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L'amore nell'immaginario medioevale.
Mappe concettuali e grafi semantici di riferimento

La sfera delle armi, l'ambito religioso e filosofico.

I primi tre ambiti di riferimento tematici ( sfera delle armi, sfera religiosa e filosofica, sfera del corpo ) fanno riferimento ad alcuni modelli topici di rappresentazione del tema amoroso e della figura femminile nel passaggio dall'alto al basso medioevo. Dalla teorizzazione dell'amor cortese, operata soprattutto dal romanzo bretone in chiave narrativa e dalla poesia trobadorica in chiave poetica, vengono elaborate nuove interpretazioni della tematica passando all'area italiana soprattutto con il Dolce stil novo. Esso elabora in un discorso fortemente idealizzante e spiritualizzante - di matrice filosofico-religiosa - il concetto di donna-angelo in funzione salvifica ( Dante ). 

La sfera del corpo

Parallelamente a tali sviluppi il sentimento amoroso viene letto  teoricamente in tutta la sua complessità psicologica e contestuale ( Cavalcanti e Guinizzelli ) che implica la centralità del corpo con le sue forti sensazioni. Si precisa la natura irrazionale, istintuale della passione amorosa ( talento ) che si lega al topos dell'amore- morte, legame indissolubile che avvince gli amanti al di là della vita terrena e li trascina in vicende drammatiche di sofferenza, di oblio di sé e di soppressione violenta del corpo nell'atto del suicidio per amore o della vendetta cruenta conseguente all'adulterio consumato.( Tristano ed Isotta, Paolo e Francesca ). Più generalmente l'amore-passione viene analizzato nei suoi effetti distruttivi sulla personalità, che  costantemente vive la tensione, il turbamento, l'angoscia data dalla vista della donna che tuttavia si nega all'amato. Si elabora il topos dell'errore, come inutile errare / vagare sulle ali del  desiderio e del vaneggiamento privo del controllo razionale. Tale stato d'animo si identifica con il logoramento dei propri sensi e con una progressiva identificazione dell'amore come malattia, estenuazione, debolezza...che richiama ancora una volta la morte.

Le teorie d'amore

Le teorie d'amore sono state esaminate a partire da tre testi emblematici e molto noti, seppur dalle finalità abbastanza diverse: il De Amore di Andrea Cappellano, la canzone manifesto dello stilnovismo di G.Guinizzelli "Al cor genti rempaira sempre amore" e la canzone dottrinaria di G.Cavalcanti "Donna me prega".

- Il codice d'amore cortese di A.Cappellano molto letto e tradotto nel Medioevo è l'elaborazione teorica della cultura cortese, nata nelle corti Provenza e allargatasi alla Francia del nord, alla Catalogna, alla Sicilia fino ad influenzare la poesia d'amore toscana della seconda metà del XIII secolo. Andrea, cappellano di Marie de Champagne nella seconda metà del XII secolo compose in latino il trattato De Amore in tre libri codifica i rituali e le norme del corteggiamento cavalleresco affiancandoli ai rimedi d'amore. L'opera fu condannata dalla Chiesa per la sua impostazione, che esponeva i modi e le dinamiche di un amore adultero, estraneo al vincolo matrimoniale. 
Concetto centrale del trattato è che la disposizione ad amare costituice un indice di elevatezza dei costumi e quindi della nobiltà del singolo. Il concetto  sarà elaborato dal dolce stil novo.

La canzone di G. Guinizzelli "Al cor gentil rempaira sempre amore" è considerata il manifesto del dolce stil novo. Codifica sostanzialmente i tre concetti base del movimento: quello di nobiltà d'animo che vince il vano orgoglio della stirpe, l' immancabile coesistenza di amore e di gentilezza d'animo e propone la metafora di carattere allegorico della donna-angelo. Alcuni poeti del gruppo sfruttano ampiamente i contributi della cultura filosofica del tempo, elaborata soprattutto presso l'Università di Bologna ( aristotelismo, correnti mistiche di S. Bonaventura - metafisica della luce, in base a cui la luce è principio dell'essere e viene riflessa nelle intelligenze angeliche di cui la donna è prefigurazione umana...) . Nelle varie composizioni della corrente si tenta di conciliare l'idea che la bellezza femminile è una sorta di manifestazione della perfezione dell'essere, con le contraddizioni della passione che minacciano costantemente l'equilibrio razionale dell'uomo, facendolo piombare in un vero e proprio conflitto di sensazioni tra loro contrastanti e paralizzanti, che richiamano quasi una condizione di morte dello spirito ( pessimismo e drammatizzazione della poesia di G.Cavalcanti )

- La canzone dottrinale di G.Cavalcanti 
"Donna me prega" può considerarsi come il più complesso documento  della teorizzazione dottrinale - sotto forma di quaestio - sul concetto d'amore, elaborato in ambiente stilnovistico con un'elaborazione ed un rigore teorico davvero complessi. I temi della canzone riguardano la natura d'amore e la sua fenomenologia nell'intenzione di darne un'interpretazione definitiva e scientifica, sfruttando la metodologia della filosofia scolastica. Il discorso scandito in otto punti definisce "dove l'amore trovi dimora e chi lo crea, se sia virtù e quale sia il suo potere, la sua essenza ed ogni effetto da lui prodotto, l'attrazione reciproca che lo fa definire amare e se lo si può raffigurare visibilmente ".

La sfera della soggettività

Sfera della soggettività. L'io del poeta  apre una continua riflessione sugli effetti e sulle modalità in cui il sentimento d'amore si esprime e si elabora nell'animo e chiarisce come esso sedimenta attraverso la memoria, sottoposto com'è ad interna evoluzione-riconsiderazione sotto la spinta del tempo, capace di mutare valori e prospettive esistenziali.
Più modernamente l'analisi del sentimento d'amore diventa in F. Petrarca occasione per approfondire - in una sorta di continua confessione - le ragioni più intime del vivere umano. Soprattutto emergono le tensioni, i turbamenti, le contraddizioni di una personalità protesa, in egual misura, a cogliere il fascino della bellezza, della natura, della gloria poetica per  una sorta di perfezionamento esistenziale ed il ripiegamento filosofico - religioso desiderato come tappa finale del suo perfezionamento morale. Il  dissidio interiore tra l'amore terreno per Laura e l'amore per Dio è solo una delle forme in cui tale tensione si manifesta.
 Ricompaiono antichi topoi legati alla figura femminile ed all'innamoramento ( donna angelo fonte di perfezionamento, incapacità di cogliere e manifestare la pienezza del sentimento, pregi esteriori della donna, sua bellezza, avvenenza, ma anche umiltà....) sempre affiancati a riferimenti relativi all'esperienza psicologica dell'autore. Egli rilegge - spesso attraverso immagini metaforiche - il suo difficile cammino esistenziale e poetico. Così ad esempio la navigazione turbata dai venti simboleggia la mancata pace interiore della maturità e della vecchiaia, il corpo viene identificato come un fardello oneroso ( terreno incarco ), mentre il tempo che scorre inesorabile si identifica con la vita che non s'arresta un'ora...)

La sfera della natura

La tematica amorosa si adatta molto opportunamente ad essere inquadrata nel contesto naturale in varie forme. La cultura medioevale ad esempio privilegia il ricorso al mondo fisico per richiamare - per comparazione, similitudine, analogia - alcune caratteristiche del corpo femminile nella sua illuminante presenza agli occhi estatici dell'innamorato
( G. Guinizzelli, " Io voglio del ver la mia donna laudare" ).
Più compiutamente la tradizione medioevale francese elabora vere e proprie allegorie che si rifanno al tema dell'innamoramento e della conquista amorosa ( il Roman de la rose e il Fiore pseudo dantesco ) simboleggianti la scoperta da parte dell'autore-protagonista di un bel bocciolo di rosa < la giovane donna > che deve essere colto in una mattina di primavera. Il topos del giardino in sé chiuso e protetto a custodia del tesoro amoroso darà vita nel corso della produzione letteraria ed artistica ad infinite variazioni, che prendono comunque le mosse dalla duplice valenza fascinosa e misteriosa del mondo naturale, spazio aperto all'investigazione ed alla ricerca umana, minaccioso e protettivo nello stesso tempo, proprio come il corpo femminile, allettante e contemporaneamente pericoloso da violare.
La natura diviene poi - fuori da ogni riferimento simbolico - lo spazio privilegiato per la meditazione solitaria e la riflessione dell'io poetico, che si interroga sul senso dell'esistenza  ( F. Petrarca "Solo e pensoso i più deserti campi",) 
. La vita umana, preda dello scorrere del tempo, si confronta naturalmente con i cicli vitali della natura e solo momentaneamente sembra cogliere la consonanza tra i ritmi esistenziali e quelli del mondo fisico. La stagione primaverile ( che richiama rinascita, rigenerazione, animazione sensitiva degli esseri, maggior pienezza di linfe vitali e di luce nelle cose...) diviene il momento privilegiato in cui inquadrare la presenza femminile, metaforizzando il sentimento d'amore ricordato ed evocato emblematicamente. L'esempio più tipico di ricostruzione dell'atmosfera magica primaverile che, accanto alla presenza beatificante della donna, ripropone il tripudio delle forse di natura è la canzone di F. Petrarca "Chiare e fresche, dolci acque". Nella composizione si fa strada un altro topos legato al successivo petrarchismo: la divinizzazione della figura femminile che finisce per assumere fattezze sovrumane assorbita com'é dalla pregnanza del paesaggio. Sul topos della rigenerazione primaverile appare anche interessante il sonetto "Zefiro torna ed il bel tempo rimena", che richiama il contrasto drammatico tra stati d'animo mesti ed angosciati ed il quadro di una natura in piena rinascita. 

La sfera della società

L'ultimo ambito di osservazione della tematica amorosa riguarda la sfera sociale, che prevede l'osservazione dei contesti di elaborazione culturale ( di modelli valoriali, etici e comportamentali, ma anche di modelli artistici ) animati da precisi soggetti e classi sociali che, di volta in volta, divengono attori della vicenda storica e pubblico della fruizione letteraria.  La società feudale alto-medioevale,  propaga attorno a sé l'ideale cortese dell'amore, cantato e vissuto nelle corti provenzali, bretoni, catalane e siciliane. Esso celebra un modello di vita alto e raffinato che si contrappone per lungo tempo alla morale cristiana mistica e troppo idealizzante, come pure alla villania del popolo contadino e dell'amante volgare. L'amor cortese vive la sua stagione felice nella narratività delle prodi avventure dei cavalieri bretoni e nel lirismo del canto accorato dei trovatori siculo-provenzali.
    
La società comunale accoglie dal canto suo le nuove istanze della predicazione religiosa nelle città accanto alle suggestioni culturali delle università: traduce originalmente il modello cortese, elaborandolo in chiave religiosa e spiritualizzante. Emerge il concetto di nobiltà d'animo, metafora dei nuovi valori che contraddistinguono gli elementi di spicco della borghesia urbana, colta e pronta ad un ruolo attivo in politica oltre che a livello artistico e culturale.
Nella società urbana del '300 si riaffaccia la funzione documentaria oltre che di intrattenimento della novella di G. Boccaccio.  La narrazione ci permette di avere un quadro completo della società comunale - non solo fiorentina - delle sue attività mercantili come dei suoi atteggiamenti morali. Il tema amoroso appare centrale per un mondo che vuole reagire al flagello mortifero della peste, riaffermando il valore delle pulsioni vitali come il sentimento d'amore, intatta forza della natura, che deve sempre essere ricambiata e corrisposta
Lentamente - nel nuovo clima socio-economico del basso medioevo, che prelude alla civiltà umanistica - alla gratuita offerta di sé del nobile cavaliere si affianca l'ideale matrimoniale, che riporta la donna all'obbedienza dello sposo 
( ribaltando il servizio d'amore del cavaliere verso la sua dama ). Nuovi valori si impongono: non ultimo quello della masserizia. il risparmio operato dall'economo gestore della moderna famiglia nucleare. La novella di Federico degli Alberighi evidenzia tra l'altro tale evoluzione in senso borghese della società.

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