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Firenze - Milano - Vercelli L'evoluzione politica del comune. La lotta contro l'impero. Dal comune alla Signoria Autonomie locali e stati regionali

L'Italia centro - settentrionale nel Basso Medioevo ( inizi del '300 ).

Il cartogramma evidenzia la notevole frammentazione del territorio italiano  prima della formazione dei cinque maggiori stati regionali ( Repubblica di Venezia, Repubblica di Firenze, Ducato di Milano, Stato Pontificio, regno di Napoli ) in cui si dividerà l'area italiana nel corso del XV secolo. Le giurisdizioni locali, i vecchi poteri feudali e le autonomie comunali e cittadine costituiscono una rete molto intricata di sovranità di fatto, che si esercitano localmente sulla spinta del patriziato urbano e dell'aristocrazia fondiaria e militare. 

Le suddivisioni dei poteri locali non rispettano neppure la continuità di aree geomorfologiche omogenee come la pianura padana ed impediscono spesso la nascita di solide ed integrate reti commerciali, economiche, militari ed amministrative. La difficoltà a concepire l'idea di uno stato italiano nel basso medioevo si comprende dalla perlustrazione di questo cartogramma.

Invece Francia, Spagna e Inghilterra si accingono a stabilizzare definitivamente il potere delle rispettive monarchie ( guerra dei Cento Anni e Reconquista in Spagna ) in Italia persiste un particolarismo, che stenta a decollare nella polarizzazione degli stati regionali attorno alle grandi città. Le linee grigie indicano i limiti di egemonie signorili più estese territorialmente e sufficientemente stabilizzate ( Patrimonio di San Pietro, Ducato di Milano ).

 

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