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 I borghi franchi e le villenove. Il districtus di Vercelli.

Che cosa sono i borghi franchi e le villenove

 

Con questi termini si indicano le iniziative di costruzione di nuovi insediamenti umani e di nuove colture in territori incolti o deserti, per iniziativa del signore locale, soprattutto dei signori ecclesiastici. Per far rendere almeno in parte le grandi estensioni boschive possedute, castellani ed abati chiamano manodopera, la guidano al posto da colonizzare, la invogliano con trattamenti di favore: basso fitto, esenzione dalle corvées e da altre prestazioni bannali legate al districtus  ( potere di comando e coercizione del signore territoriale ),  concessione di diritti di caccia e di pesca. Costruiscono anche la chiesa, che diventa un modo per rastrellare decime, e così viene costituito il nuovo villaggio agricolo: la villanova. Esso conserva nel nome che prende ( toponimo ) il ricordo della sua origine: Villanova, Villeneuve, Ledssart ( terreno disboscato ) Rovereto, Carpineto....

Il fenomeno dell'incastellamento, tipico del X sec., dunque continua ed evolve, in condizioni di maggiore sicurezza, in fenomeno di occupazione a catena di aree coltivabili. Per attirare i dissodatori nei villaggi nuovi i signori dovettero offrire carte di franchigia che funzionavano anche da carte di dissodamento. Il movimento di colonizzazione delle terre incolte migliorò  lo stato giuridico degli altri contadini. I signori, perché le loro terre non si spopolassero dovettero concedere molte carte di franchigia. Il fenomeno fu evidente soprattutto nella Germania orientale, dove si realizzò il popolamento dei territori slavi nel XII secolo. Anche in Francia e in Italia, con qualche anticipo rispetto alla Germania, nacquero i borghi franchi, ovunque le carte di franchigia fossero applicate ad antichi villaggi, mentre si moltiplicarono anche le villenove.

 

La nascita dei  borghi franchi nel districtus del comune di Vercelli.

Da: Vercelli nel secolo XIII - Atti del primo congresso storico vercellese - Pubblicazione DELLA SOCIETA' STORICA VERCELLESE, 1982.

 

 

 

 

 

 

Il territorio soggetto al districtus del comune di Vercelli ( 1141 - 1270 ). La politica di iniziare a costruire i borghifranchi incominciò ad essere adottata verso la fine del XII secolo. Era il tempo in cui il Comune di Vercelli andava dilatandosi territorialmente, venendo di conseguenza a trovarsi nella necessità di rendere sicuri e stabili i nuovi confini. Per non affidarsi agli infidi feudatari locali si operò la costruzione di avanposti in luoghi strategicamente notevoli. Il borgo franco realizzava uno scopo militare ma era anche utile sul piano di una politica di più ampio respiro: esautorava il piccolo feudatario o il comune rivale spopolandone le terre. Il nuovo borgo infatti, garantendo ai suoi abitanti una più favorevole situazione sociale, veniva ad essere un centro di attrazione per le popolazioni circostanti. Si aveva in effetti un affrancamento in campo economico ed agrario. L'affrancamento di un villaggio consisteva nel concedere diversi privilegi ai suoi abitanti, che erano in maggioranza servi. Essi erano sciolti dagli antichi vincoli feudali e di dipendenza fondiaria ( da cui erano liberi et absoluti et immunes ), venendo così ad acquistare la capacità giuridica di poter disporre dei propri beni e ad essere in certo qual modo assimilati ai cittadini vercellesi. Il comune manteneva tuttavia sul borgofranco la sua posizione di supremazia. I borghifranchi potevano darsi statuti propri, che però prima di entrare in vigore dovevano essere approvati e magari opportunamente modificati dai governanti vercellesi. Gli abitanti, pur liberati dei vecchi vincoli feudali, dovevano pagare tributi al comune. Talvolta il comune maggiore poteva inviare nei nuovi centri un podestà a reggere la comunità non accettando i consoli eletti localmente. Il primo villaggio ad essere reso liber et  absolutus ( libero e sciolto da legami feudali ) fu Villanova nell'agosto del 1197, sottraendo all'avversario tradizionale, il Marchese di Monferrato, un importante avamposto per il controllo del fiume Po a pochi chilometri da Casale. L'affrancamento avvenne con l'accordo dei vecchi feudatari, a cui fu riservato il diritto di costruir mulini sulle acque locali. 

Il borgo franco di Piverone  fu costruito in ostilità ad Ivrea nel dicembre del 1202. Quindi Magnano sorse su un nuovo territorio ( borgo Pietro ) sui contrafforti della Serra, fortificato nel 1204. Nel 1210 fu la volta di Trino, località a lungo contesa con il Marchese di Monferrato. Ma i Trinesi non potevano vendere territori e poderi senza il consenso dei Vercellesi, che inviarono nel nuovo centro un podestà a controllare la situazione sul corso del Po. Tricerro e Casalvolone seguirono nel 1218 e nel 1223, il secondo verso il territorio di Novara, nel 1233 Caresana, affrancata dal capitolo di S. Eusebio, nel 1242 Crescentino e Gattinara. Nel 1243 il comune di Vercelli deliberava l'abolizione generale della servitù della gleba. 

Iniziava a questo punto la lotta tra le fazioni guelfe e ghibelline in città. I ghibellini fuorusciti sollevarono il contado e partendo dalla Valsesia fortificarono S. Germano, Alice, Viverone, Roppolo ed Azeglio, mentre Manfredi Lancia devastava numerosi possedimenti guelfi. 

La costruzione dei borghi franchi proseguì nel 1254, periodo in cui le lotte tra i guelfi e i ghibellini vercellesi cessarono temporaneamente. Furono costruiti borghi franchi a Castelletto, Livorno, Mongrando, Serravalle, Bornate e Vintebbio ( verso la Valsesia ). prima della fine del XIII secolo seguono Tronzano, Cavaglià, Balzola e Borgo d'Ale.

La politica della costruzione dei borghi franchi legò molti contadini al comune di Vercelli. Infatti dopo l'affrancamento il comune concede agli affrancati i poderi da coltivare e le case da abitare, legando economicamente i rustici alla loro terra. Il borgo franco diventa un luogo desiderato, verso cui cercano di affluire i servi delle terre vicine. In certe zone sono gli stessi rustici a chiedere la fondazione di un borgo franco.

 

L'attuale conformazione territoriale della provincia di Vercelli ( linea viola ) richiama in gran parte i confini del districtus dell'antico comune di Vercelli.

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