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Tensione e dramma nella rappresentazione del divino.


Le immagini della pagina testimoniano una dimensione nuova, più accesa e drammatica della religiosità, fatta di sacrificio, di tensione e di umile servizio. Alla base c'è l'idea forte della volontà divina onnipresente, che si esprime soprattutto nel Giudizio finale. Tale idea ( che sarà poi eminentemente controriformistica ) ispira coraggiosamente i due eroi cristiani Olindo e Sofronia, salvati dall'eroina pagana Clorinda, accompagna  la visione tragicamente contratta della crocifissione di Rosso fiorentino e soprattutto si esalta nella splendida realizzazione pittorica di Michelangelo.
 



 


C.A.van Loo, Clorinda chiede la libertà di Olindo e Sofronia, Torino, Palazzo Reale

Il mago Ismeno suggerisce ad Aladino di rubare un’immagine della Madonna dalla chiesa dei cristiani e nasconderla nella moschea per farne la protettrice dei pagani. Nella notte la sacra immagine miracolosamente viene sottratta ai suoi rapitori. Aladino ricerca il colpevole del furto tra i cristiani. Olindo e Sofronia, innocenti, si autoaccusano per evitare la strage del loro popolo e sono condannati a morire sul rogo, ma giunge Clorinda, guerriera pagana che li farà liberare.

 



 

Rosso Fiorentino, Deposizione, 1521

Le figure scattano acrobaticamente verso la lastra compatta del cielo nel calare Cristo sulla croce ed i loro volumi sfaccettati intarsiano ombre e luci, note vibrate di colori in toni insoliti: ne risulta un clima figurativo nuovo, astratto ed intellettualistico, ma vibrato e fortemente spirituale. Pur non essendo ancora opera del clima controriformistico, la Deposizione anticipa già alcune linee di tendenza del Manierismo del secondo ‘500.

 



 

Michelangelo  Buonarroti,Il Giudizio Universale della Cappella Sistina (1536-1541 )

Cristo affiancato dalla Vergine e attorniato da due corone di santi, patriarchi ed apostoli, martiri e confessori. San Lorenzo e San Bartolomeo ( che regge la  pelle del suo corpo ) sono ai piedi di Cristo. 

Gli uomini davanti al Giudizio di Dio appaiono uguali, nella loro condizione drammatica, Sottratta ad ogni idealizzazione la figura umana rivela la crisi delle certezze morali e del sistema culturale rinascimentale. Si afferma una forte tensione individuale ed un'angoscia sostanziale di fronte alla sentenza divina ed al divario tra limite e infinito, tra uomo ed assoluto.

 

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