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Firenze - Milano - Vercelli L'evoluzione politica del comune. La lotta contro l'impero. Dal comune alla Signoria Autonomie locali e stati regionali

L'evoluzione del comune di Firenze nel Medioevo.

da Le città, capire l'Italia, Touring Club Italiano

 

Dopo l'occupazione longobarda della Toscana Firenze divenne uno dei centri più importanti del ducato longobardo , specie dopo la conversione della regina Teodolinda al Cristianesimo, il che conferì importanza al vescovado fiorentino.

Sotto il dominio carolingio Firenze contava circa 5000 abitanti            ( rispetto ai non più di 1000 del periodo precedente ).La città, unita a Fiesole ,all'interno della CONTEA DI TOSCANA , possedeva particolari privilegi ed il vescovo esercitava la sua autorità territoriale sulla intera diocesi. Al X secolo risale la costruzione di una nuova cerchia di mura per la difesa contro gli Ungari.  

Firenze entra poi nel marchesato della contessa MATILDE DI CANOSSA ( presso la quale si recherà l'imperatore Enrico IV a chiedere la revoca della scomunica operata da Gregorio VII , al tempo della lotta per le investiture ). E' in questo periodo ( 1050 ) che si costruisce la "cerchia antica " delle mura fiorentine di cui parla Dante nel XV canto del Paradiso, per bocca di Cacciaguida , il suo trisavolo.

 

Nel 1055 Firenze , città dell'impero, è divisa amministrativamente in quattro quartieri .Talvolta i cittadini si liberano  dell'ingerenza delle autorità sia laiche che religiose.Nel 1068 abbiamo la cacciata del vescovo MEZZABARBA , ritenuto simoniaco .  

Chiesa di San Miniato al Monte, costruita in stile romanico fiorentino nel 1080 per commissione del vescovo Ildebrando

Ma più in generale il potere del vescovo permette l'ingrandimento territoriale della città, tramite donazioni forzose di borgate e castelli compiute a favore della cattedrale di Firenze.

 

L'artigianato sempre più fiorente ( panni di lana soprattutto ) porta ad una lenta espansione dell'abitato , con un fitto agglomerato urbano, pochi spazi aperti , case soprattutto di legno e con la presenza delle case-torri , segno del potere della piccola feudalità inurbata.

 

Alla morte della contessa MATILDE ( 1115 ) Firenze era già un libero comune , governato da dodici consoli , eletti fra i nobili ed i maggiori mercanti , un CONSIGLIO di 100 boni homines e un PARLAMENTO o arengo a cui partecipava anche la comunità dei cittadini non aventi diritto al voto.

 

L'attività economica prevalente a Firenze era quella del commercio dei panni di lana francesi, inglesi e fiamminghi, che venivano rifiniti, tinti e adattati al gusto prezioso dei paesi d'Oriente,dove venivano riesportati attraverso Pisa e Venezia.

L'ARTE DEI PANNI LAVORATI ERA QUELLA DI  C A L I M A L A ( la più importante delle Arti maggiori ).

L'organizzazione produttiva era divisa nelle ARTI o CORPORAZIONI  nel numero di 21.Esse erano associazioni di mestiere che stabilivano i prezzi delle merci, i processi di lavorazione, il numero degli aderenti all'Arte, il livello dei salari, la qualità del prodotto.

 

ARTI MAGGIORI :Calimala, Seta, Lana ,Giudici e notai, Medici e speziali, Cambio , Pellicciai, Orafi.

ARTI MEDIANE e MINORI : Spadai, corazzai,Chiavaioli,Calzolai, cuoiai, fabbri, maestri di pietra e di legname,vinattieri ed albergatori....

 

Infine esistevano anche altre attività , che saranno riconosciute solo in un secondo momento e solo temporaneamente ( attorno alla seconda metà del 1300 )come arti con diritto alla partecipazione della vita politica. Sono queste le ARTI DEL POPOLO DI DIO O DEL POPOLO MINUTO.

 Si tratta di attività minori legate soprattutto alla manifattura della lana.Si tratta di Sarti , cimatori, farsettai, tintori, cardatori,pettinatori,tessitori di drappi, lavandai,...garzoni tintori, riveditori, scardassieri ,ciompi ...

 

I nobili e parte dei mercanti più ricchi vennero chiamati M A G N A TI

Gli appartenenti alle arti medie e maggiori furono denominati POPOLO GRASSO . Infine i salariati e gli addetti alle arti minori, privi di veri diritti politici furono chiamati POPOLO MINUTO.

 

Le Arti maggiori (Calimala e Arte della lana ) si accollarono via via il peso delle decisioni politiche e la cura delle costruzioni più importanti della città (Battistero e Cattedrale ).

Nel 1175 con la popolazione ormai innalzata ai 30000 abitanti si costruì una cerchia di mura più ampia.Crescono nel frattempo le case-torri appartenenti alla nobiltà inurbata, mentre si realizzano CONFRATERNITE e CONSORTERIE tra famiglie di uno stesso isolato.

 

Inizia nel 1200 la divisione della popolazione tra GUELFI e GHIBELLINI. I Guelfi , seguaci del papa, ed i Ghibellini, filoimperiali, avevano un proprio capitano ed un proprio consiglio, facevano capo a consorterie nobiliari distinte e nella medesima città c'era un comune di PARTE GUELFA ed un comune di PARTE GHIBELLINA.

Famose sono le lotte tra gli AMIDEI ed i BUONDELMONTI (1216) che portarono all'abbattimento di ben 36 case-torri.

 

Si tentò di frenare le lotte con l'introduzione di un PODESTA', prima fiorentino poi straniero , affiancato da un COLLEGIO RISTRETTO e da un CONSIGLIO GENERALE capeggiato dai PRIORI DELLE ARTI.

Accanto al PODESTA' esiste però anche il CAPITANO DEL POPOLO ,un magistrato rappresentante degli interessi dei ceti borghesi , che ha il compito di controbilanciare il potere dei nobili partecipando al governo del comune.Accanto al Capitano del popolo esistono COLLEGI e CONSIGLI , composti da membri dei ceti produttivi , a cui spetta il compito di vigilare sulla legalità della vita politica.

 

Nel 1250 viene coniato per la prima volta il fiorino, moneta aurea di ottimo valore nelle transazioni commerciali in Italia ed in Europa.-

Nello stesso anno , superate temporaneamente le lotte tra Guelfi e Ghibellini, si impongono ordinamenti politici più stabili , grazie al rafforzamento economico del popolo grasso (Arti maggiori ).

 

Il popolo grasso , alleandosi con gli aristocratici di parte guelfa, scaccia i nobili ghibellini e instaura il GOVERNO DEL PRIMO POPOLO.

Questo regime dura fino al 1260 , quando i ghibellini, alleati con SIENA e re Manfredi, sconfiggono i guelfi fiorentini a Montaperti e tornano momentaneamente vincitori a Firenze.

La vittoria di Montaperti è ricordata nel canto X dell'INFERNO, dedicato a Farinata degli Uberti, che , a dire di Dante, salvò Firenze dalla distruzione.

 

Sei anni dopo , nel 1266 , dopo la sconfitta di Manfredi a Benevento ad opera di Carlo d'Angiò , il partito svevo in Italia risulta definitivamente perdente. Così i ghibellini fiorentini  sono  estromessi  dalla vita politica della città.

 

Si apre una fase di nuove lotte nel comune di Firenze che porterà alla riforma del 1293 con gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella. Con questi provvedimenti si escludeva dalla vita politica fiorentina chiunque non fosse iscritto ad un 'Arte.

Era un provvedimento deciso dal popolo grasso per escludere definitivamente dal comune i magnati , legati a simpatie ghibelline.

 

Con gli ORDINAMENTI DI GIUSTIZIA veniva creato un supremo magistrato rappresentante del popolo , che aveva in mano la forza pubblica e la possibilità di imporsi con le armi alla fazione aristocratica.

Era questo il GONFALONIERE DI GIUSTIZIA.

Continuava naturalmente ad esistere sia un Podestà che un Capitano del popolo con i suoi Consigli ( Consiglio dei savi, Consiglio dei Cento).

Dante farà parte di queste due organismi opponendosi alle pretese dei magnati e soprattutto alla politica di Corso Donati.

 

La carica più importante nel governo della città era ricoperta comunque dai  Priori delle Arti. Essi erano i rappresentanti più anziani delle Arti Maggiori  ( in numero di sette ).

Le loro funzioni sono molteplici: vigilano affinché non si rechi offesa ai popolani da parte dei magnati, curano la buona manutenzione delle strade, impongono a Podestà e Capitano del popolo di prendere le decisioni della giustizia ordinaria, intervengono come arbitri se sorge discordia tra il Podestà ed il Capitano del popolo. Senza la loro autorità non può essere convocato nessun consiglio né votata alcuna proposta di legge, né presa alcuna decisione importante.

 

Nella seconda metà del '200 Firenze impone ancora il suo espansionismo nella Toscana. Occupa il territorio di Pisa ( controllo del mare ) dopo la sconfitta patita dai Pisani alla Meloria (1284) ad opera dei Genovesi. Sottomette Siena ( battaglia di Colle Val d'Elsa del 1269 )  Arezzo ( battaglia di Campaldino -1289 , alla quale partecipa anche Dante ) e Pistoia.

 

Nascono a Firenze gruppi bancari potentissimi: BARDI, PERUZZI, CERCHI.

Il panno di lana fiorentino ( Calimala ) è di qualità addirittura superiore a quello fiammingo. Gli abitanti sono saliti a 90000 , come dice lo storico Giovanni Villani, e oltre trecento sono le botteghe fiorentine di tessitura.  

 L'arte del tessere, formella della Bottega di Andrea Pisano - Campanile del Duomo di Firenze 

 

In questi anni operano a Firenze DANTE ALIGHIERI ( 1265-1321 ) , l'amico di parte guelfa bianca GUIDO CAVALCANTI, poeta del "Dolce stil novo",il pittore GIOTTO, l'architetto ARNOLFO DA CAMBIO, costruttore del Palazzo della Signoria.  

Palazzo del Popolo, costruito dal 1298 al 1314 su progetto di Arnolfo di Cambio, fu poi dimora dei Medici fino al 1550.

 

La fine del partito ghibellino in città non segna la fine di tutti i contrasti.Il partito guelfo , tra la fine del '200 ed i primi anni del '300 , si divide tra GUELFI BIANCHI ( facenti capo ai CERCHI ) e GUELFI NERI ( sostenitori dei DONATI ).

 

I Bianchi raccolgono i ceti intermedi e la piccola nobiltà : difendono una politica di indipendenza della città dalle mire del pontefice e non ambiscono troppo all'espansionismo ulteriore dell'economia fiorentina. Credono che i due poteri imperiale e papale si debbano realizzare in sfere distinte.Dante e Cavalcanti aderiscono a tale schieramento.

I Neri sono invece espressione della grossa borghesia di mercanti, imprenditori e banchieri,e della grossa aristocrazia magnatizia.  Sono legati alla famiglia dei DONATI. Vogliono per Firenze una coraggiosa politica espansiva sulla Toscana e sull'Italia centrale e si alleano strumentalmente al pontefice Bonifacio VIII per realizzare i loro progetti.CARLO DI VALOIS inviato del papa permetterà la loro vittoria attorno al 1300 nella città e causerà l'esilio di Dante.

 

Nei primi mesi di questo anno Dante è ambasciatore a S.Giminiano per organizzare una riunione della lega guelfa, mentre la pressione politica di Bonifacio VIII su Firenze , attraverso Corso Donati e il legato pontificio Matteo d'Acquasparta , si fa sempre più forte. Nel giugno del 1300 Dante è nominato priore (uno dei sei ) per due mesi. La sua posizione è di netto rifiuto dell'ingerenza papale su Firenze ; in questo senso la sua posizione è decisa e senza la minima flessione. Proprio in quel periodo sono violentissimi gli scontri tra Bianchi e Neri. Dante decide con gli altri priori di inviare al confino i più turbolenti delle due parti , tra cui il suo amico , il poeta GUIDO CAVALCANTI .Quest'ultimo morirà in esilio a Sarzana. Nel 1301 Dante, nominato ambasciatore dal comune, è trattenuto a Roma da Bonifacio VIII, mentre CARLO DI VALOIS impone un governo tutto composto di Neri. Inizia la persecuzione contro i Bianchi di cui anche Dante sarà vittima. Egli è condannato a morte in contumacia (in sua assenza ) nel 1302.  

La Cattedrale di S. Maria del Fiore - Il progetto originale spetta ad Arnolfo di Cambio che ne iniziò la costruzione nel 1296. In seguito i lavori furono proseguiti da Giotto che attendeva anche all'edificazione del vicino Campanile.. Fu conclusa nel 1369.

 

La vita di Firenze nel corso del '300 non è più così fortunata e prospera come nel secolo precedente. A partire dai primi anni del '300 si abbattono sulla città numerose calamità che la privano di abitanti e di ricchezza. Oltre 1700 edifici sono distrutti da un incendio del 1304 ; tra il 1315 e il 1317 si abbatte sulla città una grave carestia e poi nel 1348 la peste ( descritta anche da Boccaccio ) dimezza la popolazione fiorentina.

 

Sul piano politico ed e conomico si viene affermando in un primo momento l' oligarchia finanziaria delle grandi famiglie di banchieri ( Bardi, Peruzzi, Frescobaldi ), affiancata dall'Arte della Lana e dalle altre arti maggiori.

Le grandi famiglie di mercanti-imprenditori tendono ad assorbire le corporazioni più piccole ed a misconoscere il diritto alla partecipazione politica di ceti inferiori (IL POPOLO MINUTO) formato da salariati e artigiani specializzati in mansioni particolari legate alla produzione dei manufatti di lana ( ciompi, cardatori, tintori, farsettai...).

 

Queste tensioni tra borghesia e proletariato urbano portano alla signoria di GUALTIERI DI BRIENNE, duca di Atene ( 1342 ), chiamato in città con l'intento di sedare le rivendicazioni popolari.

 

Nel 1345 si registra a Firenze lo sciopero dei tintori , guidato da CIUTO BRANDINI. Quest'ultimo è condannato a morte come sedizioso.

 

Nascono così scontri anche più duri come il tumulto dei CIOMPI del 1378. I CIOMPI sono i salariati dell'industria della lana ed organizzano una rivolta con l'accordo delle altre arti minori.Nonostante la temporanea vittoria, con il  riconoscimento delle nuove arti di tintori, farsettai e Ciompi ( ARTI DEL POPOLO DI DIO ), alla fine il governo oligarchico riporta l'ordine in città,esiliando la guida  del movimento MICHELE DI LANDO , precedentemente eletto Gonfaloniere di Giustizia. Egli inutilmente  aveva tentato di sovvertire il potere dell'oligarchia mercantile e finanziaria, invocando riforme audaci come la cancellazione dei debiti degli operai verso i datori di lavoro.

 

In concomitanza con la congiuntura negativa di metà secolo ( carestia, peste, decremento demografico ) si verificano altri mutamenti. Molti gruppi finanziari falliscono a causa dell'insolvenza delle corti italiane ed europee a cui avevano concesso prestiti.Questa è la sorte ad esempio dei BARDI, presso cui lavorava il Boccaccio, e del gruppo finanziario dei PERUZZI.. La carenza di manodopera rurale impone la nascita di nuovi contratti agrari, quali la mezzadria , che serve a fissare i contadini più stabilmente ed operosamente ai loro fondi, con  miglioramenti colturali.

La grande borghesia finanziaria ha comunque ancora un posto di rilievo nella città di Firenze nel primo Quattrocento. La città è retta a REPUBBLICA OLIGARCHICA e vede emergere nuove famiglie :gli ALBIZI, gli STROZZI ,  i DA UZZANO. Intanto si fa strada la famiglia  dei Medici ,aiutata dal consenso popolare e della piccola borghesia.

Prenderà il potere a Firenze nel 1434 con COSIMO IL VECCHIO.

 

Distribuzione della popolazione fiorentina nel contado agli inizi del 1400.

CRONOLOGIA FONDAMENTALE

PRIMA FASE - GOVERNO CONSOLARE (1100 )  

1050  "Fiorenza da la cerchia antica..." parlando delle mura di Firenze. Così la ricorda Cacciaguida, trisavolo di Dante (canto XV Paradiso). La città appartiene alla Contea di Toscana   Matilde di Canossa 
1068   Cacciata del vescovo simoniaco Mezzabarba  
1115

Morte della contessa Matilde. Firenze è un libero comune Vi sono 12 Consoli eletti fra nobili e maggiori mercanti , un Consiglio di 100 boni homines e un Parlamento o arengo. Compaiono Consorterie nobiliari

Si sviluppano le  Arti e le Corporazioni. Si dividono in Arti maggiori, mediane e minori. La popolazione è divisa in  Magnati ( aristocrazia fondiaria ) e popolani ( borghesia delle arti e dei mestieri ).

SECONDA FASE - FASE PODESTARILE (1170-1250 )  

1176 

Ampliamento della cerchia di mura. Costruzioni di case torri della nobiltà inurbata  

1200

Guelfi e Ghibellini. Lotte tra Amidei e Buondelmonti

Dall'esterno viene un Podestà per mettere pace tra le fazioni in lotta. Le lotte avvengono tra magnati e popolani e tra nobili.  

TERZA FASE - GOVERNO DELLE ARTI ( governo del Primo popolo, governo del  Secondo popolo )  ( dal 1250  )  

1250

Morte di Federico II. Crisi dei ghibellini.

 

GOVERNO DEL PRIMO POPOLO. Il popolo grasso si impadronisce del comune. Consigli e collegi dei ceti produttive vigilano sulla legalità della vita politica.

Il Capitano del popolo è una magistratura popolare che deve controbilanciare il potere dei nobili  

1260 

Battaglia di Montaperti: Manfredi e la Firenze ghibellina trionfano temporaneamente .Farinata degli Uberti di parte ghibellina salva Firenze dalla distruzione (canto X Inferno )  

1266

  Battaglia di Benevento : sconfitta di Manfredi ad opera di Carlo d'Angiò e fine del dominio ghibellino in Italia e in Firenze. Ritorno dei guelfi e vittoria del popolo delle Arti.  

1282

  GOVERNO DEL SECONDO POPOLO

Priori delle Arti: Rappresentanti più anziani delle Arti

maggiori e mediane. Vigilano sulla correttezza dei rapporti tra magnati e popolani,con podestà e capitano del popolo intervengono nella giustizia ordinaria,sono arbitri di discordie ( Dante da priore esilierà Guido Cavalcanti, accusato di estremismo e di violenza ) 

1284

Dopo la sconfitta della Meloria, occupazione del territorio di Pisa. Firenze controlla l'accesso al mare.  

1289

  Battaglia di Campaldino : vittoria fiorentina su Arezzo  

1293

Giano della Bella : Ordinamenti di giustizia:

Chi non è iscritto ad un'arte non può partecipare alla vita politica della città. In un secondo momento anche i nobili, iscrivendosi ad un'arte, potranno partecipare alla vita politica. GONFALONIERE DI GIUSTIZIA : supremo magistrato di parte popolare, che ha nelle mani la forza pubblica. Si può imporre con le armi alla fazione aristocratica.  

fine XIII secolo

Divisione di GUELFI BIANCHI e GUELFI NERI

BIANCHI: Cerchi - affiancati alla piccola nobiltà e ai ceti

intermedi - Indipendenza di Firenze dal Pontefice - contrari ad un ulteriore espansionismo urbano sulla Toscana.

I Bianchi vogliono l'indipendenza della città e la separazione del potere temporale da quello spirituale.

 

NERI: Donati- grande nobiltà (aristocrazia magnatizia)  e

grossa borghesia bancaria e imprenditoriale - Politica

espansiva sull'Italia centrale- Alleanza con Bonifacio VIII  

1300

  Dante è priore.Contrario alla pressione di Bonifacio VIII su Firenze impone una politica di intervento da parte di Roma. Il papa attraverso Corso Donati e il legato pontificio Matteo d'Acquasparta , tenta di facilitare il successo della fazione dei Neri.  

1301

  Dante è trattenuto a Roma da Bonifacio VIII . Carlo di Valois , inviato dal papa, impone il governo dei Neri a Firenze. Accusa di baratteria contro Dante.Mancata difesa di Dante. Condanna in contumacia. Esilio dalla città di Firenze. Dominio definitivo dei Neri in Firenze (grossa borghesia finanziaria ).  

1311

Tentativo di Arrigo VII di Lussemburgo di troncare

definitivamente le lotte in Italia tra comuni e signori guelfi e ghibellini.  

1313

  Morte di Arrigo VII a Buonconvento prima della battaglia contro Firenze.  

Governo delle Arti Maggiori - Reggitori esterni.

1342

Signoria di GUALTIERI DI BRIENNE, duca di Atene , chiamato in città con l'intento di sedare le rivendicazioni popolari.  

1345

Sciopero dei tintori , guidato da CIUTO BRANDINI. Quest'ultimo è condannato a morte come sedizioso.  

1348

Scoppio della peste a Firenze e in Italia centro settentrionale.

1378

Tumulto dei CIOMPI. I ciompi sono i salariati dell'industria della lana: essi organizzano una rivolta con l'accordo delle altre arti minori. Nonostante la temporanea vittoria, con il  riconoscimento delle  ARTI DEL POPOLO DI DIO, alla fine il governo oligarchico riporta l'ordine in città

seconda metà XIV secolo

Molti gruppi finanziari falliscono a causa dell'insolvenza delle corti italiane ed europee. Questa è la sorte dei BARDI, presso cui lavorava il Boccaccio, e del gruppo finanziario dei PERUZZI.

La carenza di manodopera rurale impone la nascita di nuovi contratti agrari, quali la mezzadria, che serve a fissare i contadini più stabilmente ed operosamente ai loro fondi, con  miglioramenti colturali.  

Repubblica oligarchica ( 1400 - 1434 )

prima metà  XV secolo

La grande borghesia finanziaria ha un posto di rilievo nella città di Firenze nel primo Quattrocento. La città è retta a REPUBBLICA OLIGARCHICA e vede emergere nuove famiglie : gli ALBIZI, gli STROZZI ,  i DA UZZANO. Intanto si fa strada la famiglia  dei Medici ,aiutata dal consenso popolare e della piccola borghesia.  

1434 

Prende il potere a Firenze  COSIMO IL VECCHIO. inaugurando di fatto il passaggio della Repubblica sotto il controllo mediceo.

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