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Le simbologie di guerra ed amore: Marte e Venere 
 Il topos

 


Nel Rinascimento si fronteggiano le due anime del cavaliere medioevale, che da una parte affronta i pericoli della guerra e delle armi, ma dall’altra è sempre pronto a destreggiarsi per servire la sua donna. Negli scrittori di corte l’esperienza d’amore diventerà  dissidio, tensione interiore, desiderio inconcluso….e spesso  fuga dall' impegno delle armi, avventura cavalleresca sempre nuova e rinascente.

S. Botticelli, Venere e Marte
 

Botticelli  lascia intravedere già sul finire del Quattrocento questa tematica. Quasi come in una favola infantile Marte resta addormentato accanto alle sue armi che divengono oggetto di gioco per i piccoli satiri …mentre Venere osserva distaccata e pensosa.
 
"Opera tra le più riuscite di Botticelli, che traduce pittoricamente le teorie del filosofo Marsilio Ficino secondo cui le esortazioni alla virtù sono più gradite se vengono trasmesse attraverso belle immagini, Venere e Marte è stata interpretata come un’allegoria dell’Amore che tempera i contrasti e, com’è stato avanzato da alcuni critici, forse alludeva alle virtù della sposa, ma, secondo il simbolismo caro all’intellettualismo neoplatonico fiorentino della cerchia medicea, il pesante abbandono della figura dell’aggressivo dio della guerra, in armonia solo con Venere, alluderebbe al benefico influsso di Venere, simboleggiante l’Humanitas, sulle discordie e sulle guerre. Tale interpretazione sarebbe avvalorata anche dalla presenza dei fauni vestiti come per la guerra, che non riescono a ridestare Marte che giace addormentato, e dalla posa tranquilla e composta di Venere.
Ed allora piace pensare che il messaggio di Botticelli volesse essere proprio questo: Venere che vince Marte, l’amore che sconfigge la violenza, la pace che s’impone sulla guerra."

da 
http://www.letteraturaalfemminile.it/venere_e_marte.htm

 



Venere e Marte, secolo  XVII
 


Guercino, Marte e Venere,  XVII sec.




Paolo Caliari detto il Veronese, Marte e Venere con Amore, 1575 ca.
 

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