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La restaurazione imperiale dei Franchi

Alla fine del V secolo il popolo dei Franchi impone il suo dominio nell'Europa centroccidentale sotto la dinastia del Merovingi e la guida del grande sovrano Clodoveo che unificò la Gallia settentrionale, facendo convertire il suo popolo alla religione cristiana cattolica. La conversione attirò sui Franchi il favore della Chiesa romana e delle locali popolazioni latino-cattoliche. Battendo i Visigoti Clodoveo si impossessò anche della Gallia meridionale e pochi anni dopo i suoi successori ottennero la Provenza e il regno dei Burgundi. Il territorio italiano era invece occupato, per ora dai Longobardi. Il processo di unificazione dell'antica Gallia romana non fu lineare e continuo: tra il VI ed il VII secolo il regno dei Franchi si suddivise in regioni quali l'Austrasia, La Neustria e l'Aquitania che pur dipendendo dai re merovingi, erano di fatto governate dai cosiddetti maestri di palazzo o maggiordomi.  

L'unità politica fu poi raggiunta sotto la dinastia dei Pipinidi dopo il 751. Emergono sovrani quali Carlo Martello il vincitore degli Arabi a Poitiers e Pipino il Breve che interviene in Italia tra il 755 e il 756, costringendo il re longobardo Astolfo a rinunciare ai suoi propositi di conquista dei territori pontifici nell'Italia centrale.

 

Quando il nuovo re longobardo Desiderio tenterà di privare la Chiesa dell'aiuto dei Franchi, attaccando nuovamente i territori dello Stato della Chiesa, il nuovo  re dei Franchi Carlo gli muoverà guerra  nel 774, dopo aver ripudiato come moglie la figlia di lui Ermengarda. Le conquiste dei territori italiani unite a quelle della Marca di Spagna, della Sassonia e della Baviera, portarono Carlo Magno  a fondare il Sacro romano impero.

Il Sacro Romano Impero era una formazione statale nata con l'incoronazione di Carlo Magno nel Natale dell' 800 avvenuta per mano di Papa Leone III il quale, aveva visto nel re dei franchi il difensore ideale per la Chiesa e la religione cattolica. Dal nome dell'impero stesso traspare l'ideale politico e religioso del Medioevo volto a realizzare uno Stato universale che da un lato fosse continuatore dell'universalità dell'Impero Romano, dall'altro costituisse la propria unità sui valori cristiani. Il centro di questo impero, la cui capitale era Aquisgrana, era costituito dalla corte in cui risiedevano il sovrano e i suoi dignitari sia laici che ecclesiastici. Tutti questi grandi dignitari si riunivano periodicamente in grandi assemblee dette placiti in cui venivano emanati i capitolari, disposizioni che contenevano norme riguardanti questioni politiche, religiose e amministrative. 

Nonostante tutti gli sforzi di questa assemblea che cercava di produrre un'omogenea legislazione, l'Impero restava una realtà sovranazionale, formata cioè da più popoli che continuavano a rispettare le loro leggi. Dopo la sua incoronazione, Carlo Magno, si trovò di fronte il problema di come poter far sentire la sua autorità anche nelle zone più lontane del suo vastissimo impero. Infatti, data l'estensione del territorio e le scarse e lente comunicazioni del tempo, era naturale che l'autorità dell'imperatore non avrebbe potuto farsi sentire ovunque. Così Carlo Magno divise l'Impero in vari territori, chiamati contee. Solitamente ogni contea comprendeva una città e la campagna circostante; a capo di ciascuna contea vi era un uomo di fiducia ( scelto tra i migliori generali ) che prendeva il titolo di conte, i cui poteri erano svariati: amministrazione della giustizia, riscossione di tasse e comando delle truppe. Nelle zone di confine, invece, in cui il territorio era più vasto, vennero istituite le marche con a capo un marchese che aveva in particolar modo funzioni militari. In queste zone infatti erano presenti presidi militari più numerosi in grado di fronteggiare un attacco nemico. 

 

Carlo Magno in una miniatura di un codice del XIII secolo. Il re dei Franchi si congratula con uno dei suoi paladini per una vittoria ottenuta

Carlo Magno promulga un capitolare

Il Sacro Romano Impero ( 800 )  sul piano territoriale si estende su gran parte dell'Europa centro-occidentale e si può considerare il più riuscito tentativo di resuscitare l'idea imperiale, almeno relativamente all'area continentale ( il Mediterraneo è invece un mare arabo ). Dopo aver sconfitto Sassoni, Avari ed Arabi di Spagna, Carlo Magno controlla un territorio molto esteso che comprende anche l'alleanza dei duchi longobardi di Spoleto e Benevento e delle popolazioni Slave dell'est europeo. Il vasto territorio è abitato pressoché interamente da popolazioni cristiane. Carlo Magno diviene  il difensore militare della Chiesa di Roma e della cristianità occidentale. 

Dopo la morte di Carlo Magno ( 814 ) l'unità del sacro romano impero si sfalda e con il trattato di Verdun ( 843 ) si opera la definitiva frattura tra il mondo germanico e l'area francese.

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