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La divisione dell'impero dopo la morte di Carlo Magno ( 814 d.C. )

Dopo la morte di Carlo Magno il vasto ed eterogeneo territorio imperiale sarà diviso in tre parti, assegnate rispettivamente a Carlo il Calvo, Lotario, Ludovico il germanico ( trattato di Verdun 843 d.C ). Le linee di divisione dei territori corrisponderanno pressapoco agli spazi territoriali delle nascenti nazionalità: la francese, l'italiana  < a cui si univa ancora l'area centrale germanica > e la tedesca fino all'Elba. La diversificazione delle nazioni era ancora virtuale e si manifestava solo negli incunaboli delle rispettive lingue ( non ancora consolidate in una tradizione letteraria e pertanto da considerare ancora come semplici dialetti ). Con il giuramento di Strasburgo ( 842 d.C. ) Carlo il Calvo e Ludovico il germanico, ancora in lotta con Lotario si promettono reciproca solidarietà usando non più il latino ma le rispettive lingue nazionali, cioè l'antico francese e l'antico tedesco.

 

Più che la divisione territoriale del Sacro Romano Impero giova notare l'emergere attorno al IX secolo delle principali lingue europee non ancora chiaramente codificate in una tradizione scritta, ma comunque già identificabili negli idiomi locali.

Nello schema la linea nera intera indica la suddivisione dei gruppi linguistici attuali, mentre quella tratteggiata individua i principali sottogruppi. Si possono nel cartogramma distinguere le lingue neolatine o romanze     ( italiano, provenzale ( d'oc ), francese (d'oil , catalano ( spagnolo ) , ladino, rumeno, portoghese ) dalle lingue germaniche e dalle lingue slave.

Da Camera, Fabietti, Il Medioevo, Zanichelli.

Sul piano politico è Lotario con il suo controllo sull'area germanica ed italiana a conservare formalmente il titolo di Imperatore, mentre i suoi fratelli avevano il titolo di re delle singole province. In realtà si procedeva ad una vera e propria divisione dell'impero, che, come tale, perdeva da allora ogni effettivo peso politico. Gli stati na dalla sua dissoluzione non sono del resto solidi e compatti: il potere dei re sulle singole regioni è  fragile ed è insidiato dalle signorie locali ad economia curtense, che costituiscono altrettanti centri di potere economico e militare a difesa delle ultime incursioni di Normanni, Slavi ed Ungari.

Nell'877 con il CAPITOLARE DI KIERSY i feudi maggiori diventeranno ereditari e tenderanno a formare tante piccole entità autonome nel corpo dell'impero, disgregandolo dall'interno.  

 

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