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L'inseguimento nella selva
 


Zanguidi detto il Bertoja, ciclo di affreschi Palazzo ducale di Parma -
 

Gli inseguimenti avventurosi dell’Orlando Innamorato di Boiardo
Il tema della selva è un topos del tutto frequente nell'immaginario cavalleresco del '500 - Boiardo lo sfrutta nel suo Orlando innamorato - e prima ancora esso caratterizza la narratività popolare oralizzata. La selva, con l'intrico della sua vegetazione, si presta a fughe ed inseguimenti a occultamenti e riapparizioni improvvise, offre ospizio e rifugio a chi vuole sottrarsi ad un inseguitore, e anche pace e ristoro temporaneo. Dai suoi anfratti può tuttavia sempre ricomparire un pericolo, un avversario, una minaccia. Spesso nella selva ci si perde e la ricerca appena iniziata viene deviata su un nuovo oggetto che imprevedibilmente si presenta all'attenzione del cavaliere.

 

Zanguidi detto il Bertoja, ciclo di affreschi Palazzo ducale di Parma - La selva incantata

 

 

L'episodio affrescato richiama la fuga di Angelica e l'inseguimento di Rinaldo ed Orlando nella selva d'Ardenna. Alla fonte dell'amore berrà Angelica, mentre Rinaldo berrà alla fonte dell'odio. La ricerca non approderà al ricongiungimento sperato. 

La selva è dunque il luogo del prodigio che anima l'avventura.

Il primo canto dell'Orlando furioso ugualmente è  ambientato  in una selva: si parla della fuga di Angelica e del vano inseguimento operato da più cavalieri: Rinaldo, Ferraù, Sacripante. 

La fuga e l'inseguimento si pongono come percorsi circolari che spesso portano i personaggi a incontrarsi magicamente, senza che essi chiariscano il senso delle loro azioni e la direzione dei loro spostamenti

La selva appare dunque il fatato palcoscenico di un' imprevedibile serie di incontri. Anche in questo caso la selva assomiglia ad un labirinto, per la sua incerta direzionalità, la circolarità dei percorsi e la mancanza di un'entrata ed un'uscita ben configurabili.
 

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