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La conversione sanziona il riconoscimento della forza della fede: Clorinda ed Armida si sottomettono alla legge di Cristo, dopo aver deposto minacce e seduzioni.



Michele Desubleo, Tancredi battezza Clorinda, 1666
 

 

Dopo aver affrontato, senza riconoscerla, e ferito a morte Clorinda, di cui era innamorato, Tancredi la converte alla fede cristiana battezzandola con l'acqua attinta nell'elmo (Gerusalemme Liberata, XII).Si tratta dell'edificazione cristiana di Clorinda. Dopo la morte per mano di Tancredi riceve da lui il battesimo.

Il dipinto rappresenta uno degli esiti estremi di Michele Desubleo. Si trova nel Duomo di Parma, dove l'artista risiedette a partire almeno dal 1666. Certi modi insistentemente descrittivi vengono riscattati dalla sempre nobile e persuasiva forza dell'invenzione e dai gesti eloquenti dei personaggi, intenti a rappresentare l'episodio tassesco come sulla ribalta fortemente illuminata di un teatro d'opera.

 



Ambroise Dubois, Il battesimo di Clorinda, 1639
 




G. Antonio.
Baruffaldi, Tancredi battezza Clorinda, 1822

 



Domenico Tintoretto, Tancredi battezza Clorinda, 1585
 


Goffredo di Buglione riceve Armida prima della sua conversione

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