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Avanprogetto

·        Il risultati dell’attività dell’anno scolastico 1999-2000.

Il giorno 16 maggio 2000 si è tenuta presso i locali del Liceo Scientifico “Avogadro” di Vercelli la seduta conclusiva del progetto di rete tra le scuole della provincia di Vercelli attivato nell’anno scolastico 1999-2000 Ricerca Metodologico Disciplinare” ( RMD ), che ha visto coinvolte, nel corso dell’anno scolastico 1999-2000,  ventisette scuole del Vercellese e della Valsesia e oltre sessanta insegnanti in attività di ricerca didattica, relative a numerose aree disciplinari.

La fase di formazione, che ha accompagnato le attività di ricerca, ha riunito altri quaranta docenti, pur non impegnati direttamente nel progetto. L’iniziativa si è conclusa con la presentazione di venticinque prodotti nati dal lavoro di alunni e docenti all’interno delle singole istituzioni scolastiche accompagnati dall’illustrazione delle iniziative di rete che hanno permesso un proficuo confronto di esperienze.

Il progetto RMD ha richiamato alcune esigenze generali, sollecitate dalle direttive ministeriali in materia di autonomia e di formazione in servizio ed ha preso avvio da una  fase preparatoria, avviata da un corso di formazione tenutosi nell’aprile 1999 presso l’ITCG “C. Cavour” di Vercelli sul tema “La ricerca metodologico disciplinare e la progettazione modulare nell’ambito dell’autonomia didattica” con la partecipazione qualificata del Prof. Filippo Ciampolini – ideatore della metodologia della Didattica Breve – del Prof. Mario Ambel, Presidente dell’IRRSAE Piemonte, esperto in problematiche di educazione linguistica.

L’attività - riservata, per il primo anno, a docenti del ciclo della scuola secondaria inferiore e superiore - si è strutturata in quattordici incontri di coordinamento, realizzati nelle due sedi di Borgosesia ( Liceo Scientifico “Ferrari” ) e di Vercelli ( ITCG “Cavour “), incentrati sulla riflessione  dell’attività di nove laboratori ed ha dato vita a sette incontri di formazione aperti anche a  docenti delle scuole non inserite nel progetto RMD. La tematica convergente dell’attività di ricerca è stata individuata nelle “abilità linguistiche come abilità trasversali alle varie aree disciplinari”.

L’attivazione del progetto legato a problematiche di didattica disciplinare, è stato un primo passo per consentire la nascita di rapporti sistematici di mutua collaborazione tra le scuole, in una prospettiva di futura autentica ed allargata reticolarità.  Riflettere sullo specifico disciplinare, in prospettiva ora di trasversalità, ora di verticalità, ha costituito un banco di prova della disponibilità degli insegnanti a misurarsi, in prima persona, con le problematiche istituzionali più urgenti ( riforma dei cicli,  intercultura, lotta contro la dispersione scolastica, modularità, progettazione pluridisciplinare in vista del nuovo esame di Stato …). L’attività di autoformazione, che spesso trova  difficoltà a concretizzarsi e ad assumere sistematicità, per la difficoltà di coordinare il momento di riflessione teorica con la verifica della ricaduta didattica, ha trovato in questa sede nuove occasioni per realizzarsi attraverso un confronto reciproco di esperienze.

I rapporti tra le varie istituzioni scolastiche della provincia inoltre oggi risultano maggiormente integrati in quanto possono usufruire di un importante  supporto telematico costituito dalla rete valsesiana  ( www.valsesiascuole.it ) che si è andata strutturando nel presente anno scolastico anche grazie agli stimoli della  progettualità  della Ricerca metodologico disciplinare. A tutt’oggi la rete valsesiana consente la circolazione dei prodotti della ricerca e il facile scambio delle esperienze didattiche tra le varie scuole della provincia. In tal senso essa costituisce uno stabile punto di riferimento per ogni esperienza futura di reticolarità allargata.

  Alcune scuole hanno fatto pervenire un utile riscontro autovalutativo dell’esperienza appena conclusa. Tali indicazioni costituiscono un valido feed back per la prosecuzione ed il perfezionamento dell’iniziativa in futuro. Sono stati rilevati in particolare i seguenti aspetti positivi del progetto RMD:

- Opportunità di avviare riflessioni didattiche ed approfondimenti metodologici.

- Opportunità di confrontarsi, nell’ottica della continuità, con insegnanti di ordini scolastici diversi.

-   Opportunità di condurre una ricerca con la supervisione di esperti.

- Possibilità di far convergere il momento della formazione teorica con quello dell’applicazione   nell’esperienza didattica.

L’IRRSAE Piemonte ha, dal canto suo, affiancato fattivamente l’iniziativa, attraverso il contributo qualificato del Presidente regionale Prof. Mario Ambel, membro del coordinamento scientifico del progetto RMD e con l’intervento della Prof.ssa Reffieuna chiamata a validare i risultati dell’iniziativa e la qualità dei  processi collaborativi innescati.

  Le proposte per la prosecuzione dell’attività nell’anno scolastico 2000-2001.

Tra gli obiettivi del progetto RMD, appena concluso, si pone senz’altro quello di allargare la rete dei rapporti tra le scuole aderenti e di coinvolgere un numero crescente di docenti nella prospettiva della ricerca disciplinare e didattica. In questo senso sono già pervenute alcune nuove richieste di adesione alle attività della RMD 2001, in modo da rendere plausibile un allargamento dell’iniziativa a tutta la fascia dell’obbligo. In questa fase iniziale di avanprogetto si sente il bisogno, da parte  delle due  scuole-polo che hanno curato la parte organizzativa di coordinamento, di rilanciare  una prima proposta di progettualità per l’anno scolastico 2000-2001, che andrà ulteriormente perfezionata in vista della stesura definitiva del progetto RMD 2001.

Ferma restando la centralità della ricerca di carattere metodologico-disciplinare, che deve interessare in prima persona i docenti impegnati nello sforzo quotidiano di tradurre i contenuti dei saperi nella pratica di insegnamento, si ritiene opportuno ripresentare immutata la proposta tematica dei nove laboratori che hanno animato il lavoro dello scorso anno e che hanno visto la centralità delle abilità linguistiche quali abilità trasversali.

1.      Il laboratorio  scientifico:  le abilità di descrivere osservazioni ed esperienze.

2.      Il testo scientifico: strategie di decodificazione ed organizzazione dei contenuti.

3.      Il calcolo e la sua descrizione. Il linguaggi simbolico e la sua gestione.

4.      Il problema: dalla comprensione del testo alla formalizzazione di modelli risolutivi.

5.      La grammatica della multimedialità: integrazione di linguaggi testuali, visuali, iconici, simbolici.

6.      Il progetto di accoglienza e la costruzione graduale  delle abilità linguistiche e di studio.

7.      Un curricolo di formazione delle abilità linguistiche di base il L1 e in L2.

8.      Dal linguaggio emotivo al linguaggio formalizzato: i percorsi  dell’astrazione e della concettualizzazione nell’area geostorico-sociale.

9.      La modularità pluridisciplinare e la reticolarità  delle conoscenze.

  Il progetto RMD 2001 tende a riconfermare alcune sue logiche di fondo,

-         Operando un’ ampia ed articolata  riflessione sulle varie tipologie di ricerca                  < metodologico-disciplinare, laboratoriale, ricercazione, costruttivismo, didattica per concetti… > inglobando nelle prospettive di confronto tutta la fascia dell’obbligo, tenendo conto delle iniziative di formazione, di aggiornamento e di sperimentazione già attivate o progettualmente individuate  dalle singole scuole nell’ambito della loro autonomia organizzativa e didattica.

-         Ribadendo la prospettiva che ogni attività degli insegnanti e della scuola può essere concepita in un’ottica di ricerca, purchè ne venga individuata la sua natura di intervento complesso, aperto su saperi sempre perlustrabili in nuove ottiche, per renderli condivisibili da parte di altri soggetti ( alunni, colleghi, altre istituzioni ).

-         Ribadendo l’ottica collaborativa della reticolarità tra le scuole, incentrata sull’attività di gruppi di lavoro, disposti a rendere disponibili  i loro prodotti in una prospettiva  di mutua collaborazione e di confronto critico.

-         Rintracciando l’importante valenza comunicativa delle reti telematiche e più in generale gli apporti didattici degli strumenti informatici e multimediali, sorta di nuovi ambienti educativi e creative occasioni di costruzione del sapere.

Del resto tende a rinnovarsi, anche in relazione a prospettive più mirate di intervento e ad esigenze strutturali ed organizzative che stanno emergendo, nelle seguenti direzioni:

-         Maggior decentramento dell’attività di formazione nell’area valsesiana, i cui docenti hanno spesso trovato difficoltà a raggiungere la sede vercellese destinata agli incontri di formazione.

-         Allargamento del gruppo di progettazione attraverso l’eventuale costituzione di nuove figure di tutor ( coordinatori e facilitatori di gruppo e di area disciplinare ).

-         Apertura di rapporti più sistematici con l’Università, con l’IRRSAE e con la SIS ( Scuola Interdipartimentale di Specializzazione ) piemontese per usufruire di contributi  stabili a livello di formazione.

-         Approfondimento teorico ed applicativo sul tema della modularità nelle sue varie articolazioni ( organizzative, culturali, orientative, progettuali,… modulo centrato sulla costruzione di abilità di base, modulo passerella…) coniugate a forme di ricerca disciplinare e pluridisciplinare ( laboratorio n°9 )

-         Continuazione dei percorsi di ricerca delle aree scientifica e logico matematica in chiave di verticalità.

Le  istituzioni scolastiche ed i singoli docenti, sulla scorta di queste prime indicazioni, sono quindi invitati a prendere contatti con le due scuole-polo per l’iniziativa, l’ITCG CAVOUR di Vercelli ed il LICEO SCIENTIFICO FERRARI di Borgosesia, per ulteriori informazioni e per i contatti preliminari necessari alla formalizzazione ed al perfezionamento del progetto definitivo RMD 2001. Si prevedono a tale proposito due incontri organizzativi da tenersi nel mese di giugno presso le sedi di Vercelli e di Borgosesia.

Vercelli 5 giugno 2000

ll coordinatore scientifico
Prof. Roberto Crosio

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