgiamo i compagni di Rinaldo che, su indicazione di Cupido, spiano la coppia.

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