Bruegel, La grande torre di Babele.
La precarietà della condizione umana


Jan Bruegel il Vecchio,
La grande torre di Babele, 1563, Vienna, Kunsthistorisches Museum

L’autore dipinse due torri di Babele. Egli concepisce il dipinto come un’allegoria della superbia e della caducità delle cose umane. L’enorme costruzione sembra schiacciare con la sua mole la città presso la quale sorge, e insieme comunica un senso di disagio per il suo stato di precarietà e di incompiutezza. Il disegno della torre è ispirato al Colosseo; Bruegel unisce la minuzia dell’analisi con la vastità della visione del profondo paesaggio.

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