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Razionalità e follie dell'eroe cristiano


Albert Durer, Melanconia I

Nell'età umanistico - rinascimentale si crea il mito della centralità dell'uomo nell'universo, visto come punto di massimo equilibrio tra il divino e la natura. Accanto alle idealizzazioni che questo assunto ha favorito in ambito letterario, filosofico ed artistico nel contesto del mecenatismo cortigiano, si sono sviluppate anche riflessioni sulla fragilità della ragione umana, intesa come dimensione di precaria equidistanza tra istinti, bisogni e adesione a valori superiori.

Spesso tale equilibrio si incrina, verificando la pochezza delle realizzazioni umane; nascono così illusioni, sogni ed utopie, o addirittura la fiducia nella magia e nell'alchimia


La genesi della follia di Orlando e la sua risoluzione

Altre volte la scoperta della deludente realtà incrina  a fondo le certezze umane, avviando la mente verso la sua autentica distruzione. Quando la nostra sfera emozionale ( affetti, sentimenti, amore ) subisce un duro scacco, tutta la persona pare non più essere padrona di sé. Ariosto, come altri artisti del suo tempo, ci parla della pazzia  come di una degenerazione emblematica della razionalità umana, capace di estinguere ogni autocontrollo, esponendo l'uomo a tutti gli eccessi di cui è capace. Così Orlando vive l'intero processo di degenerazione della persona quando comprende di essere stato abbandonato da Angelica unita a Medoro. Solo con un provvidenziale ed intelligente intervento venuto dall'alto, l'uomo può riacquistare il suo senno e tornare ai suoi compiti abituali, realizzando la parte più nobile di sé. L'eroe cristiano Orlando ad esempio darà, una volta rinsavito dalla follia d'amore, il suo contributo di soldato cristiano alla vittoria finale. Sarà il paladino Astolfo a salvarlo, recuperando come per incanto il suo senno nell'incantato  mondo lunare, dove si perdono accanto alle futili illusioni umane anche le nostre più salde prerogative quali la ragione.

 


La pazzia di Orlando, incisione del 1604



Giovanni Boulanger, Orlando impazzito per amore, 1650-1652
( immagini tratte da Episodi e personaggi della letteratura, Electa )
 



Arnold Bocklin, Orlando furioso, 1885
( immagini tratte da Episodi e personaggi della letteratura, Electa )
 


« Astolfo sulla luna : illustrazione di Gustavo Dorè
per l'edizione francese del 1879 dell'« Orlando furioso ».
 

L'abbandono di Rinaldo alle arti magiche di Armida

Anche Rinaldo nella Gerusalemme liberata è a suo modo vittima della follia d'amore. Ma questa volta il suo cedimento è frutto non delle vicende umane, ma delle strategie diaboliche della maga Armida, che sottrae scientemente al paladino cristiano la sua possibilità di scelta, imprigionandolo all'interno della sua reggia incantata. E' dunque necessario l'intervento di un altro componente dell'esercito crociato, il cavaliere Ubaldo, che avrà il compito di ricondurre Rinaldo al riconoscimento di sé e della sua funzione di soldato di Cristo, votato alla conquista della città santa. Vincoli etici e religiosi, uniti alla dignità del cavaliere ed alla rettezza dell'uomo di fede riporteranno Rinaldo sulla giusta strada.  Egli sarà capace di respingere ogni assalto di Armida sia come maga che come donna ed alla fine guiderà la sua conversione.
 



Antony Van Dyck,  Rinaldo e Armida, 1628 - 1629
 


Il rinsavimento dell'eroe


Sisto Badalocchio: L'addio di Rinaldo da Armida, , 1614
 

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