Gravitazione di popoli La Chiesa L'impero Il feudo Il comune Atlante storico Relazioni di sistema   Cronologia

La villa romana come anticipazione della curtis

Il castello 1,  2, 3, 4.

L'investitura feudale  

La signoria locale e il diritto di banno.  

Economia curtense  

La cavalleria e la sua evoluzione

La gerarchia feudale

La società trinitaria

 I vescovi conti e la lotta per le investiture

 Evoluzione del  paesaggio agrario  

Il castello: rocche e borghi fortificati

Rocche e borghi fortificati 

L'incastellamento del sud

Dimore fortificate urbane

Il neofeudalesimo

Tra il IX e il XII sec. in tutta Europa  si assiste al moltiplicarsi sul territorio di borghi fortificati stretti intorno ad una rocca, ad emblema della supremazia signorile. In Italia i più antichi incastellamenti risalgono all'884, quando in Lunigiana (presso il monastero di Confluenti, fra Magra e Aulella), si struttura attorno ad un castello un dominio signorile all'interno del quale gli abitanti pagano un censo al signore. Tra il X e il XII sec. il castello diviene medievale per antonomasia, assumendo una struttura più complessa rispetto alle precedenti costruzioni. Ovunque in Europa in regioni, province, borghi anche molto lontani tra loro, nacquero, si raggrupparono comunità attorno ad edifici fortificati, spesso con dinamiche differenti, per diverse cause o necessità. Il castello diventa l'emblema di un potere, di un dominio, di una supremazia sul territorio.


Castello di Almansa in Spagna domina il villaggio


Città fortificata di Carcassonne a ridosso dei Pirenei


Guerre, scorribande, razzie, anarchia. Nemici interni ed esterni: queste furono le ragioni principali dell'incastellamento. Nella frammentazione dell'impero carolingio si stava infatti consumando il progressivo dissolvimento dell'apparato statale. Dopo la morte di
Carlo il Grosso ( 888 ), la crisi dell'impero aveva fatto proliferare le spinte autonomistiche. Signori e signorotti, laici o ecclesiastici, con i loro castelli divennero ben presto l'unico punto di riferimento e di autodifesa di fronte all'insicurezza provocata dalle continue discordie e dalle sanguinose incursioni straniere. 

Conquistata la Sicilia e saccheggiata Roma nell'846, i Saraceni avevano continuato ad infestare le coste del Mediterraneo ed erano giunti a spadroneggiare persino sui valichi alpini, minacciando i Piemontesi con rapide sortite che partivano dalle basi fondate in Provenza. 
 




Castello di Itri
( Lazio meridionale)




Castello di Itri
( Lazio meridionale) - veduta dal basso

 

Il nucleo medievale di questa cittadina è un esempio di borgo stretto intorno alla sua rocca ( IX sec.). Di origine medioevale, fu costruito nell'882 dall'ipata  di Gaeta, Docibile I per arginare le scorrerie dei saraceni. Il complesso è costituito da un possente maschio poligonale merlato, raccordato da alte cortine ad un torrione quadrato; al di sotto, il maschio è affiancato   da un secondo fortilizio composto da piccole torri.
 

Ai saccheggi saraceni si erano sommate le ripetute depredazioni dei Normanni, che risalivano il corso dei fiumi per spingersi in profondità nell'entroterra.  I pirati dalmati, dal canto loro, assalivano il litorale adriatico, e dalle steppe della Pannonia erano calate le orde dei terribili Ungari, che invasero il Veneto sul finire del IX sec.

Per resistere alle violente ripetute scorrerie, per contrastare i briganti locali e anche solo per contrastare le locali zuffe territoriali non era più possibile guerreggiare petto a petto, ma costruendo possenti opere di difesa. 

Ecco che nel X secolo aumentarono a dismisura i regolari diplomi concessi dalla Cancelleria regia per realizzare fortificazioni nel Regno d'Italia. Motivo delle autorizzazioni la tutela dei buoni cristiani contra paganorum et malorum christianorum incursionem. Tali concessioni spettavano al re e riguardavano marchesi e conti, vescovi, abati e cittadini eminenti. Oppure preti, notai, e uomini più o meno danarosi, i quali decidevano a volte di consorziarsi pere ragranellare i soldi sufficienti a sostenere le ingenti spese richieste dall'erezione di un castello. Specialmente il castello rurale incominciava a registrare allora una certa vitalità economica e demografica. Casali, gruppi di case e paesi in embrione stavano pian piano a riprendendo ad infoltirsi e ad ingrandirsi attorno alle strade più trafficate, fra l'Emilia Romagna e l'Appennino centro-italico, sulla battutissima via Francigena. Era possibile che l'originario e minuscolo vico con castello si ampliasse, assurgendo allo stato di burgus.

Il castello di Villalta in Friuli ( XII secolo )

Il castrum e la curtis. Schema funzionale

Schema funzionale di un  castello medioevale con la curtis alle sue dipendenze. Accanto al castrum compaiono i mansi dei contadini che sono obbligati a prestazioni gratuite nei confronti del signore feudale. Il castello in questa seconda fase si trasforma da struttura puramente difensiva in struttura produttiva ed organizzativa del territorio.
 

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